di Michele Presta
COSENZA Il bilancio di previsione è approvato. La giunta Occhiuto incassa il “lascia passare” sul documento contabile dal consiglio comunale ed a ruota è arrivato anche il parere positivo sugli altri punti all’ordine del giorno. Ma messe da parte le pratiche contabili, tra le più importanti le aliquote sulle imposte comunali, le questioni spigolose tra le aule e i corridoi del municipio rimangono i pronunciamenti dei Tribunali di primo e secondo grado sulla situazione debitoria del primo cittadino. «Vogliamo che si discuta in consiglio la possibilità di un danno erariale per il nostro comune sui debiti di Occhiuto», chiede Damiano Covelli prima che il consiglio comunale inizi.
«Non è tra i punti all’ordine del giorno», risponde secco il presidente del consiglio Pierluigi Caputo. Una risposta che la minoranza (Partito democratico e La grande Cosenza) non gradisce, si alza in piedi e abbandona l’aula. Messi i fogli in ordine la minoranza – alla quale si è aggregato anche Massimo Lo Gullo (ex assessore nella prima consiliatura di Occhiuto) – ha annunciato una denuncia alla Corte dei Conti ed un esposto alla Procura della Repubblica.
«Presenteremo un atto formale di querela-denuncia perché secondo noi si sono fatti illeciti di natura penale di abuso ed omissioni di atti di ufficio – spiega Enrico Morcavallo – ma anche delle violazioni per il mancato accantonamento delle cifre atte di pignoramento». Una situazione, quella debitoria di Mario Occhiuto, che secondo Guccione è una moneta a due facce. «A Palazzo dei Bruzi ci sono due pesi e due misure. Per chi si trovava nella stessa situazione di Occhiuto le somme sono state accantonate con maggiore solerzia, per il sindaco di Cosenza questo non è avvenuto anzi il Comune si costituisce in giudizio in una situazione tra Occhiuto ed Equitalia. I cosentini pagheranno una parte o interamente la cartella del sindaco?». Un copione già letto, secondo Occhiuto, che terminata la seduta commenta la scelta del consiglieri di abbandonare l’aula.
«Queste questioni escono sempre quando ci sono le campagna elettorali. La minoranza dovrebbe fare attenzione a questioni più importanti – dice il sindaco -. Vorrei ricordare che Guccione è stato rinviato a giudizio per somme che impropriamente ha trattenuto e che sono della regione Calabria, dovrebbe solo vergognarsi a parlare di alcune cose che sono inconsistenti e inconcludenti. Il comune non ha mai corrisposto somme a terzi né mai dovrà corrisponderle gli accantonamenti ci sono sia per me che per altri che si trovano in una posizione debitoria».
VOTO AL BILANCIO ED EQUILIBRIO POLITICO Se la minoranza decide di lasciare l’aula, i colleghi di maggioranza ne approfittano per fare cerchio con il primo cittadino. Occhiuto precisa come il comune a fronte di diversi tagli da parte dello stato centrale rispetto a sei anni fa abbia garantito ed implementato tutta una serie di servizi portando le quote Tari, Irpef e Tarsu tra le più basse di tutti i comuni d’Italia. Ma dietro all’approvazione del bilancio c’è un lavoro di dialogo, in primis con i consiglieri della Piattaforma. Francesco Spadafora, Marco Ambrogio, Francesco Cito, Giovanni Cipparrone e Pasquale Sconosciuto hanno mantenuto ampiamente sopra il minimo consentito il numero dei consiglieri per votare la pratica. «Ci siamo convinti ad essere presenti in aula – spiega Ambrogio come portavoce del gruppo – dopo mesi in cui le nostre richieste sono state discusse ed approvate. Una su tutte la detassazione per gli esercizi commerciali che si trovano nei pressi del cantiere della metro e del Paro Urbano». Un voto che Occhiuto (anche in vista delle regionali) tiene ben stretto. Ma c’è anche chi come Cosenza Positiva ha dato il suo parere favorevole al bilancio forte di una promessa strappata su una serie di interventi da fare in centro città. «Ne abbiamo discusso a lungo in commissione bilancio – dichiara Giuseppe d’Ippolito -, vorrei solo sottolineare che se le tariffe non sono aumentate è perché c’è l’impegno della amministrazione a recuperare soldi evasi dai cittadini».
MAGISTRATURA A PALAZZO Se sulle questioni nazionali Lega e M5s vanno a braccetto a Cosenza il rapporto tra le due forze di governo non è affatto roseo. Vincenzo Granata sfoggia la felpa “Lega Cosenza” ed apre il fronte magistratura e politica nel corso del consiglio comunale. Il consigliere, primo del “Carroccio” in uno dei comuni capoluogo, nel suo intervento solleva il polverone sulla nomina di Marisa Manzini (attualmente procuratore aggiunto di Cosenza) come consulente della commissione antimafia presieduta da Nicola Morra che spesso si è rivolto al magistrato per denunciare illeciti o presunti tali che si sarebbero consumati a Cosenza. Proprio da una denuncia del pentastellato è scaturita l’inchiesta “Appalti Spezzatino” con una prima fase che si è conclusa con un rinvio a giudizio (qui la notizia). Seppur Granata non nomini mai i due, la questione sulla imparzialità e terzietà della magistratura rispetto alla politica è stata rimarcata più volte nell’intervento. (m.presta@corrierecal.it)
https://www.youtube.com/watch?v=nDwhFJXAL2w
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