CATANZARO L’effetto Occhiuto sul Consiglio comunale di Catanzaro. Era previsto che l’endorsement del sindaco Sergio Abramo al collega bruzio come candidato governatore di Forza Italia non sarebbe stato indolore per gli equilibri del centrodestra a Palazzo De Nobili, ed infatti non lo è stato. Perché il passaggio suggellato sabato nel bagno di folla della convention dell’Agroalimentare a Lamezia Terme, passaggio che comunque Abramo ha confermato per filo e per segno, persino rivendicato nella seduta consiliare, produce già due conseguenze, anche se non sorprendenti, in realtà, e comunque non tali (o comunque non ancora tali) da mettere a repentaglio la complessiva tenuta della maggioranza: il definitivo addio al gruppo di Forza Italia dei due consiglieri dissidenti Giovanni Merante e Antonio Triffiletti, e la “levata di scudi” del gruppo “Catanzaro da Vivere” che fa riferimento a Piero Aiello e Baldo Esposito e che conferma di non condividere l’ok a Occhiuto. Identico il motivo del dissenso dei due ormai ex forzisti e degli aielliani: il fatto che Abramo sarebbe tornato indietro rispetto all’idea di un candidato governatore catanzarese.
IL DIBATTITO «No ai campanilismi, il problema oggi è la Calabria», risponde nel corso del suo intervento Abramo, che comunque aveva chiaramente messo in preventivo gli sviluppi del Consiglio comunale. Ad accendere la miccia, al solito, dai banchi dell’opposizione il capogruppo di “Fare per Catanzaro”, Sergio Costanzo, che contesta «le tante retromarce che la maggioranza di centrodestra ha innestato in queste ore, a partire da quella di Abramo sulla candidatura di un catanzarese alla guida della Regione». Roberto Guerriero dei “Socialisti & Democratici” rimarca: «Non mi sento di condannare Abramo per l’appoggio a Occhiuto, ma il vero problema è che non vedo alcun contenuto». E quindi il leader di “Cambiavento” Nicola Fiorita: «Ho sempre più l’impressione che il sindaco stia piegando gli interessi dell’amministrazione ad altri interessi, sia pure legittimi sul piano politico. Abramo si sta dimostrando sempre molto scaltro, ma il frutto di questa scaltrezza – sostiene Fiorita – è che il Consiglio dei ministri si riunirà a Reggio Calabria, e che Catanzaro ha smarrito il suo ruolo di capoluogo». Dai banchi della maggioranza arriveranno le repliche e il sostegno alla linea del sindaco pro-Occhiuto, ma a rompere il fronte della maggioranza è Merante, da tempo in rotta con i vertici di Forza Italia guidati dal Mimmo Tallini e che in aula stavolta punta direttamente anche il sindaco: «Siamo rimasti negativamente impressionati nel vedere Abramo sul palco della convention di Occhiuto, il sindaco – prosegue Merante – ha sconfessato quanto aveva detto tempo fa e soprattutto ha tradito la sua squadra di Catanzaro, e mi meraviglia che altri alleati stiano zitti su questa nuova situazione». Merante quindi ufficializza l’abbandono del gruppo azzurro per entrare nel Misto, e come lui farà anche Triffiletti.
L’INTERVENTO DEL SINDACO «Tranquillizzo Merante, perché io Catanzaro la difendo», risponde Abramo, che aggiunge: «La mia non era una posizione personale perché Catanzaro dovesse avere necessariamente il candidato presidente, era invece una difesa della città perché è sempre stata penalizzata da tutti i presidenti, compresi i catanzaresi, e l’ho dimostrato con i dati, anche dal palco della convention, e io ho difeso Catanzaro anche nelle campagne elettorali, a differenza di tanti altri. Per me adesso – sostiene poi Abramo – viene prima la Calabria, un progetto per la Calabria, che non c’è mai stato e che adesso c’è, per la prima volta degli amministratori si sono messi a discutere. Come detto dal nostro candidato presidente Occhiuto, gli impegni verranno presi prima, saranno sottoscritti degli accordi e dei patti per i territori così come saranno trasferite le deleghe alle Province perché non ci siano più Province di serie A e di serie B». Abramo specifica ancora: «Prima il programma, poi i nomi, e io mi sono basato solo sulla difesa della città attraverso un programma preciso e chiaro, e su un concetto di squadra, basta uomini soli al comando. Il programma prima di tutto, anche prima dei noi. E non ci saranno campanilismi né protezionismi territoriali in base al peso dei consiglieri regionali. E al centrosinistra dico: vediamo chi candiderete, se sarà uno di Catanzaro o no. Noi abbiamo fatto una scelta chiara e netta, rispettando anche – spiega il sindaco – la rappresentatività di un partito che all’unanimità, non a maggioranza, ha deciso di candidare Occhiuto. Io non mi faccio tirare dalla giacchetta, dico sempre la verità, e la verità è che io ho sempre difeso Catanzaro e lo farò anche con il prossimo presidente, che sarà Mario Occhiuto». Parole che non convincono il gruppo “Catanzaro da Vivere”, legato ad Aiello ed Esposito, che peraltro già da giorni si è messo di traverso rispetto alla linea di Abramo: «La nostra posizione – spiega il capogruppo degli aielliani Ezio Praticò – è nota, per noi ci sono due paletti, la catanzaresità e la condivisione del candidato governatore da parte di tutto il centrodestra, e Occhiuto al momento non è condiviso da tutta Forza Italia e non è condiviso da Fratelli d’Italia e Lega. Dopo le Europee questa situazione si chiarirà». Ma una cosa precisa subito Praticò: «Tutto questo ovviamente non vuol dire che faremo mancare il sostegno ad Abramo». Allora, forse davvero non resta che aspettare queste benedette Europee.
LE PRATICHE Il Consiglio comunale comunque ha approvato tutti i punti inseriti all’ordine del giorno. Ok all’unanimità alla mozione proposta di Praticò, che chiede all’Università Magna Graecia di attivare corsi di formazione per insegnanti di sostegno, così come al regolamento per l’istituzione dell’albo comunale delle associazioni sportive, passato con un emendamento proposto da l consigliere di “Catanzaro con Abramo”, Fabio Talarico. (ant. cant.)
x
x