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Mdp: «Affossata una legge di civiltà»

Il coordinamento regionale di Articolo 1-Movimento democratico e progressista critica la mancata approvazione da parte del Consiglio della legge sulla parità di genere: «Vicenda inquietante»

Pubblicato il: 17/04/2019 – 10:05
Mdp: «Affossata una legge di civiltà»

REGGIO CALABRIA «Nell’ultima seduta di Consiglio regionale è stata scritta una delle pagine più scure ed inquietanti del regionalismo calabrese». Lo scrive in una nota il coordinamento regionale di Articolo 1-Movimento democratico e progressista (Mdp). «Una legge di grande civiltà – si legge – quale quella sulla parità di genere, non è stata approvata e i calabresi hanno assistito ad un dibattito surreale in cui si sono anteposte vecchie logiche intrise di interessi particolari e di schieramento, alle reali esigenze della Calabria. Il centrodestra ha gettato la maschera mostrando il vero volto di coloro che osteggiano processi di progresso con atteggiamenti arroganti e conservatori».
«Altro che legge sulla parità di genere – aggiungono gli esponenti di Mdp -. Se dipendesse da loro si ritornerebbe a vietare il voto alle donne spostando le lancette della storia a prima del 1 Febbraio 1945».
«Altro dato sconcertante e grave – sottolineano – è rappresentato dal venire meno di una maggioranza qualificata. Ciò di fatto incrina il progetto politico che ha portato a sedersi negli scranni del Consiglio Regionale quelle soggettività politiche che oggi sembrano voltare le spalle al Presidente Oliverio. Tanto il voto contrario alla legge del Consigliere Greco,quanto l’astensione del Consigliere Scalzo, dimostrano non solo una certa contrarietà alla Legge in sé, ma appalesano il venir meno al richiamo alla “sensibilità” e al senso di responsabilità politica che lo stesso presidente Oliverio aveva fortemente richiesto». Secondo gli esponenti di Mdp, «questo fatto ci preoccupa perché apre un problema di fiducia all’interno di pezzi della maggioranza».
«Da parte nostra sentiamo il dovere di ringraziare il nostro consigliere Arturo Bova – conclude la nota – per l’appassionato e accorato intervento a difesa di una legge di civiltà ma soprattutto per aver dimostrato, ancora una volta, la sua lealtà e il suo senso di responsabilità, nonché la rivendicazione orgogliosa di appartenere alla sinistra e ad ArticoloUno. Riteniamo infine che non bisogna più perdere tempo e pensiamo sia opportuno riflettere sul dato che questa vicenda consegna all’attualità del dibattito politico regionale in vista dei prossimi appuntamenti».

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