di Gaetano Megna
CATANZARO Sit-in di protesta alla Cittadella regionale. I consiglieri e gli assessori comunali guidati dal sindaco di Scandale, Antonio Barberio, mercoledì mattina si sono presentati nell’atrio del palazzo della Regione per manifestare la loro contrarietà alla decisione di non accogliere la loro richiesta di convocare una nuova conferenza dei servizi sulla discarica di Santa Marina. Secondo quanto riferito il no alla richiesta sarebbe arrivato dalla dirigente del settore Ambiente della Regione, Orsola Reillo. Non ci sarebbero fatti nuovi per riconvocare l’organismo che, lo scorso 10 gennaio, ha dato il via libera al progetto di realizzare una discarica di 450.000 metri cubi per rifiuti speciali non pericolosi (scarti provenienti dall’attività differenziata) alle porte di Crotone, in un’area considerata zona agricola di pregio.
Il progetto era partito nel 2009 quando la ditta proponente, Ecolsystema srl, voleva realizzare un impianto per smaltire amianto e suoi derivati. Nel 2014, nonostante la ferma opposizione del territorio, la Regione aveva autorizzato il progetto per smaltire amianto. Dopo questa autorizzazione c’era stata la rivolta popolare e sono partiti i ricorsi al Tar della Calabria e al presidente della Repubblica, entrambi accolti. Addirittura il presidente della Repubblica ha annullato il procedimento. Tutto finito quindi? No, perché in Calabria i progetti per realizzare discariche o impianti per la lavorazione dei rifiuti trovano sempre la via giusta. La Ecolsystemi ha proposto il cambio del codice Cer: non più rifiuti speciali di amianto, ma scarti della differenziata. Il progetto ha così ripreso corpo. Il 10 gennaio scorso, con il solo voto contrario del sindaco di Scandale, Barberio, la conferenza dei servizi ha dato il via libera alla realizzazione del progetto. Il Comune di Scandale ha presentato opposizione presso il Dipartimento del coordinamento amministrativo alla Presidenza del Consiglio e il 19 marzo scorso è arrivata la doccia gelata: l’opposizione presentata è stata bollata come irricevibile. Il Comune doveva presentare l’opposizione prima che si pronunciasse la Conferenza dei servizi. Tutto quindi ritorna come prima. Si rimette di nuovo in moto la macchina per bloccare l’iter e la politica, a tutti i livelli, fa intendere che il progetto sarà ritirato. Nonostante queste rassicurazioni, però, arriva la seconda doccia gelata: non ci sono fatti nuovi per una nuova convocazione della conferenza dei servizi. La storia si ripete e dice che in Calabria la lotta per bloccare i mercanti di spazzatura è titanica. A Scandale quella discarica non la vogliono e oggi gli eletti sono andati alla Regione a protestare chiedendo di incontrare il governatore Mario Oliverio e l’assessore all’Ambiente, Antonella Rizzo. La protesta è ripartita. (redazione@corrierecal.it)
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