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Corigliano Rossano, si rinnova la tradizione dei "Fuochi di San Marco"

di Luca Latella CORIGLIANO ROSSANO La notte tra il 24 e il 25 aprile 1836 la terra trema così forte da spingere gli abitanti di Rossano Alta a scendere per le vie e le piazze e ad accendere dei fuo…

Pubblicato il: 18/04/2019 – 19:01
Corigliano Rossano, si rinnova la tradizione dei "Fuochi di San Marco"

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO
La notte tra il 24 e il 25 aprile 1836 la terra trema così forte da spingere gli abitanti di Rossano Alta a scendere per le vie e le piazze e ad accendere dei fuochi grazie ai quali ricevere del tepore in una notte fredda e segnata dal terremoto che provoca 99 vittime.
Sono queste le origini dei “Fuochi di San Marco”, una tradizione tutta rossanese che da allora si celebra ogni anno e divenuta una tradizione imperdibile nei costumi calabresi.
Anche per questa 183a edizione si attendono decine di migliaia di presenze grazie ad un pacchetto turistico – come illustrato questa mattina nel “convegno” di oltre un’ora che da queste parti chiamano conferenze stampa – che comprende il pernottamento in una struttura convenzionata, riduzioni ai musei e visite guidate gratuite nei due centri storici di Rossano e di Corigliano, dal 24 al 25 aprile prossimi.
Già, perché in epoche di fusione, le feste “raddoppiano”. Il 24 a Rossano con i Fuochi di San Marco ed il 25 a Corigliano con le grandi celebrazioni religiosi e civili in onore di San Francesco di Paola.
SAN MARCO L’evento unico nel suo genere, da secoli illumina vie, piazze e i vicoli, anche quelli più sperduti della città alta. Memoria storica giunta alla sua 183a edizione, sarà l’occasione per rivivere quei momenti, ma sotto l’aspetto della condivisione e della convivialità. Ognuna delle oltre 40 focarine si organizzerà per ospitare il viandante con un bicchiere di vino e gustando i prodotti della tradizione enogastronomica locale.
Un fiume di gente che scivola via fra le meravigliose viuzze e gli oltre 150 palazzi gentilizi, ballando attorno al fuoco le note popolari. Musica, dunque, colori, sapori, atmosfere uniche e tanto divertimento all’insegna dell’accoglienza.
Quest’anno, poi, oltre all’occasione di poter visitare il Museo diocesano che ospita il celebre Codex Purpureus Rossanensis, patrimonio dell’Umanità Unesco fino alle 24, Palazzo San Bernardino aprirà le sue porte dalle 18,30 in poi per una mostra che ospita circa 600 opere d’arte tra sculture, fotografia, pittura e riciclo creativo, realizzate da ben 115 artisti del panorama nazionale ed europeo.
SAN FRANCESCO A Corigliano il giorno dopo si concluderanno le celebrazioni in onore di San Francesco di Paola, patrono la cui ricorrenza ricade il 2 aprile ma che viene festeggiato il 23, 24 e 25 aprile per tradizioni simili a quelle rossanesi: il terremoto del 1836 che a Corigliano causa solo due vittime, molti feriti e danni alle cose. Da quella notte San Francesco si commemora nei tre giorni proprio per ringraziare il Santo di aver protetto la città da tante perdite umane.
Tutto da seguire anche l’evento coriglianese che – per quel che riguarda i festeggiamenti religiosi – prevede una grande processione strutturata in tre parti: il 23 nei pressi della parrocchia di San Francesco a Corigliano Alta, il 24 aprile allo scalo ed a Schiavonea dove il Santo patrono viene imbarcato con la caratteristica processione in mare ed il 25 aprile con la solenne processione che si snoda lungo tutto il centro storico coriglianese. (redazione@corrierecal.it)

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