VIBO VALENTIA Il prefetto Giuseppe Gualtieri saluta Vibo. Per lui, già superpoliziotto che ha contribuito alla cattura di Bernardo Provenzano, dopo otto mesi di lavoro arriva il giorno del congedo dalla Prefettura della città in cui era già stato, prima di approdare in Sicilia, a capo della squadra mobile. Gualtieri va in pensione e spiega: «Ho trovato a Vibo Valentia una società molto scollegata nelle varie componenti. Se si vuole ripartire e comunque fare una barriera di fronte al perenne tentativo di condizionamento e di infiltrazioni di alcuni sodalizi e di alcune persone è importante fare rete. Questa società vibonese, che ha tanti pregi e tanta storia, ancora oggi non riesce a farlo». Il prefetto parla di «piccole posizioni individuali che poi diventano dei macigni quando si va a trattare problemi importanti e questo a catena porta ovviamente ad un discredito della vita politica, un discredito per la vita amministrativa e anche in alcuni casi un discredito a quella vita sociale che qui è stata sempre fiorente e sempre ad alto profilo culturale».
In attesa che il Consiglio dei ministri su indicazione del Viminale nomini il suo successore, toccherà al suo vicario Eugenio Pitaro traghettare la Prefettura di Vibo come ha già fatto l’anno scorso con il pensionamento del prefetto Guido Longo. Gualtieri si congeda con un messaggio forte indirizzato agli imprenditori: «Oggi hanno tutta la necessità di ribellarsi. Chi non lo fa sceglie la via più comoda: quella di viaggiare insieme a certe persone».
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