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«Il decreto Calabria? Ha solo aumentato lo stipendio ai commissari» – VIDEO

Il giorno dopo la riunione del Cdm a Reggio il governatore Oliverio conferma la volontà di impugnare il provvedimento del governo: «Un’operazione grottesca. Non c’è un euro per la riqualificazione …

Pubblicato il: 19/04/2019 – 12:52
«Il decreto Calabria? Ha solo aumentato lo stipendio ai commissari» – VIDEO

di Antonio Cantisani
CATANZARO
Per Luigi Di Maio «lo Stato si riprende la sanità», ma secondo Mario Oliverio con il “decreto Calabria” (qui i dettagli) il governo non fa altro che «propaganda e demagogia». Il giorno dopo la riunione del Consiglio dei ministri in riva allo Stretto il governatore conferma la sua posizione di forte critica nei confronti della decisione assunta dall’esecutivo gialloverde. Affiancato dal delegato alla sanità Franco Pacenza, il presidente della Regione ha provato a smontare l’impostazione del “decreto Calabria” elencando soprattutto le questioni che il provvedimento non risolve. A partire dai soldi. «Mi aspettavo – ha detto Oliverio nella conferenza stampa convocata alla Cittadella – che in questo decreto ci fossero norme e risorse per la riqualificazione e il potenziamento dei servizi sanitari, alla luce del fatto che la Calabria paga 320 milioni di mobilità passiva alle altre Regioni, e invece non c’è una sola norma che va in questa direzione e non c’è un euro che va in questa direzione». Anzi, le uniche risorse in più contenute nella norma sono quelle destinate «ad aumentare le indennità, gli stipendi dei commissari, con un aumento di 50mila euro per ognuno dei commissari straordinari più 20mila per le missioni». Un’operazione «grottesca», secondo il governatore, che aggiunge al danno anche la beffa. Anche perché la sanità calabrese dal 2010 è gestita dal governo, e il decreto che è stato approvato a Reggio «non è altro che il rafforzamento di questa gestione governativa». «Non si può presentare un decreto straordinario, adottato da un Consiglio dei ministri convocato in via straordinaria in Calabria, con operazioni di questa natura. Da parte mia – ha aggiunto Oliverio – non c’è alcuna forzatura in queste considerazioni, solo la constatazione di un atteggiamento del governo propagandistico e demagogico».
Il governatore ha fatto notare che «non c’è una norma per consentire lo sblocco delle assunzioni, a fronte di una carenza del personale medico e infermieristico, che qui lavora con grande sacrificio». Il ministro Giulia Grillo ha annunciato che si cercheranno delle soluzioni proprio per evitare il blocco del turnover ma intanto, nonostante il provvedimento straordinario, si va incontro a «un aggravamento degli organici, che sarà acuito anche da Quota 100». «Non possiamo accettare operazioni di questa natura nei confronti della Calabria e dei calabresi. Assumeremo tutte le iniziative necessarie – ha annunciato Oliverio – per rimettere al centro la sanità calabrese con i suoi problemi. È da quasi un anno che stiamo chiedendo a questo governo un confronto e un tavolo per discutere dei problemi: non ne stiamo facendo una questione di potere ma di merito, del resto noi stessi abbiamo proposto un accompagnamento e un sostegno». E invece «nulla di tutto questo», e l’unica riunione che il Ministero ha convocato con la Regione ha riguardato il randagismo. «Vi pare una cosa seria?», ha chiesto Oliverio confermando che alla Cittadella, dopo il ricorso sulla nomina dei commissari, si sta valutando «di assumere analogo provvedimento nei confronti del decreto Calabria».
https://www.youtube.com/watch?v=F3WRdL2hL70
L’ASP DI REGGIO E LE RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO «Anche relativamente a problemi di malaffare e di ‘ndrangheta, che devono essere al oggetto di un contrasto reale e sostanziale e per i quali non si deve mai abbassare la guardia, vorrei ricordare – ha proseguito il governatore – che l’Asp di Reggio Calabria nell’ultimo anno è stata gestita dal commissario e su mia richiesta è stata gestita anche da funzionari dei Ministero dell’Interno». Oliverio spiega che «uno dei punti del decreto di nomina dei commissari recita testualmente: conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie relative all’Asp di Reggio Calabria; cioè, l’indebitamento dell’Asp di Reggio è in capo al commissario, non da oggi ma da prima, e continua a esserlo anche oggi, quindi per capirci è in capo al governo, alla responsabilità diretta del governo». «Mi preme sottolinearlo – ha aggiunto Oliverio – per evitare che si utilizzino argomenti per scaricare responsabilità e fare operazioni che rafforzano una linea che per la Calabria in questi anni è stata devastante».
«HANNO VOLUTO AVERE MANI LIBERE SUI DG» Il primo articolo del decreto del governo, ha spiegato il presidente della Regione, prevede che con l’entrata in vigore decadano i commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere: «Quindi si è mantenuta la Regione nella condizione di non poter procedere alla nomina dei direttori generali per attendere questo decreto e quindi per potere avere mani libere anche in questa operazione». Sarebbero tutte qui le ragioni che hanno mosso l’esecutivo. «I direttori generali – ha argomentato il governatore – vengono nominati tra coloro che sono compresi in un albo nazionale. Le singole Regioni adottano manifestazioni di interesse perché coloro che sono compresi nell’albo possano manifestare interesse al ruolo di direttore generale in quella determinata Regione, cosa che noi abbiamo fatto a norma di legge. Ci è stato richiesto dal commissario Cotticelli, anche facendosi latore di una valutazione del Ministero, di riaprire i termini rinnovando la manifestazione di interesse, cosa che noi abbiamo fatto perché non dovevamo mantenere nessuna chiusura e nessuna conservazione rispetto alle singole persone. Alla scadenza dei termini, naturalmente, abbiamo chiesto ad Agenas di nominare il suo rappresentante nella commissione prevista dalla legge per procedere ai colloqui di chi partecipa alla manifestazione di interesse per valutarne l’attitudine. Colloquio che ci è stato impedito di fare. Questo – è la conclusione – affinché non si fosse nelle condizioni di procedere al superamento delle gestioni commissariali e alle nomine dei direttori generali». (redazione@corrierecal.it)

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