LA VALLETTA C’è un giro di scommesse sportive e non da 4,5 miliardi di euro, di cui oltre un quarto del volume d’affari – oltre un miliardo di euro – sarebbe stato sequestrato nei mesi scorsi, dietro l’arresto di domenica scorsa a Malta di Antonio Ricci, 43 anni, applaudito via Twitter dai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. L’arresto, a conclusione della operazione “Op Rich” in coordinamento con la Dia italiana, i servizi e l’antiterrorismo, è stato eseguito dalla polizia maltese in base ad un ordine europeo di arresto: l’italiano, sospettato di essere un terminale di cosche mafiose che controllano società di gioco basate in Belize e a Hong Kong. Oggi il quotidiano Malta Today ha sollevato una polemica decidendo di violare l’ordine del tribunale maltese di pubblicare il nome di Ricci, nei confronti del quale oggi si è aperta la procedura per l’estradizione richiesta da parte dalle procure di Bari, Reggio Calabria e Catania. «Divieto di pubblicazione del nome di qualcuno con connessioni mafiose? I giornali devono sfidare i tribunali»: questo il titolo.
Gli altri media maltesi hanno ricostruito la vicenda senza pubblicare il nome, peraltro già indicato nei tweet di Salvini e Di Maio.
Ricci, secondo il Times of Malta, nel novembre scorso era sfuggito all’arresto in Italia durante la “Operazione Galassia”. A Malta viveva nella zona di Swieqi, a ridosso del quartiere dei Casinò e della movida, ed il quotidiano riferisce che era «ben noto nei circoli delle scommesse online», di cui Malta è una delle capitali mondiali.
Stando a Malta Today, che ha consultato i registri delle società coinvolte, Antonio Ricci risulta essere di un’azienda di proprietà (al 99%) di una società del Belize e, nominalmente, di un altro cittadino italiano, residente a Malta nella circoscrizione di Sliema.
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