CATANZARO Il richiamo al rispetto dei valori della libertà e della democrazia: è stato questo il messaggio che ha caratterizzato le celebrazioni della Festa della Liberazione a Catanzaro. La cerimonia si è svolta presso il Monumento ai Caduti, nella centralissima Piazza Matteotti. «Il 25 aprile – ha commentato il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino – insieme all’8 settembre rappresenta il riscatto e la rinascita del Paese e la sua liberazione dal nazionalsocialismo e da una dittatura che rischia di portarci alla rovina. Sono date importanti perché posero le basi per la redazione della nostra Bibbia Laica, la Costituzione. Il 25 aprile inoltre è la festa di tutti, dico proprio di tutti, gli italiani, e di questa data – ha aggiunto la Ferrandino – tutti devono essere orgogliosi».
Le celebrazioni della Festa di Liberazione a Catanzaro hanno visto lo schieramento del reparto di formazione in armi composto da un plotone interforze, l’ingresso dei gonfaloni della Regione, della Provincia e del Comune capoluogo, dei labari delle associazioni combattentistiche, l’alzabandiera, gli onori al prefetto: la novità rispetto al classico protocollo è stata la deposizione, da parte dei ragazzi della Consulta studentesca provinciale, di una corona di fiori sotto il monumento ai caduti. «In questo modo – ha detto ancora il prefetto Francesca Ferrandino – abbiamo voluto trasmettere il messaggio per cui la cultura ci rende liberi e migliori».
Alla cerimonia hanno preso parte le massime autorità militari, civili e religiose del territorio di Catanzaro: presenti, tra gli altri, i parlamentari Bianca Laura Granato e Silvia Vono (M5S), l’assessore regionale al Lavoro, Angela Robbe, il presidente della Commissione regionale antimafia, Arturo Bova, il sindaco e presidente della provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, con il vicepresidente dell’ente intermedio, Antonio Montuoro.
Da segnalare la partecipazione dei vertici regionali e territoriali della Cgil, guidati dal segretario generale Angelo Sposato, dell’Anpi provinciale : particolare emozione ha suscitato inoltre la partecipazione tra il pubblico di Lorenza Rozzi, proveniente da una famiglia di partigiani dell’Emilia Romagna e promotrice negli anni ’60 della prima scuola di formazione per infermiere a Catanzaro.
https://www.youtube.com/watch?v=-3i0p_7ntqE
x
x