Petilia, carabinieri a caccia di tracce nell'azienda dei Manfreda

di Gaetano Megna
CROTONE Le attenzioni degli investigatori sono puntate su alcune tracce biologiche rilevate nell’azienda di Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio di 67 e 34 anni scomparsi dal giorno di Pasqua nel Crotonese. Sono state individuate dai carabinieri, che stanno lavorando giorno e notte per risolvere il giallo della sparizione dei due allevatori originari di Mesoraca e residenti nella frazione Sofama di Petilia Policastro. Prima di tutto bisognerà chiarire se le tracce biologiche sono di natura umana o animale. Risolto questo problema saranno impegnate nuove unità cinofile provenienti da Bologna. Si tratta di cani molecolari addestrati a seguire piste partendo da tracce biologiche, che sostituiranno le unità cinofile arrivate nei giorni scorsi da Firenze. Se le analisi, quindi, confermeranno che le tracce biologiche rinvenute all’interno dell’azienda ovicaprina dei Manfreda sono di origine umana si chiederà l’invio di questi cani speciali addestrati a seguire piste complicate, che arriveranno in tempi celeri in Calabria. Un passo alla volta per risolvere l’intricato giallo. Un primo passo avanti è stato fatto con il ritrovamento dell’auto in uso ai Manfreda, una Ford Maverik, che è stata rinvenuta, completamente distrutta dalle fiamme, a ridosso del centro abitato di San Mauro Marchesato, Comune dell’hinterland del Petilino (qui la notizia). L’automobile era servita a padre e figlio per allontanarsi dalla propria abitazione la mattina della domenica di Pasqua, quando dei due si sono perse le tracce. Restano da capire le ragioni della sparizione considerato che i Manfreda non hanno precedenti penali e non sono sospettati di appartenere alla criminalità organizzata. Gli investigatori dei carabinieri, che stanno svolgendo le indagini e, quindi, le ricerche non escludono nessuna ipotesi. (redazione@corrierecal.it)