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Le occasioni «perse» dal governo e le speranze dei precari

Il segretario regionale della Cisl Russo: «Alla Calabria non servono annunci e passerelle ma impegni concreti. E finora da Roma non ne abbiamo visti. Alla giunta Oliverio chiediamo ancora più impeg…

Pubblicato il: 29/04/2019 – 16:50
Le occasioni «perse» dal governo e le speranze dei precari

CATANZARO «Ci aspettavamo molto dal governo Conte e dal Consiglio dei ministri che si è svolto a Reggio, e invece si è persa un’altra occasione, l’ennesima, per dare un contributo reale a un processo di crescita della Calabria». Lo dice all’Agi il segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo, con riferimento all’attuale situazione politica, economica e sociale. «La regione – aggiunge Russo – ha bisogno di altro, non di annunci e passerelle mediatiche ma di impegni seri per varare misure idonee a rimetterla in corsa e permetterle di competere alla pari con altri territori. Azioni che consentirebbero, inoltre, alla Calabria di contribuire alla rinascita del Paese e non essere considerata una zavorra. Mentre le misure annunciate a Reggio risultano quanto mai lontane dalle reali esigenze della Calabria. Sicuramente la necessità di avere una sanità più efficiente e capace di rispondere ai bisogni dei cittadini – sostiene il segretario generale della Cisl calabrese Russo – resta una delle priorità, ma non è attraverso la strada del commissariamento perenne dell’intero comparto che si risolvono i problemi. Anzi. Finora è stato l’esatto contrario. I vari commissari che si sono succeduti in Calabria non hanno dato risposte né all’innalzamento dei livelli essenziali d’assistenza né hanno migliorato le prestazioni sanitarie dei calabresi. Per questo che l’unico annuncio fatto dal governo in “pompa magna” suona avulso dalla realtà e ha i toni della mera propaganda. Così come le altre misure presentate a Reggio hanno il sapore della beffa. È la classica montagna che ha partorito un topolino».
Secondo Russo «come andiamo ripetendo da tempo e ribadito anche nell’iniziativa a Lamezia la Calabria ha bisogno di una strategia di respiro che doti i territori di quelle infrastrutture vitali per programmare il proprio sviluppo e di misure specifiche per rendere conveniente ad imprese italiane ed estere ad investire qui. Sono due assi che consentirebbero di creare sviluppo e conseguentemente lavoro e di frenare l’esodo di “cervelli” dalla Calabria in atto da troppo tempo. Occorre che il governo consideri la Calabria non una regione di serie B – aggiunge il segretario della Cisl calabrese – ma preveda risorse aggiuntive rispetto a somme già stanziate dall’Europa. Finora non ha fatto nulla di tutto ciò: non ha previsto neppure un euro nelle misure della Finanziaria varata dall’esecutivo né c’è una riga dedicata sul Def». 

A parere di Russo «la manifestazione unitaria del 22 giugno a Reggio nata per chiedere al governo di interessarsi della Calabria acquisisce, dopo la “passerella” del Consiglio dei ministri, un valore in più. Deve finire la stagione degli annunci ad effetto che nulla restituiscono ai territori e aprirsi un capitolo nuovo costituito da un pacchetto di iniziative che rientrino in una strategia unica ed univoca tesa a riscattare questo territorio. Chiediamo unitariamente – prosegue il segretario generale della Cisl Calabria – risposte serie all’esecutivo. Chiediamo di confrontarci nel merito delle azioni da intraprendere da subito per invertire la marcia. Da parte nostra abbiamo già dato diversi segnali che questa regione, questi territori sono in profonda sofferenza per l’abbandono di politiche attive del lavoro, delle crescita e dello sviluppo».
«Ora – aggiunge – lo ribadiamo con una manifestazione nazionale che non si svolgeva in Calabria dal 1972 per ricordare che c’è una regione che merita la massima attenzione in tema di politiche di sviluppo attraverso lo sblocco di investimenti pubblici per completare infrastrutture come la statale 106, la ferrovia jonica e l’autostrada. Merita di non essere lasciata sola a contrastare una criminalità organizzata che strozza l’economia sana che, nonostante tutto, qui lotta per sopravvivere. E la scelta di Reggio non è casuale – spiega Russo – in questa provincia sussistono nel bene e nel male diverse parafrasi della Calabria. Ci sono i clan più agguerriti che esercitano praticamente un controllo capillare del territorio, ma c’è anche una civilissima risposta antimafia sviluppata dalla società civile accanto alle forze dell’ordine e alla magistratura. E poi c’è la Piana di Gioia Tauro con una delle infrastrutture più promettenti non solo per la regione come il porto ma che vive anche il dramma dello sfruttamento dei migranti della tendopoli di San Ferdinando. Su ognuno di questi punti – afferma Russo – chiediamo impegni sostanziali da parte del governo per affrontare e risolvere da un verso le emergenze e dall’altro per far esprimere al meglio finalmente le potenzialità. Penso a questo proposito al porto di Gioia Tauro. Si poteva puntare su questa infrastruttura negli impegni presi con presidente cinese Xi Jinping sulla cosiddetta “Via della Seta” come avevamo sollecitato. Ma si devono anche sbloccare i milioni di euro ancora fermi a Roma e previsti dall’accordo stipulato a luglio 2016 che prevedeva profondi interventi di riqualificazione».
«ALLA GIUNTA OLIVERIO CHIEDIAMO MAGGIORE IMPEGNO» Russo allarga la disamina alle questioni regionali: «Alla giunta Oliverio chiediamo ancora maggiore impegno. Qualcosa – sostiene – si è fatto in tema di investimenti nelle opere pubbliche se pensiamo alla programmazione di risorse previste per realizzare la linea ferroviaria jonica o per la riqualificazione dell’edilizia scolastica. Così come sul fronte dell’occupazione con il Piano regionale per il lavoro e l’occupazione. Ma tutto questo non basta, occorre migliorare la qualità della spesa, semplificare le procedure e snellire la tempistica dei progetti messi in cantiere dalla Regione. Imprimere cioè un’accelerazione alle iniziative programmate ma non ancora eseguite. E in questo ultimo lasso di tempo rimasto all’esecutivo chiediamo che si faccia il massimo sforzo in questa direzione».
«Occorre anche che – dice il segretario generale della Cisl Calabria – vada portato a compimento l’obiettivo strategico del consolidamento dei processi di stabilizzazione e delle politiche attive destinate ad ex percettori di ammortizzatori. Su questo versante, crediamo che la stabilizzazione degli oltre 4.000 lavoratori ex Lsu-Lpu calabresi è un obiettivo da realizzare per dare dignità e certezze a lavoratrici e lavoratori che svolgono da anni funzioni fondamentali per gli enti locali calabresi. In questa direzione assieme alla Cgil e alla Uil abbiamo chiesto e continuiamo a sollecitare che in tempi brevissimi il Consiglio regionale approvi una legge di storicizzazione della spesa vincolata alla copertura finanziaria delle assunzioni degli ex Lsu-Lpu in funzione del superamento del precariato. Sarebbe una risposta forte della Regione in questa direzione e, inoltre, costringerebbe il Governo a compiere responsabilmente la propria parte per non commettere quella che – conclude Russo – diversamente sarebbe annoverata come una vera e propria ingiustizia».

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