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"No-metro", dall'incontro in Prefettura nessuna criticità sulle emergenze

Dopo sette mesi di attesa, gli attivisti sono stati ricevuti nel palazzo di governo. Occhiuto incassa il «nessun problema» dagli operatori del soccorso, tranne che dal 118 che lamenta arrivi in rit…

Pubblicato il: 29/04/2019 – 23:25
"No-metro", dall'incontro in Prefettura nessuna criticità sulle emergenze

COSENZA Sette mesi dopo la richiesta formalizzata nel mese di settembre il “Comitato No alla metro, Sì al Viale” riesce a varcare la soglia della Prefettura. Sotto il palazzo di governo hanno sfilato in diverse occasioni chiedendo prima lo stop ai lavori su viale Giacomo Mancini, poi l’indizione di un referendum popolare sulla realizzazione dell’opera al termine delle giornate di mobilitazione in cui sono state raccolte oltre 3mila firme. Nella missiva indirizzata al Prefetto Paola Galeone all’epoca dell’apertura del cantiere, venivano sollevati diversi dubbi circa la realizzazione sia della metro leggera che del “Parco Urbano” voluto dal sindaco Mario Occhiuto ed inserito nell’accordo quadro siglato con la regione Calabria. All’appuntamento concesso nel mese di aprile però si è discusso soltanto di sicurezza relativamente alle emergenze in città e alle difficoltà degli operatori del soccorso di raggiungere con facilità soprattutto le aree che si trovano nei pressi del cantiere. All’incontro presieduto dal capo di gabinetto della Prefettura, Eufemia Tarsia, hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, del 118 di Cosenza e dei Vigili del Fuoco, il sindaco Mario Occhiuto accompagnato dal dirigente Francesco Converso e dal capo della Polizia Municipale Giovanni De Rose ed i funzionari della protezione civile. Una discussione a più voci in cui Occhiuto ha incassato il lascia passare di tutti ad eccezione del 118. Infatti se per polizia, carabinieri e vigili del fuoco così come per la protezione civile non sono emerse gravi difficoltà nel raggiungere i quartieri cittadini che si sviluppano intorno a Viale Giacomo Mancini, diverse perplessità sulla possibilità di intervenire celermente sono state palesate dagli operatori del servizio sanitario. Via Popilia e Via 24 maggio hanno dei tempi di percorrenza più lunghi e per chi opera sul filo dei secondi il traffico cittadino che si è generato alla chiusura del Viale ed alla mancata costruzione della viabilità alternativa, rappresenterebbe un disagio nell’intervento. Ma se tutto sembrerebbe essere sotto controllo per fronteggiare le emergenze ordinarie, per come trapelato al termine della riunione, qualche difficoltà potrebbero essere incontrate in caso di emergenza straordinaria. E proprio per diradare dubbi anche su questa circostanza tra Prefettura e comune, dopo l’incontro, è stato deciso di avviare una fase interlocutoria per chiarire eventuali aspetti che potrebbero risultare non idonei a fronteggiare situazioni quali eventi sismici o alluvioni per esempio. Il comune si impegnerà a redigere tutti i documenti necessari a chiarire questi aspetti integrando anche quanto necessario per la realizzazione del piano della mobilità sostenibile, recentemente introdotto a norma di legge. Ma se su questi aspetti gli attivisti del “No metro” adottano una linea attendista, diversa è la situazione che riguarda l’adozione di un regolamento comunale per le consultazioni di iniziativa popolare. Per il “referendum sull’opera”, infatti, «vista l’inerzia del comune –spiegano i membri del comitato- avevamo chiesto al Prefetto di intervenire tenendo conto del suo potere sostitutivo». Il “cambio” non è andato in porto, al pari della discussione, che durante il confronto è stata evitata per l’assenza del funzionario che si sta occupando della questione. (mi.pr)

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