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Il “filo diretto” tra Meridione ed Europa che Geri Ballo sogna per il Sud – VIDEO

La dem ha presentato la sua candidatura alle Europee. «Comunità arbëreshë tra i modelli di integrazione più importanti»

Pubblicato il: 30/04/2019 – 15:15
Il “filo diretto” tra Meridione ed Europa che Geri Ballo sogna per il Sud – VIDEO

di Michele Presta
COSENZA Risposte e soluzioni concrete ai problemi che attanagliano il sud, in generale, non solo la Calabria. «Non possiamo promettere la pace nel mondo». Geri Ballo candidata con il Partito democratico alle prossime elezioni europee concorda con parte del suo staff e dei suoi sostenitori le strategie da portare avanti nella campagna elettorale. All’incontro con la stampa organizzato nella città di Cosenza le fanno da supporto l’ex assessore regionale Federica Roccisano ed il consigliere alla Cittadella in quota Dem, Mimmo Bevacqua. Geri Ballo, origini albanesi, con in tasca una laurea in relazioni internazionali conseguita all’Università di Torino ed una lunga esperienza nell’ambasciata albanese in Italia, alla Calabria è legata dal filo inossidabile delle origini arbëreshë. «Se penso ad un modello di integrazione, ad una capacità di inserirsi in un paese diverso ed allo stesso tempo mantenere le proprie identità non possono che venirmi in mente i popoli arbëreshë –spiega Geri Ballo –. Loro rappresentano al meglio quello che dovrebbe essere l’ideale di integrazione di cui l’Europa ha bisogno e va da sé che più un popolo si integra più contribuisce a rendere lustro alla nazione che li ospita. Il padre di Antonio Gramsci è di origini albanesi così come Costantino Mortati, tra i più illustri uomini del diritto che siano mai esistiti».
Ma non è solo una questione identitaria. Geri, all’anagrafe Gerarta, custodisce la memoria di una nazione e di un popolo che si è lasciata alle spalle il regime totalitario molto dopo l’Italia. Parla di suo nonno partigiano d’Albania e si commuove. «Quando sento parlare di regimi totalitari mi convinco che quello che sto facendo è la cosa giusta». Il perché è presto spiegato. «Dopo l’8 settembre mio nonno offrì protezione agli italiani che venivano perseguitati dai nazisti – racconta –. Diede ospitalità con spirito di altruismo e fratellanza, ma soprattutto lo fece anche se fino ad allora gli italiani erano stati degli invasori. Questo dovrebbe essere secondo me il manifesto di una Europa che diventi finalmente “Stati uniti d’Europa”.
https://www.youtube.com/watch?v=CkYxvv_vYHE&feature=youtu.be
FILO DIRETTO CON L’EUROPA Lungaggini burocratiche, domande che rimangono chiuse nei cassetti degli enti e soldi che ritornano in blocco a Bruxelles. Il primo ostacolo da superare sarebbe proprio questo e fare in modo che le occasioni perse diventino delle opportunità. Per questo Geri Ballo punta tutto sulla possibilità di creare sviluppo sfruttando i fondi strutturali inutilizzati.
«Mi sono resa conto che programmi come “Resto al Sud” hanno avuto grande partecipazione. È stato un esempio di una politica fatta per soddisfare il desiderio di imprenditorialità dei giovani nel meridione e molti progetti sono legati ai temi della cultura e al turismo. Per questo è necessario –spiega Ballo – creare un filo diretto tra cittadini ed Europa. I fondi strutturali dovrebbero essere messi a disposizione dei giovani con una unità operativa per lo sviluppo e formazione che dia loro la possibilità di finanziare i propri progetti di micro imprenditoria. Questo fondo di soldi inutilizzati dovrebbe essere utilizzato per investire anche sulla formazione, perché l’europrogettazione non può essere improvvisata». Investimenti su e per il territorio che tengano conto dei giovani e della loro capacità di stare insieme. «I giovani sono consapevoli delle potenzialità che offre l’Europa ma hanno difficoltà a conoscere gli strumenti che vengono messi a disposizione – conclude Geri Ballo –. Non possiamo che lavorare per loro e fare in modo che il senso di disaffezione nei confronti dell’Unione Europea si affievolisca fino a scomparire completamente». (m.presta@corrierecal.it)

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