di Maria Rita Galati
CATANZARO «Riflettere sulle diseguaglianza che scaturiscono dalle impari condizioni di partenza», la Festa dei Lavoratori serve anche a questo: ad accendere i riflettori su “devianza” e “illegalità diffusa” che «generano prima di tutto un incivile e becero sfruttamento dei lavoratori, e quindi una economia drogata che frena e impedisce la crescita». Il prefetto di Catanzaro – e da poche ore anche di Vibo Valentia – Francesca Ferrandino saluta i trenta nuovi maestri del lavoro insigniti con la stella al merito nel corso della cerimonia che si è tenuta sul palco dell’Auditorium “Casalinuovo” di Catanzaro, non senza importanti spunti di approfondimento e spirito costruttivo. «Da oltre cento anni festeggiamo il Primo maggio, è nel nostro Dna di italiani. Ma lavoro non significa solo occupazione: il Primo maggio, è, è stato e continua ad essere un momento sacro della vita delle comunità che lavora – ha affermato ancora nell’intervento di saluto alla platea –. Ma non possiamo non dire come da qualche tempo il senso di questa festa viene sopraffatto dal sentimento della paura, dalla percezione di non potercela fare, di non essere capaci di costruire il futuro per i nostri figli». Con il prefetto di Catanzaro i colleghi di Crotone e Cosenza, sindaci, amministratori, autorità civili, militari e religiose, i datori di lavoro degli insigniti e i direttori provinciali delle direzioni territoriali del lavoro, il console regionale e i consoli provinciali dei maestri del lavoro. Tra i presenti, anche l’assessore regionale al Lavoro Angela Robbe, la senatrice Silvia Vono, i consiglieri regionali Arturo Bova ed Enzo Ciconte, il vicesindaco della città Capoluogo Ivan Cardamone e il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, il questore Amalia Di Rocco, il vicario dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Pino Silvestre.
L’importante riconoscimento è stato conferito con decreto del Presidente della Repubblica e consegnato dal prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino, da Giuseppe Patannia in rappresentanza del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dal Console regionale dei Maestri del Lavoro, Francesco Saverio Capria.
I TRENTA INSIGNITI Per la provincia di Catanzaro, sono 10 i nuovi insigniti: Antonia Bulotta (Az Spa); Giuseppe Egiziano (Ferrovie della Calabria Srl), Raffaele Guzzi (Enel Italia Srl), Marcello Murone (Enel e-Distribuzione Spa), Luigi Orlanduccio (Tim Spa), Domenico Paonessa (Poste Italiane Spa), Innocenzo Raspa (Caffè Guglielmo Spa), Antonio Sirianni (Enel e-Distribuzione Spa), Elio Tinello (Enel e-Distribuzione Spa), Luigi Vallone (Unieuro di Gennaro P.). Nel vibonese, sono in 9 a ricevere l’ambito riconoscimento: Angelo Bulone (Nuovo Pignone International Srl), Giuseppe Cirillo (G. Callipo Conserve Alimentari Spa), Giuseppe Didiano (G. Callipo Conserve Alimentari Spa), Brunella Galati (G. Callipo Conserve Alimentari Spa), Alfredo Lo Bianco (Ligeam Srl), Roberto Natale (Enel e-Distribuzione Spa), Rosa Orfanò Costa (G. Callipo Conserve Alimentari Spa), Antonio Parrone (Tulino M. & Porcaro G. Snc Assicurazioni Generali), Pasquale Sorace (Ferrovie della Calabria).
Nella provincia di Reggio Calabria, 6 nuovi maestri:Carmelo Marcianò (Buonafede Srl), Antonio Romano (Nuova Elettromeccanica Sud Spa), Francesco Saija (Trenitalia Spa), Paola Antonia Torino (Poste Italiane Spa), Antonino Tripodi (Poste Italiane Spa), Antonio Vilasi (Rete Ferroviaria Italiana Spa). Quattro nuovi maestri nel cosentino: Silvana Catalano (Enel e-Distribuzione Spa), Felice Pecora (Intesa San Paolo Spa), Rosalba Serpa (Ventura Costruzioni Ferroviarie Srl), Antonio Presta (Italfer Spa). Un solo insignito nella provincia di Crotone: Teresa Arabia (Talarico e Fiorino Assicurazioni Snc).
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PREOCCUPA IL LAVORO SOMMERSO «Papa Francesco dice: non basta dire che dobbiamo preoccuparci delle future generazioni, occorre rendersi conto che quello che c’è in gioco è la dignità di se stessi», dice il prefetto Ferrandino corredando, quindi, il proprio intervento di dati su cui costruire azioni ed interventi: «In Calabria un’impresa su 4 è gestita da donne. Siamo al sesto posto in Italia per imprese in rosa ed il dato coinvolge anche cittadine straniere regolarmente residenti». Parliamo di 3797 imprese su 43.666 imprese femminili. Dati che fanno da contraltare a quelli relativi ai giovani che lasciano la propria terra per impiegare il proprio entusiasmo e le proprie capacità altrove, sebbene si registra anche un latro trend che è positivo: una impresa su tre è gestita da under 35, realtà in crescita anche in Calabria. E’ il fenomeno del lavoro sommerso e quindi dell’illegalità che fa maggiormente preoccupare, assieme al numero crescenti delle morti bianche: «Non è il piatto caldo che mettiamo a tavola tutti i giorni a sfamarci, ma è come ce lo guadagniamo. I sinistri sui luoghi di lavoro sono aumentati – spiega ancora il prefetto – anche se le denunce sono diminuite. Nel 2016 si registrano 19 morti come nel 2017, che diventano 41 nel 2019: mettiamoci una mano sulla coscienza, i sinistri sul lavoro aumentano a fronte delle riduzioni delle denunce, e nei primi 4 mesi del 2019 i morti sono 5. Quello delle morti bianche è un dramma che continua a preoccuparci e deve vedere un’azione comune. La Prefettura infatti è impegnata attraverso un organo che si chiama conferenza permanente nella gestione di queste attività».
IL LAVORO COME VALORE ASSOLUTO «Questa festa rappresenta la vittoria del lavoro del legale, così per come viene tutelato dalla nostra Costituzione – afferma invece Patamia – La parola lavoro nella Carta costituzionale è citata 18 volte. Oggi gli insigniti grazie alla loro operosità sono testimonianza che con il lavoro legale, così come è tutelato dal nostro ordinamento ci si può affermare, per se e per a propria famiglia. Il lavoro non è solo è emancipazione dal bisogno ma è realizzazione della propria personalità, quindi è un valore: un valore assoluto». «Anche quest’anno – ha detto ancora Patamia – è stata rilevata una zavorra per la Calabria, e per tutto il Paese, che è quella dell’economia sommersa: 1600 sono i lavoratori in nero individuati solo dai servizi ispettivi del lavoro nelle tre macro province: Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza. Ad emergere è anche lo sfruttamento lavorativo, in particolare quello del caporalato nei campi e non solo. Rilevate situazioni truffaldine di lavoratori fittizi, formalmente dichiarati solo al fine di percepire indebite prestazioni dell’Inps; appalti illeciti di fornitura ed utilizzo di contratti cosiddetti “pirata” che non garantiscono le retribuzioni spettanti per legge. Gli sforzi sono tanti – ha concluso – l’ottimismo non deve essere solo delle istituzioni, ma deve essere diffuso tutti: ce la possiamo fare, nella direzione della vittoria del lavoro».
IL SALUTO DEL CONSOLE CAPRIA Il benvenuto ai nuovi maestri il console regionale Francesco Saverio Capria lo ha dato annunciando che il prossimo Convegno nazionale dei Maestri del Lavoro che si terrà nel 2020, si svolgerà in Calabria, a Vibo Valentia. «Il mio augurio è che questa Stella possa pesare sulle vostre spalle proprio per l’impegno che dovrete assumervi per onorarla giornalmente, quali testimoni e messaggeri di valori quali l’amore e la rettitudine morale, principi per i quali siete stati insigniti. Bagaglio di esperienza il vostro che deve essere necessariamente rivolto ai giovani, ai quali non possono venire a mancare i più sani punti di riferimento». «Cari Maestri – ha affermato il console Capria -, non potete continuare a vivere soltanto sulla consapevolezza di ciò che nella vostra vita lavorativa avete dato ma, su ciò che dovete ancora dare. Tutti quanti dobbiamo, con la nostra storia, la nostra identità arricchita dalle “leve” del volontariato, spontaneo, libero e gratuito, diventare esempi da offrire come contributo al percorso formativo dei giovani e di riflessione per i meno giovani. Dobbiamo, tutti quanti, assumere, quindi, un ruolo di “alleati”». (redazione@corrierecal.it)
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