RENDE Veicoli elettrici che scambiano energia con le abitazioni. È la nuova frontiera dell’innovazione che si sta sperimentando all’interno dell’Università della Calabria, grazie agli studi del Gruppo di ricerca in Sistemi Elettrici per l’Energia del Dimeg, Dipartimento di ingegneria meccanica, energetica e gestionale.
Realizzata all’interno del Distretto Domus, che contribuisce alla crescita delle imprese che sul territorio utilizzano le tecnologie ICT, nell’ambito delle attività del progetto di Domotica per l’Energia, la sperimentazione vuole sfruttare le micro-reti intelligenti, realizzate sempre all’interno del Distretto, in combinazione con le auto elettriche di tipo V2G (ovvero il sistema Vehicle to Grid che consente di far viaggiare l’energia dalla rete all’auto e viceversa) come ad esempio è possibile per la Nissan Leaf.
Si sta cercando dunque di andare oltre non solo alle innovazioni del V2G ma anche alle applicazioni destinate alla V2H (Vehicle to Home), cioè quei veicoli in grado di alimentare le abitazioni. Tutto sarà reso possibile grazie alla collaborazione con la concessionaria Nissan di Rende.
«Vogliamo creare un sistema integrato completo – spiega Daniele Menniti, professore ordinario di Sistemi elettrici per l’energia e responsabile della sperimentazione -, nel quale l’auto elettrica, con il suo sistema di accumulo, diverrà un elemento fondamentale per aumentare la resilienza del sistema elettrico delle nostre abitazioni e del sistema nazionale nel suo complesso».
Sfruttando le micro-reti, progettate dal Gruppo di ricerca, è possibile ricaricare una autovettura – anche in caso di blackout o nel caso di abitazioni isolate e prive di rete elettrica di distribuzione – utilizzando le fonti rinnovabili a disposizione dell’abitazione, come ad esempio il fotovoltaico. Nel caso specifico della sperimentazione messa in atto dall’Unical, si potranno inoltre utilizzare sistemi di micro-cogenerazione basati sull’uso delle classiche caldaie a pellet ma dotate di un particolare motore Stirling free-piston azionante un generatore elettrico che viene interfacciato con la micro-rete grazie ad un dispositivo brevettato sempre dal gruppo di ricerca dell’Unical. In sostanza, si passa dal V2H alla soluzione off grid H2V (Home to Vehicle).
Un’innovazione ulteriore che può ritornare utile nei casi emergenza. Ad esempio in Abruzzo nel gennaio 2017, quando oltre al terremoto si aggiunsero anche delle forti nevicate che provocarono un blackout che lasciò al freddo oltre 200mila persone per una settimana, sarebbe stato possibile sfruttare la modalità V2H e le autovetture elettriche con batterie cariche, avrebbero consentito di supportare il fabbisogno di una famiglia di quattro persone per almeno quattro giorni (o anche più), potendo così con minori rischi superare la crisi di quei giorni. Disponendo inoltre, come accennato, di un micro-cogeneratore basato su una caldaia a pellet, del tipo sperimentato presso il Distretto Domus, si sarebbe inoltre anche potuto provvedere alla ricarica dei veicoli elettrici, in modalità H2V, anche in condizione di blackout per garantire la mobilità degli abitanti.
Il prossimo 7 giugno sarà presentato ad Amantea il progetto Z-NEWh (Zero Net Energy Wood house) dove verrà illustrato un’ulteriore e ancora più interessante applicazione dei sistemi V2H e H2V collegata ad abitazioni in legno ecosostenibili del tipo NZEB (Nearly Zero Energy Building) ovvero abitazioni il cui consumo energetico è quasi pari a zero e dunque tendenti ad una “autarchia energetica”. «È l’innovazione all’innovazione, dove – conclude Menniti – vogliamo creare non solo un edificio sostenibile ma un vero e proprio sistema integrato e resiliente sfruttando anche le nuove tecnologie legate alla mobilità elettrica».
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