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Politeama, il sipario si chiude con "Madama Butterfly"

Casadonte al MIBACT: «Non è possibile che il teatro non abbia finanziamenti ministeriali»

Pubblicato il: 03/05/2019 – 15:56
Politeama, il sipario si chiude con "Madama Butterfly"

di Maria Rita Galati
CATANZARO Sulla stagione del teatro Politeama “Mario Foglietti” di Catanzaro il sipario chiude esattamente come si era alzato fiero e imponente, carico di aspettative (che non sono state certo tradite) il 21 ottobre scorso: con la magia e il fascino dell’opera lirica, targata Fondazione Politeama. Tocca a “Madama Butterfly”, in una versione fedele al testo di Giacomo Puccini che la portò in scena per la prima volta a Milano nel 1904, incantare il pubblico del Politeama pronto ad applaudire anche tre talenti ‘nostrani’: Giorgia Teodoro, Davide Minoliti e Vincenzo Chilelli. Un’altra sfida vinta, un’alchimia di musiche e parole felice risultato di una collaborazione vincente tra la Fondazione Politeama, con in testa il vulcanico sovrintendente Gianvito Casadonte, e l’Istituto superiore di studi musicali “Tchaikovsky” di Nocera Terinese, diretto dal maestro Filippo Arlia, grande talento ed eccellenza calabrese, Fondazione e “Tchaikovsky” che hanno prodotto l’evento, a cui si aggiunge la regia di Mauro Avogadro, e un cast di alto livello. Un evento atteso che non poteva non essere “presentato” assieme ai principali protagonisti, a partire dagli interpreti principali che sono il soprano Amarilli Nizza (“MadamaButterfly”-“Cio-Cio-San”) e il tenore Fabio Armiliato (“Pinkerton”), Giorgia Teodoro, Davide Minoliti e Vincenzo Chilelli. Ma anche “figuranti” d’eccezione, speciali perché scelti in quella fucina di passione e di talento che sono i laboratori teatrali della nostra città.
Al illustrare la messa in scena in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa dal dramma di David Belasco e con la presenza dell’Orchestra Filarmonica della Calabria, nel foyer del Politeama, introdotti dal giornalista Sergio Dragone, assieme al sovrintendente Gianvito Casadonte e il direttore Arlia, il registra Avogadro, dal direttore Arlia, il direttore generale della Fondazione Politeama di Catanzaro, e Aldo Costa.
I RILIEVI DI CASADONTE AL MIBACT Al termine di una stagione ricca e apprezzata, che ha dimostrato qualità dell’impegno e della programmazione di un teatro che non solo resta aperto con numeri importanti, ma riesce a fare anche produzione, il sovrintende Gianvito Casadonte qualche sassolino se lo toglie: «Non è possibile che il Teatro Politeama di Catanzaro non abbia un finanziamento ministeriale. La direzione generale del ministero per Beni culturali – ha aggiunto Casadonte – non può ignorare un teatro che fa due produzioni liriche, non può non contribuire al sostegno e alla crescita culturale di una città e di una regione. Lo dico in modo garbato ma chiaro. Si cerchi la prossima volta di fare le cose in modo più equilibrato, perché il Sud è penalizzato e la Calabria è molto penalizzata, ed è grave. E non è possibile restare solo con un finanziamento comunale, perché mantenere una struttura come il Politeama di Catanzaro è molto difficile, e se quest’anno – ha concluso il sovrintendente – siamo riusciti a chiudere il bilancio con un piccolo attivo con ben sedici spettacoli è stato grazie ai nostri sforzi». Nel corso della conferenza stampa, il sovrintendente del Politeama e il dg Costa hanno avuto modo di tracciare anche un bilancio della stagione, parlando di “anno molto positivo e di note positive come il record degli abbonamenti”. E anche Costa ha rilanciato la presa di posizione di Casadonte: «Non è possibile che solo il Comune si impegni sul piano delle risorse per il Politeama – ha detto -. C’è bisogno del sostegno serie delle altre istituzioni».
UNA MADAMA BUTTERFLY FEDELE ALLA PARTITURA Secondo il maestro Arlia, quella di domani sera per la Fondazione Politeama “sarà una chiusura speciale. L’auspicio è quello di continuare così, anzi di implementare la produzione lirica, perché secondo me la vita del teatro e dell’orchestra è l’opera lirica. Da questo punto di vista non possiamo che fare un plauso al sovrintendente Casadonte e al direttore Aldo Costa perché amano l’opera lirica e la classica”. “La bellezza e la specialità della nostra ‘Madama Butterfly’ sta nel fatto che faremo esattamente quello che Giacomo Puccini ha fatto: saremo molto fedeli alla partitura, invece di andare a cercare qualcosa di nuovo o di esagerato, che è assolutamente completa”. Un bilancio molto positivo, quindi, quello di Arlia che ricorda l’avvio dei contatti con Politeama, Conservatorio e Università per il Polo delle Arti: “Penso che la produzione lirica che facciamo insieme sia un piccolo esempio di quello che potremmo sviluppare in futuro. Siamo contenti e ambiziosi e spero che in città le realtà culturali si possano complementare fra di loro per dare vita a dei momenti importanti dal punto di vista culturale ma anche sociale”.
Tornando all’allestimento, secondo il registra Mauro Avogadro ritiene che troverà l’apprezzamento del pubblico, “perché ha come caratteristica un mondo giapponese più evocato che realistico, un mondo visto soprattutto attraverso i desideri, le utopie, gli innamoramenti della povera Butterfly, che sogna un’altra vita e invece ci rimette le penne. E c’è – ha ricordato il regista – poi l’attualità di un grande melodramma come questo, attuale perché meraviglioso: comanda la musica, e il mio compito da regista e’ quello di assecondare questo percorso”.
LA VOCE DEI PROTAGONISTI «C’è un grande clima di armonia tra di noi, Avogadro è dolcissimo e splendido – ha detto Amarilli Nizza – C’è stata una grande collaborazione, speriamo di riuscire a trasmettere tutto questo al pubblico».
«Il teatro è educazione – ha aggiunto Piknkerton-Armillato – in questo senso la lirica è fondamentale perché insegna principi e valori sani, oggi forse si è un po’ pesa la funzione educativa del teatro». Così invece Fabio Previati (Sharpless, il console statunitense):«Per la prima volta sono qui e sono molto felice. Una bella conoscenza, è importante quello che sta facendo questo teatro per le produzioni ma anche per l’ambiente familiare che permette di lavorare in serenità e per il fatto di dare spazio ai giovani. Nelle prove si è creato un connubio meraviglioso tra regia e musica”. La catanzarese Giorgia Teodoro non nasconde l’immensa gioia di debuttare nel teatro della sua città “anche perché sono in scena con grandi artisti. Avogadro è un grande, Arlia è straordinario, sto imparando moltissimo». Di «splendida esperienza» parla anche l’altro catanzarese, Davide Minoliti che ringrazia il «Politeama perché ci possiamo fare le ossa a casa nostra, ho potuto mettermi in gioco». «Avere la fortuna di lavorare con grandi artisti è come rubare qualche segreto che potrò sempre con me – conclude il calabrese Vincenzo Chilelli – Butterfly è importante per sensibilizzare anche sul tema della cultura dell’accoglienza, perché è bella la diversità». Una esperienza positiva e molto attesa, prima di tutto dal pubblico: in barba alla Brexit, sono stati venduti biglietti anche a Londra. Riusciranno la Fondazione Politeama e il Conservatorio “Tchaikovsky” ad affermare la produzione stabile del Politeama come riferimento nel panorama italiano, portando benefici alle maestranze locali, a partire dai tanti talenti che crescono dalle nostre parti? Attendendo la Butterfly, un bel dì, speriamo non lontano, vedremo.

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