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Badge fuori uso, caos (e “autocertificazioni”) alla Cittadella

I rilevatori delle timbrature funzionano a singhiozzo. Il Csa-Cisal: «Decine di segnalazioni dei dipendenti. Ma la Regione li obbliga a “giustificare” le anomalie e a correre dei rischi in caso di …

Pubblicato il: 06/05/2019 – 13:24
Badge fuori uso, caos (e “autocertificazioni”) alla Cittadella

CATANZARO È da qualche settimana che le timbrature dei dipendenti della Regione Calabria funzionano a singhiozzo. Se prima si trattava di sporadiche disfunzioni, il disservizio si è presto esteso a macchia d’olio e si moltiplicano le segnalazioni dei lavoratori che lamentano come l’operazione più ordinaria di qualsiasi dipendente pubblico, quella di utilizzare il badge presso i dispositivi marcatempo per rilevare l’entrata e l’uscita, sia diventata un incubo. «Non è ancora chiaro quando il servizio tornerà alla normalità, ma non è più tollerabile questo caos. Occorre arrivare all’immediato ripristino del sistema», scrive in una nota il sindacato Csa-Cisal.
LAVORATORI IN ANSIA Secondo quanto racconta lo stesso sindacato, a molti dipendenti non sono stati rilevati degli ingressi ma solo le uscite. Dunque alcuni dipendenti risulterebbero ingiustamente assenti nelle giornate in cui si è verificato il black out. «Ad altri, addirittura, il sistema impazzito non ha contabilizzato le regolari presenze nei giorni feriali ed ha invece attribuito una timbratura nella notte di domenica, come se gli uffici della Cittadella fossero aperti – continua la nota –. Per tentare di arginare queste anomalie è stato chiesto ai lavoratori penalizzati dalla disfunzione di certificare “manualmente” l’ingresso e l’uscita. In pratica occorre inviare, ricordandosi la postazione in cui hanno passato il badge, la foto della schermata del rilevatore delle presenze nel caso in cui non abbia funzionato il meccanismo digitale. Con questa modalità di rilevamento non appare comunque alcun codice identificativo del dipendente (ad esempio non compare il numero di matricola), quindi non c’è certezza di far registrare la presenza in maniera corretta e veritiera. Cosa dovrebbero fare di più i dipendenti, farsi un selfie e mandarlo al responsabile referente ogni volta che la timbratura digitale è saltata? Si potrebbe pure scherzare, ma fino ad un certo punto. Anche perché coloro che hanno denunciato malfunzionamenti devono “giustificare” le anomalie delle timbrature attraverso lo stesso sistema informatico interno Rilpres Infopoint (proprio quello che sta creando problemi) o addirittura si può produrre una dichiarazione “volontaria”. Si tratta di un modulo attraverso cui si farebbe dichiarare al dipendente di “non aver effettuato la timbratura elettronica”; facendo così cadere l’intera responsabilità in capo ai dipendenti e di conseguenza ai dirigenti di settore, che di certo non possono assumersi». 
«Un fatto molto grave e inaccettabile – tuona il sindacato Csa-Cisal –. E il bello è che in questo modulo si fa riferimento alle responsabilità, anche penali, per le dichiarazioni non veritiere e falsità negli atti. Ma se sappiamo benissimo che il problema non è che i dipendenti non “timbrano” ma che non funziona il sistema di rilevamento, non certo per colpa dei lavoratori, addirittura gli si fa dichiarare il falso. Forse l’amministrazione non si è resa conto del pericolo a cui sta esponendo i suoi dipendenti, lavandosi la coscienza con moduli pericolosi e foto artigianali non risolutive. E se venisse un controllo della Guardia di Finanza o comunque ci fosse una verifica sui dati di queste settimane, al momento falsati e non corretti, chi tutela i lavoratori? Saranno scambiati per furbetti del cartellino e imputati per qualche reato soltanto perché l’Ente non è in grado di risolvere problemi creati da un servizio che dovrebbe garantire senza se e senza ma? E che ne sarà, per il mese di aprile, del corretto conteggio dei permessi ex Legge 104 utilizzati ad ore, la rendicontazione delle malattie, dello straordinario, dei diversi permessi ad ore, del buono pasto, dell’eccedenze o deficienze di orario (e altro ancora) nel corso delle giornate? Dicono che i dati saranno recuperati, ma l’amministrazione – chiede il sindacato Csa-Cisal – è capace di garantire che questo avverrà senza ulteriori errori e penalizzazioni per i lavoratori?».
DIFETTI TECNICI? A detta di alcuni tecnici – sempre secondo il Csa-Cisal – il problema a monte delle timbrature difettose sarebbe di natura infrastrutturale (hardware) e non dell’applicativo (software) in uso. In estrema sintesi ci sarebbe un problema di sovraccarico dei dati nel server regionale che ospita anche i flussi delle timbrature. Il server – che ha avuto grossissimi problemi a partire dal mese di aprile – convoglia anche i dati di servizi complessi come le registrazioni delle videocamere, i tornelli e le porte a chiusura controllata. Avendo uno spazio di memoria limitato, quanto trasmesso sulle timbrature marcatempo viene sovrascritto. Tuttavia quando ci sono i picchi da altre fonti – pensiamo ad immagini ad alta risoluzione delle videocamere – salta tutto e così anche le timbrature. A dirla tutta – aggiunge il sindacato – c’è chi prospetta che ci sarebbe proprio una grossa lacuna di progettazione di questi sistemi della Cittadella. Ad oggi, tutti i cavi elettrici confluiscono in unico switch, che serve a far dialogare i dispositivi presenti in una stessa rete. Visto che non è la prima volta che viene a galla il problema delle timbrature è presumibile che sovraccarichi di potenza, provenienti da diverse fonti di dati, non consentano all’interno del meccanismo di dialogare correttamente, producendo errori o mancanze come nel caso dei rilevatori di presenza. Insomma, non possiamo escludere che la vera risoluzione del problema passi dalla separazione dei diversi impianti attivi in Regione Calabria. Un altro aspetto da tenere in considerazione è come i nuovi rilevatori di presenze non siano stati accompagnati da un nuovo programma ma semplicemente sia stata creata un’interfaccia che consente di impiegare il vecchio software. Un meccanismo che spesso e volentieri si inceppa».
PROBLEMA NOTO DA MESI Il sindacato Csa-Cisal chiede all’amministrazione di rendere noto il reale problema che sta dietro al non corretto funzionamento delle timbrature «che tanta angoscia sta infondendo fra i lavoratori. Si consideri inoltre, che solo a partire da lunedì 6 maggio (dopo il ponte pasquale) la Cittadella sarà di nuovo pienamente popolata e quindi la criticità sui rilevatori di presenze potrebbero notevolmente acuirsi. La causa del disservizio va individuata in maniera definitiva. Il problema comincia a diventare opprimente per i lavoratori, che sono colpevolmente lasciati allo sbaraglio. Per di più, il gestore della parte software del sistema informativo dell’amministrazione regionale (Siar), con quest’ultimo intervento, pare sia già arrivato al quarto riallineamento dei dati nel solo 2019, cercando di coprire una falla che è evidentemente strutturale e non di software. Le prime segnalazioni sembrerebbero risalire a settembre dell’anno scorso. L’Ente quindi sa perfettamente che il disservizio non è una novità. Ora si risponda a queste semplici domande del sindacato: perché non si è fatto nulla finora? C’è qualcuno che sta pensando ad individuare i responsabili di tutto questo? Esiste un intervento specifico attraverso cui risolvere una volta per tutte il problema delle timbrature difettose? I lavoratori saranno tutelati fino in fondo? Immaginiamo che per il servizio, sia per la parte hardware e sia per quella software, vengano impiegate risorse pubbliche. Solo per questo la Regione dovrebbe pretendere che tutto funzioni come un orologio svizzero ed i settori competenti si attivino per risolvere questi inconvenienti. Figurarsi poi, come in questo caso, se il malfunzionamento pregiudica la serenità dei suoi dipendenti. È l’amministrazione che deve trovare una soluzione senza trovare scorciatoie o peggio utilizzando pezze (come i moduli che scaricano responsabilità) che possano ritorcersi contro i lavoratori. È veramente da irresponsabili – chiosa il sindacato Csa-Cisal – che un Ente da oltre 2mila dipendenti da settimane non sia in grado di ripristinare il corretto svolgimento delle timbrature».

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