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Oliverio: «Feroce gogna dal primo giorno del mio insediamento» – VIDEO

CATANZARO «In data 7 maggio mi è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro un avviso di conclusione di indagini preliminari. Dopo una approfondita lettura, devo constatare che mi…

Pubblicato il: 07/05/2019 – 15:58
Oliverio: «Feroce gogna dal primo giorno del mio insediamento» – VIDEO

CATANZARO «In data 7 maggio mi è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro un avviso di conclusione di indagini preliminari. Dopo una approfondita lettura, devo constatare che mi sono state contestate, come ipotesi di reato, fattispecie che, a mio avviso, attengono alla normale vita politico-amministrativa dell’Ente». È il commento di Mario Oliverio, presidente della giunta regionale, all’inchiesta della Procura di Catanzaro che lo vede indagato per turbativa d’asta (in associazione con politici, tecnici e imprenditori) e corruzione. 
«Mi si contestano – scrive Oliverio – scelte politiche e/o tecniche, cui si “abbinano” ipotesi di reato, alcune (vedi gara di appalto metropolitana di Cosenza) operate nel 2014, cioè precedentemente al mio insediamento alla guida della Regione; mentre per altre, come la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, è stato prodotto, come è noto, il solo studio di fattibilità, tra l’altro da parte dell’Azienda Ospedaliera. Sono quanto mai certo che, anche in questa occasione, nessun Giudice condividerà una simile impostazione accusatoria, che intravede sospetti di reato in normali condotte di natura politica, nel senso aristotelico del termine».
Per Oliverio c’è «un dato sintomatico, che andrà pure approfondito», cioè «quello che attiene a una indagine che è iniziata a fine 2014, ovvero il giorno stesso del mio insediamento alla guida della Regione e che si è, guarda caso, conclusa verso la fine dello stesso, nel 2019. Questo ennesimo avviso di garanzia mi porta ad esprimere profonda amarezza per quanto mi sta accadendo. Non posso in alcun modo accettare di essere additato come il promotore di “una associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione”». Il governatore si dice pronto a combattere «con tutte le mie energie per dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti contestati. La mia non vuole essere una sfida rivolta agli apparati giudiziari e investigativi. È solo l’unico modo che, come politico, cittadino e uomo, mi resta per contrastare questa feroce gogna cui sono sottoposto, posso ora dirlo, dal primo giorno del mio insediamento».
https://youtu.be/vVtKQLGTgAY
INCARNATO: «ACCUSE RISIBILI» Anche Luigi Incarnato, commissario liquidatore della Sorical indagato per traffico di influenze illecite in riferimento allo sgambetto politico nei confronti del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto nel febbraio 2016, commenta in una nota l’inchiesta. «Apprendo di essere indagato, insieme ad altre 19 persone, dalla Procura di Catanzaro con l’accusa di traffico di influenze illecite – scrive –. Mi si contesta nello specifico che da consigliere della Regione Calabria, a febbraio 2016, avrei contattato 10 consiglieri comunali di Cosenza e convinti a firmare la sfiducia del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. In cambio avrei avuto dal presidente della Regione Mario Oliverio, con l’influenza di Nicola Adamo, la nomina di commissario liquidatore della Sorical».
«Premesso che è noto a tutti che non sono consigliere regionale – continua –; che, invece, sono un esponente politico e segretario regionale del Psi e di aver sostenuto convintamente Mario Oliverio alla vittoria elettorale del 2015; che l’iter amministrativo relativo mia nomina in Sorical risale e molti mesi prima ai fatti delle dimissioni, quando a Cosenza non era in atto alcuna crisi politica; che ero già consulente per il settore idrico del presidente della giunta regionale e che la mia nomina attiene alle competenze acquisite nei 5 anni, dal 2005 al 2010, in cui ho ricoperto l’incarico di assessore regionale ai Lavori Pubblici. Di fronte ad accuse risibili e infondate chiederò, attraverso il mio legale Franz Caruso, di essere sentito per chiarire la vicenda».

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