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«Caos» al concorso per insegnanti di sostegno, scatta la denuncia

Alcuni dei partecipanti alle prove preselettive tenutesi all’Unical lo scorso 16 aprile si rivolgono alla Procura: «Test fotografati col telefono e inviati all’esterno»

Pubblicato il: 08/05/2019 – 13:09
«Caos» al concorso per insegnanti di sostegno, scatta la denuncia

COSENZA Persone che si alzano per andare in bagno pur non potendo farlo, cellulari che vibrano o squillano senza che i membri della commissione intervengano, orari che slittano, buste contenenti i test non timbrate. «Caos organizzativo» e «vizi formali» sono stati denunciati in un esposto alla Procura di Cosenza, uno dei tanti dopo il concorso del 16 aprile delle prove preselettive per l’accesso ai «percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità A.A. 2018-2019». I percorsi attivati erano distinti e relativi ai seguenti gradi: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado. Le prove si sono tenute all’Università della Calabria ma, come si legge nella denuncia presentata dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri per conto di alcuni partecipanti, «il modus agendi ed i comportamenti posti in essere da vari candidati, con la complicità/compiacenza di chi doveva vigilare, ha configurato una serie di ipotesi di reato che hanno viziato la regolarità e la bontà delle prove preselettive anche e soprattutto in danno degli esponenti».
Per le prove preselettive della scuola secondaria di primo grado «la durata doveva essere di 120 minuti, tuttavia, detta prova veniva annullata già alle 10.20 perché i test risultavano incompleti e riportavano errori vari». Nella stessa giornata erano previste le prove preselettive della scuola secondaria di secondo grado. L’orario di presentazione dei candidati per le formalità di rito era fissato alle ore 14.30, con l’inizio delle prove che doveva avvenire alle ore 16 (per una durata di 120 minuti).
«Ebbene, le prove di preselezione, alla luce di un autentico caos organizzativo, iniziavano soltanto dopo le ore 17.20, in un clima ambientale per nulla consono per sostenere le prove. Immediatamente, gli scriventi avevano modo di osservare come buona parte delle buste contenenti i test non erano timbrate. Finanche alcune buste risultavano essere aperte e non sigillate», è scritto nell’esposto-denuncia. Il «caos organizzativo» sarebbe poi proseguito con alcuni candidati che «hanno così avuto modo e la possibilità, per vizi ed errori nei controlli iniziali, di fotografare col proprio telefono cellulare le domande dei test e di inviarle all’esterno dell’ateneo in modo da ricevere le risposte. Il tutto come da immagini che circolavano già nell’immediatezza su internet». Una prova sospesa, una seconda che sta portando a esposti e ricorso al Tar da parte degli esclusi. Un tirocinio formativo ambito da molti che sta facendo gridare al «disastro». (aletru)

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