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Principe e la “sua” Rende. La tradizione che «sfida il trasversalismo»

«Le altre coalizioni mi sembrano un’armata Brancaleone». Marini e Aieta battezzano il ritorno del “leader” socialista

Pubblicato il: 08/05/2019 – 22:32
Principe e la “sua” Rende. La tradizione che «sfida il trasversalismo»

di Michele Presta
RENDE Come un innamorato che saluta la sua amata. Sandro Principe il benvenuto alla “sua” Rende lo dà lanciando dei baci. Un gesto romantico, quanto la colonna sonora: “La storia siamo noi” di Francesco De Gregori, che nella sala dell’Hotel San Francesco (quartier generale storico della campagna elettorale) risuona fino a quando il candidato a sindaco si accomoda insieme alle centinaia di simpatizzanti che gli tributano una standing ovation. «Mi sento già vincitore», poi aggiunge «morale». Perché a contendersi la carica di primo cittadino saranno in 9 e Principe sa che ora non è il momento di sbilanciarsi. «Il cuore batte e reclama, ci vuole passione ma ci vuole anche lucidità perché ci sono problemi da risolvere». Riprende i cittadini che fanno brusio sul fondo della sala: «Per carità, che io vado a braccio non leggo le cose come fanno certi altri candidati». L’applauso è spontaneo quasi quanto la fragorosa risata. Non ne mancheranno durante la serata, l’oratoria di Principe si scontra anche con un leggio che rischia di capitolare finché un suo assistente non glielo sposta, «finalmente» benedice il candidato. L’ex senatore Cesare Marini ascolta impassibile, una comparsata la fa anche il consigliere regionale Giuseppe Aieta, Orlandino Greco manda i suoi saluti. «Abbiamo costruito chiese, biblioteche, centri sociali – dice – in pratica abbiamo anticipato di 30 anni quello che Renzo Piano dice ai sindaci per costruire delle città a misura d’uomo».
UNA SFIDA POLITICA «Cultura e politica vanno a braccetto, è per questo che io ritengo che ci siano ancora delle differenze tra destra e sinistra». È il preambolo che anticipa l’analisi degli avversari. «Dicono che dobbiamo ritornare allo splendore della Rende di un tempo e dimenticano di dire chi era al governo in quegli anni», poi sghignazza: «Ho sentito dire che vogliono portare gli animali nel Parco Robinson». Spallucce e giù di risate. «Le altre coalizioni mi sembrano un’armata Brancaleone – dice Principe-. Manna ha insieme esponenti che vanno da Fratelli d’Italia al Filorosso, passando per il Pd e per Occhiuto. Sull’amico Talarico la situazione non è poi così diversa. Nulla da dire sui fratelli Gentile, ma ragionando in termini assoluti sono riusciti a mettere insieme Alfano ed Ingroia senza dimenticare Di Pietro. Non so con questo tipo di personalità come facciano ad amministrare e ad approvare documenti amministrativamente e politicamente importanti». Scartati i rivali però (i socialisti non vengono menzionati) Principe passa in rassegna il declino della cittadina dagli anni della sua gestione ai tempi moderni. Ed è un uragano, dal decoro urbano assente ai condomini discarica fino alle statue che il sindaco Marcello Manna ha messo tra il municipio e la cattedrale. «Penso si possano usare d’estate per friggere le uova – dice -. Ma la cosa peggiore è il nome dell’installazione: “Alla deriva”, mi sembra una certificazione provata dell’esperienza Manna».
https://youtu.be/gY13ulYkYW8
SOLIDARIETÀ, AREA URBANA, LAVORO Dall’assistenza ai meno fortunati alle opportunità di lavoro fornite dall’università. «Noi non dobbiamo pretendere dai rettori protocolli d’intesa. Quelli non li mangiano e non li usano i nostri giovani per sposarsi». Fino all’area urbana: «Io non mi farò tirare per la giacchetta. I diritti dei rendesi li farò valere, ma prima della città unica con Cosenza dobbiamo avere un periodo di fidanzamento». Il programma elettorale di Principe è condensato tutto in un libretto rosso. Il suo viso iconografico è nello stesso stile usato per le maglie di “Che” Guevara. «Dobbiamo fare delle battaglie – spiega Principe – e la prima non può che essere per avere maggiore sanità sul territorio. Il nuovo ospedale possono farlo ad Arcavacata. Ma dobbiamo pensare anche ai sistemi di trasporto, al rilancio delle attività commerciali e alla nostra area industriale». Poi lavorare sugli attrattori. «Per il Parco Acquatico andava trovato un imprenditore lungimirante come abbiamo fatto noi con il centro commerciale Metropolis, non lasciare tutto allo sbaraglio».
4 LISTE A SOSTEGNO Al fianco di Sandro Principe ci sono le liste che hanno accompagnato la storia di Cecchino e Sandro nella loro vita politica: “Insieme per Rende” e “Rende Riformista”. «Io – dice – se verrò eletto mi circonderò dei giovani che sono nelle nostre liste e cercherò di essere un padre per loro. Tra cinque anni non possono pensare di puntare ancora su di me». Della coalizione fanno parte anche “Rende Avanti” e “l’Italia del Meridione”. E proprio dal partito di Orlandino Greco, per voce di Eugenio Trombino, arrivano gli attacchi ai rivali. «Manna ci dice che siamo alleati con i poteri forti ma viene sostenuto da Oliverio, Adamo, Incarnato e Occhiuto. Talarico ha una coalizione che va da destra a sinistra e ha riempito un cinema con il 30% di persone residenti a Cosenza» (m.presta@corrierecal.it)

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