di Gaetano Megna
CROTONE Il pateracchio delle deleghe e le fibrillazioni in Forza Italia. È magnanimo il presidente della Provincia di Crotone, Ugo Pugliese, nell’assegnare le deleghe ai consiglieri provinciali eletti lo scorso 3 aprile. La legge Delrio, che ha ridimensionato il ruolo delle Provincie, ha di fatto lasciato agli enti intermedi le competenze dell’edilizia scolastica e della viabilità provinciale. A Crotone, invece, Pugliese ha assegnato deleghe che vanno dal Turismo, alle innovazioni tecnologiche, all’agricoltura, caccia, pesca, sport, spettacolo e altro. D’altra parte anche al Comune di Crotone, dove Pugliese è sindaco, ad un assessore ha assegnato le deleghe di caccia e pesca. Alla Provincia ha tentato anche di coinvolgere nell’attività amministrativa Luigi Lidonnici, consigliere eletto nella lista riconducibile a FI. All’ente intermedio si racconta che Pugliese ha proposto la nomina di Lidonnici, dopo avere avuto l’assenso dei rappresentanti del Partito democratico.
Secondo quanto riferito, i consiglieri del Pd, dinnanzi alla proposta di Pugliese di volere delegare anche uno degli eletti dell’opposizione, sono rimasti interdetti, ma non hanno avuto il coraggio di contestare il presidente.
Sempre secondo quanto riferito Pugliese, dopo avere acquisiti il silenzio assenso degli eletti del Pd, ha chiamato al telefono Lidonnici, che avrebbe anche accettato la proposta. A distanza di qualche ora, però, il rappresentante di FI ha sbattuto la porta in faccia a Pugliese inviando alla stampa una dura nota nella quale si legge: «Se coinvolgimento ci doveva essere, questo andava ricercato con l’interezza del consiglio provinciale». Non è tenero Lidonnici con Pugliese nemmeno quando lo accusa di avere conferito le deleghe “di serie A” ai rappresentanti del suo movimento politico. Le deleghe a cui fa riferimento il rappresentante di FI sono quelle dei Lavori pubblici, viabilità ed Edilizia scolastica, che sono state divise a Gennaro Le Rose e Simone Saporito, entrambi espressione dei DemoKratici.
L’assegnazione delle deleghe ha provocato mal di pancia anche nel Pd, alleato elettorale di Pugliese alle elezioni del 3 aprile scorso. Antonio Barberio, uno dei tre dem eletti, non ha accattato la delega che gli aveva proposto Pugliese, perché non ha condiviso il metodo utilizzato dal suo partito e dai DemoKratici di indicare alla carioca di vice presidente dell’ente Giuseppe Dell’Aquila. Secondo Barberio la nomina di Dell’Aquila è frutto di una logica spartitoria. Probabilmente Pugliese, dopo aver perso l’appoggio di Barberio, che è quindi passato all’opposizione, ha pensato di allargare la maggioranza aprendo le porte a Lidonnici, che prima ha condiviso il proposito e, poi, si è tirato indietro adducendo la motivazione della delega di “serie b”.
A valutare i fatti, l’idea che viene fuori è che su Lidonnici sia intervenuto il suo partito. Un partito che a Crotone è in fibrillazione per la locandina di una iniziativa denominata “La svolta buona”, organizzata per il prossimo 11 maggio. Nella locandina compaiono i nomi di Lidonnici, Domenico Tallini, Claudio Parente, Giuseppe Pedà, Massimo Tambaro e Mario Occhiuto e non c’è nessun riferimento al coordinatore provinciale, Sergio Torromino, e al suo vice Salvatore Pacenza. La campagna elettorale per le Regionali sta incominciando a muovere i primi passi e non mancano i problemi. (redazione@corrierecal.it)
x
x