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Reggio Calabria si mobilita per la "Notte bianca della Legalità"

Tra i presenti, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Grasso e il procuratore nazionale antimafia De Raho, per il quale «questa iniziativa difende le regole della democrazia»

Pubblicato il: 11/05/2019 – 21:13
Reggio Calabria si mobilita per la "Notte bianca della Legalità"

REGGIO CALABRIA «Questa di Reggio Calabria è un’iniziativa per difendere le regole della democrazia e della legalità». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, parlando con i giornalisti a margine della “Notte bianca della legalità”, organizzata a Reggio Calabria dall’Associazione nazionale magistrati e coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, presidente della sezione reggina dell’Anm. All’iniziativa partecipano studenti di numerose scuole di Reggio Calabria. «Le mafie – ha aggiunto Cafiero de Raho – richiedono un lavoro costante e aggiornato riguardo le loro dinamiche criminali. E questo vale soprattutto per la ’ndrangheta, per la forza corruttiva che esprime ed esercita sulle pubbliche amministrazioni e persino sulla vita privata dei cittadini. La ’ndrangheta vuole continuare il dominio sui propri territori di origine da cui germoglia a livello transnazionale e può contare sulle cosiddette ‘zone grigie’. Per questo ogni sua trasformazione va attentamente analizzata, seguita e perseguita per il bene comune e la democrazia». Alla “Notte bianca della Legalità” ha presenziato anche Pasquale Grasso, presidente dell’Anm, secondo il quale «per la giustizia non esistono bacchette magiche. Nell’incontro che abbiamo avuto ieri con il presidente Mattarella, che ci ha fatto l’onore di riceverci, ho personalmente espresso la necessità di investimenti urgenti per la giustizia. Al presidente Mattarella – ha aggiunto Grasso – abbiamo anche espresso le nostre preoccupazioni per la rinnovata tensione determinata da quello che potrebbe essere il tentativo di scardinare il ruolo della magistratura, con la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, e il tentativo di attenuare il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale». Grasso ha poi aggiunto: «Le indagini continuano sempre perché non esiste, come nel basket, il “time out”. Non ha senso, quindi, parlare di apparati a “orologeria”. Ci sarebbe bisogno, piuttosto, e l’Anm le chiede da anni – ha sostenuto il presidente dell’Anm – di risorse umane e di tecnologie adeguate nel civile e nel penale proprio per abbattere la lentezza della giustizia». Infine, con riferimento alla “Notte bianca della legalità”, Grasso ha evidenziato come «questa manifestazione è l’occasione in cui si legano legalità e istruzione: in questa occasione – ha rimarcato è doveroso ricordare le 28 “rose recise”, che sono i magistrati italiani assassinati per mano mafiosa, caduti in servizio soltanto per avere fatto il loro dovere».
 

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