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Il Decreto Calabria spacca il governo. Di Maio: «Lega vuole bloccare norma anti-raccomandati»

Il vicepremier attacca il Carroccio: «Sarebbe no a merito e trasparenza». Ma la vicepresidente della commissione Boldi frena: «Non siamo contrari a emendamento Nesci»

Pubblicato il: 14/05/2019 – 18:27
Il Decreto Calabria spacca il governo. Di Maio: «Lega vuole bloccare norma anti-raccomandati»

ROMA Il Decreto Calabria contribuisce ad aumentare le tensioni nel governo gialloverde. Stavolta è il vicepremier Luigi Di Maio ad attaccare la Lega: «Vengo a sapere che nella maggioranza qualcuno sta bloccando l’approvazione del nostro emendamento al decreto per la sanità in Calabria, emendamento anti-raccomandati che punta a togliere dalle mani dei partiti le nomine dei direttori generali nella sanità pubblica e che è nel contratto di governo. Se così fosse sarebbe molto grave. Sarebbe un no al merito, alla trasparenza, un no ai cittadini, un no pesante perché arriverebbe dopo lo scandalo che ha coinvolto il Pd in Umbria». Lo dichiara il vicepremier Luigi Di Maio.
«Faremo presente che esiste già un disegno di legge all’esame del Senato sulle nomine dei dirigenti nella sanità e che è stato presentato dal Movimento 5 stelle, ma questo non vuol dire che siamo contrari all’emendamento Nesci». È questa, invece, la posizione della vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera, Rossana Boldi della Lega, sull’emendamento proposto da Dalila Nesci dei 5S per togliere la discrezionalità politica sulla sanità, che sarà al voto tra stasera e domani in commissione. Proprio su questo Luigi Di Maio ha ammonito la Lega per non bocciarlo. «Sono rimasta stupita che abbiano ritenuto necessario ribadire questa cosa», ha aggiunto Boldi, sottolineando che «siamo per un sistema equo e trasparente nelle nomine in sanità, su questo non c’è nessun dubbio».
I LAVORI ALLA CAMERA Cominceranno in serata, al termine della seduta della Camera, la discussione e il voto degli emendamenti al decreto Calabria che disciplina le misure emergenziali per il servizio sanitario nella regione del sud, all’esame della commissione Affari sociali di Montecitorio. Tra gli emendamenti, quello proposto da Dalila Nesci del M5s per «togliere la discrezionalità dei presidenti delle Regioni sulla scelta dei direttori generali sanitari» attraverso una graduatoria per titoli dei candidati, che diventi vincolante.
L’emendamento introdurrebbe quindi una norma transitoria, in attesa di una riforma organica del rapporto politica-sanità. Sulla modifica oggi Luigi Di Maio ha infatti invocato «una risposta della Lega». «La Lega non si è mai esposta in questo senso», ha aggiunto Nesci.
Gli emendamenti al decreto sono stati proposti da quasi tutti i partiti e verranno esaminati fino a mezzanotte. Il voto continuerà domani (la commissione dovrebbe riunirsi dalle 14) e il decreto potrebbe essere licenziato in giornata. Successivamente approderà in Aula per la prima lettura.

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