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Decreto Calabria, il M5S: «Smontate le lobby dell'assistenza»

I deputati pentastellati Misiti, d’Ippolito e Dieni esultano per le norme approvate in commissione Affari sociali della Camera

Pubblicato il: 16/05/2019 – 13:17
Decreto Calabria, il M5S: «Smontate le lobby dell'assistenza»

CATANZARO Gli esponenti del Movimento 5 Stelle fanno quadrato e difendono a spada tratta il “Decreto Calabria” varato dal governo gialloverde in materia di gestione della sanità. Anzi ne rivendicano con forza la paternità di un provvedimento che contrasterebbe «l’assistenzialismo». «Da quando sono stato eletto alla Camera – afferma a questo proposito il deputato pentastellato Massimo Misiti – e mi sono messo al servizio dei miei corregionali, sapendo che ciò ha un tempo determinato e definito, ho cercato di capire il modus operandi della politica nazionale e di chi, pur essendo stato eletto come rappresentante temporaneo dei cittadini, dichiara che il suo lavoro principale si svolge presso la Camera, ergo non rappresenta il popolo per servizio, ma pretende di vivere ad vitam sulle spalle dei cittadini che gli hanno dato “fiducia”».
«Ho visto e capito – prosegue Misiti – che un emendamento bocciato in commissione, poi ripresentato in aula pur sapendo che verrà bocciato, serve solo per far parlare di sé, per mantenere alte le aspettative di chi dà fiducia con il voto ad un rappresentante che vede vacillare le proprie credenziali. Ed allora si gioca a fare la politica dell’assistenzialismo, quella che crea aspettative di posti di lavoro, quella che innesta la speculazione “dell’assistenza politica” pre-elettorale e quindi del precariato, vicina ad un determinato colore politico, e che, poi, illude le persone su stabilizzazioni a tempo indeterminato. Ma le ferite più grandi le produce chi dice bugie, falsità sul percorso sanitario. Chi alimenta in modo molto poco corretto, con dichiarazioni false e bugiarde, di essere l’artefice di risultati sconvolgenti ed eclatanti per chi sta male e ha bisogno di cure».
«La Calabria, è evidente a tutti – sostiene il parlamentare – vive oggi il suo peggior momento nell’assistenza sanitaria. Libri, articoli di giornali, inchieste della magistratura da anni denunciano la cattiva gestione della sanità calabrese, da oltre un decennio commissariata con governi di centro destra e/o di centrosinistra. Si è più volte accusato lo scandalo di amministratori che hanno violato la legge per interessi privati e/o legati al favore da restituire a qualcuno, e, molto spesso, le condanne non hanno escluso i condannati dalla possibilità di riorbitare intorno al pianeta sanità. Il 15 maggio del 2019 in commissione Affari sociali alla Camera è stato approvato, nel decreto Calabria, un emendamento che permetterà lo sblocco del turnover delle professioni sanitarie, e, quindi, creerà la possibilità di riaprire le assunzioni, e si apporteranno miglioramenti alle strutture sanitarie. Ma, oggi, qualcuno si assume meriti che non gli appartengono. A vincere alla fine di questo iter non sarà il singolo deputato, quello che si proclama oggi artefice di successi da addivenire, ma i miei corregionali che avranno la possibilità di curarsi in Calabria».
«VITTORIA DEI CITTADINI» «La vittoria è ed appartiene ai cittadini calabresi – sottolinea Misiti – che hanno avuto il coraggio di dare una svolta il 4 marzo dello scorso anno sfiduciando la vecchia politica. È una vittoria del movimento 5Stelle che si è fatto carico di portare ed illustrare in commissione, dov’è stato approvato, un decreto che è perfettibile e perfezionabile e che dovrà esser approvato dall’assemblea». «Essere sulla buona strada – conclude – significa aver scardinato un sistema politico amministrativo affaristico che ha dominato la Calabria e che non si vuole arrendere alla volontà di cambiamento della mia terra. La soluzione è vicina e spero che i cittadini calabresi guardino alla politica con più fiducia, ripudiando i venditori di fumo attori di un mondo che ormai non c’è più».
Sulla stessa linea il collega di partito Giuseppe d’Ippolito. «Abbiamo levato la discrezionalità della politica nella nomina dei direttori generali delle Aziende dei Servizi sanitari regionali – afferma a questo proposito – nonostante l’astensione della Lega e l’ostinato dissenso del Pd e di Forza Italia, che straparlano di riforme ma poi tremano quando bisogna passare ai fatti». E in relazione all’emendamento della deputata 5 Stelle Dalila Nesci, della commissione Sanità, con cui, spiega lo stesso D’Ippolito, «è stato, per la prima volta in Italia, introdotto un meccanismo di individuazione dei manager nominabili basato sul merito e non sull’appartenenza o sulla vicinanza a un partito politico. Si tratta – prosegue il parlamentare – di un’innovazione a lungo attesa dai cittadini, stanchi di subire, soprattutto nelle regioni meno organizzate, la prevaricazione della politica e l’utilizzo della sanita’ come strumento di consenso elettorale e clientele di partito. Nello specifico mi faccio meraviglia – continua l’esponente M5S – dell’accusa di incostituzionalità mossa dal deputato del Pd Antonio Viscomi all’emendamento in questione, benché esso lasci ai presidenti delle Regioni il potere di nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere». «La novità, che non contrasta affatto con la Costituzione – aggiunge d’Ippolito – è che tali manager non saranno più scelti sulla base della loro utilità al potere politico, ma verranno selezionati soltanto sulla scorta delle loro competenze e capacità». «Credo – conclude D’Ippolito – che il voto su questo emendamento abbia mostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il Movimento 5 Stelle è contrario al controllo politico della sanità, mentre le opposizioni, che stavolta hanno perso in maniera clamorosa, sono favorevoli alla politicizzazione della tutela della salute, il che è inaccettabile. Soprattutto i malati e i sanitari calabresi, storiche vittime di una pessima gestione sanitaria, ne terranno conto alle urne».
DIENI: RIFORMA EPOCALE «Lo sblocco del turnover sanitario e l’eliminazione della discrezionalità politica nella scelta dei manager sono risultati che contribuiranno a migliorare la sanità calabrese». Così la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.
«Il lavoro che il M5S ha portato avanti in commissione Affari sociali della Camera – prosegue la parlamentare – dimostra la chiara volontà di riformare la sanità calabrese nel segno di un cambio radicale di prospettiva, nel quale il paziente e i suoi bisogni diventano finalmente il centro gravitazionale dell’intero sistema».
«L’emendamento della collega Nesci, che elimina l’automaticità del turnover – aggiunge Dieni –, permetterà l’assunzione di medici e infermieri nelle Aziende sanitarie calabresi, contribuendo in modo decisivo all’innalzamento dei Lea e dunque al miglioramento del servizio reso ai pazienti. Altrettanto importante è l’emendamento “anti-raccomandati”, che limita fortemente la discrezionalità delle scelte in capo agli organi politici della Regione, troppo spesso corresponsabili dei disastri che si sono consumati in Calabria».
«Il Decreto Grillo – conclude la portavoce 5 stelle – obbligherà quindi la politica a procedere con le nomine sulla base di criteri meritocratici e non su quelli delle appartenenze di partito o clientelari. Si tratta di riforme attese da troppo tempo ma mai attuate da tutte quelle forze politiche che, per decenni, hanno gestito la sanità calabrese. Il M5S ha finalmente iniziato a cambiare le cose

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