di Pietro Bellantoni
CITTANOVA Pescestocco e fac-simile. Il governatore Mario Oliverio, malgrado le recenti grane giudiziarie, non rinuncia al cibo e a una massiva campagna elettorale per le Europee. L’ultima cena elettorale è avvenuta ieri, a Cittanova, feudo del “re dello stocco” Francesco D’Agostino. E infatti anche il consigliere regionale era tra i commensali riuniti dal governatore, al cui fianco sedevano anche Sebi Romeo e l’unica dem calabrese candidata al Parlamento europeo, Lucia Nucera, fortemente voluta in lista dallo stesso capogruppo del Pd e dal sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà.
I dem attovagliati hanno apprezzato la specialità della casa, lo stocco, gustato i vini locali e, soprattutto, messo a punto le strategie per gli ultimi dieci giorni di campagna. Nel corso del banchetto sono anche stati distribuiti i nuovi fac-simile elettorali, che riportano le indicazioni precise circa le preferenze gradite alla compagnia dello stocco: «Vota e scrivi Cozzolino e Nucera».
IL CASO Niente di straordinario, apparentemente; se non fosse che quei suggerimenti elettorali hanno un significato preciso all’interno del Pd calabrese e in merito al rapporto tra il presidente della Regione e Nicola Zingaretti.
Com’è noto, il neo segretario nazionale dem, per la circoscrizione Meridionale, ha puntato forte sull’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Oliverio, però, nella provincia di Reggio, così come a Cosenza (dove la guida della corrente è affidata a Nicola Adamo e alla moglie Enza Bruno Bossio) e nel resto della Calabria, avrebbe deciso di non attenersi ai desiderata del governatore laziale per seguire una via autonomista. Una scelta che potrebbe essere interpretata come una ripicca nei confronti del Nazareno, per via della mancata presa di posizione a favore dello stesso Oliverio in questi ultimi mesi, contrassegnati dall’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore (inchiesta “Lande desolate”) e dalla nuova indagine per corruzione (“Passepartout”).
La decisione di appoggiare Cozzolino, lungo questa via, risulterebbe coerente, dal momento che l’europarlamentare campano è stato l’unico big del partito a far visita a Oliverio quand’era confinato in Sila. Ma il governatore, a parte le rivendicazioni personali, attraverso le Europee punterebbe anche a riaffermare la sua leadership nel partito calabrese, attraverso una strategia di differenziazione. Quella di Oliverio sarebbe insomma una manovra utile a quantificare il peso della propria corrente e a dimostrare a Roma, nel momento delle scelte definitive sulle prossime Regionali, che il partito, senza di lui, rischia di andare a sbattere.
ZINGARETTI E GUCCIONE Come la prenderà Zingaretti? Impossibile avanzare ipotesi, ma è certo che la “diserzione” del presidente dem sia destinata a non passare inosservata. Anche perché la corrente che fa capo ad Andrea Orlando, eventualmente, potrebbe farla presente al momento opportuno. Domenica prossima l’ex ministro della Giustizia dovrebbe partecipare a un incontro elettorale a Reggio per tirare la volata a Roberti, in linea con le direttive di Zingaretti. All’evento, quasi sicuramente, parteciperà anche Carlo Guccione, massimo referente regionale di Orlando nonché principale competitor di Oliverio nella corsa alla candidatura presidenziale. Le Europee potrebbero dunque segnare anche il cammino del Pd calabrese verso le Regionali e stabilire nuove alchimie tra Guccione e il neo segretario, il quale potrebbe anche decidere di rendere la pariglia al governatore “ribelle”.
LA SOLITUDINE DI IACUCCI L’appoggio di Oliverio a Cozzolino e Nucera, tra l’altro, potrebbe creare sconquassi all’interno dello stesso partito regionale, nel quale, secondo questo schema, l’altro candidato calabrese del partito, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, si ritroverebbe senza l’appoggio della sua area politica di riferimento. Iacucci per oltre 14 anni è stato il braccio destro di Oliverio (prima nell’ente intermedio bruzio, poi alla Regione) e nelle ultime settimane ha partecipato a diversi incontri nel corso dei quali sia il governatore, sia Romeo, hanno garantito il loro appoggio elettorale. Nei fac-simile distribuiti a Cittanova, tuttavia, non c’è spazio per il nome del presidente della Provincia, e questo malgrado l’elettore possa esprimere ben tre preferenze. La compagnia dello stocco di nomi ne ha indicati solo due. Zingaretti e Iacucci dovranno farsene una ragione. (p.bellantoni@corrierecal.it)
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