REGGIO CALABRIA La “compagnia dello stocco” si trasferisce nella Locride. È in programma per questa sera, dopo il vertice di Cittanova di due giorni fa, un nuovo incontro elettorale, in un albergo a metà strada tra Riace e Caulonia, tra il governatore Mario Oliverio e la sua corrente. All’appuntamento saranno presenti il capogruppo del Pd Sebi Romeo, l’assessore regionale al Bilancio Maria Teresa Fragomeni, il sindaco di Caulonia Kety Belcastro e tutti gli animatori dei circoli che si riconoscono nell’area del presidente calabrese.
Al di là delle precisazioni di Romeo (le trovate qui), la linea sarà sempre la stessa: due le preferenze suggerite, una per l’eurodeputato uscente Andrea Cozzolino e l’altra per l’assessore comunale di Reggio Lucia Nucera.
I fac-simile che la corrente oliveriana continua a far circolare nel Reggino (anche ieri, nel corso di un altro incontro con i circoli della fascia jonica) non prevedono la terza indicazione, con buona pace di Franco Iacucci.
Dopo il retroscena del Corriere della Calabria (qui), sono emerse anche le ragioni per le quali il governatore avrebbe deciso di scaricare il presidente della Provincia di Cosenza, «reo – spiega un dirigente molto informato – di non avergli chiesto il permesso prima di presentare la sua candidatura alle Europee». Nel Cosentino, invece, dove a muovere i fili della corrente sono Nicola Adamo e la moglie Enza Bruno Bossio, abbinata a Cozzolino c’è l’europarlamentare campana Pina Picierno.
NO A ROBERTI Il dato politicamente più rilevante è però un altro, ovvero la scelta di Oliverio di non supportare – né a nord, né a sud – l’ex capo della Dna Franco Roberti, il capolista del Pd nella circoscrizione Meridionale voluto dal segretario Nicola Zingaretti. Una mossa che, secondo molti osservatori, andrebbe interpretata come una vera e propria insubordinazione del governatore calabrese, sempre più deciso a percorrere una via autonomista allo scopo di prendere le distanze dal Nazareno – che non ha mai preso posizione rispetto ai suoi problemi giudiziari – ma anche di dimostrare al partito che, senza i voti della “compagnia dello stocco”, il Pd rischia di fare flop nelle urne.
Il redde rationem, con buone probabilità, avverrà domani. Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, sarà in Calabria e – dopo un incontro nel tardo pomeriggio a Vibo – prenderà parte a una cena a Reggio con il sindaco Giuseppe Falcomatà e alcuni consiglieri regionali, tra cui Nicola Irto, Mimmo Battaglia e lo stesso Romeo.
A tutti loro Orlando farà una richiesta precisa, ovvero di supportare elettoralmente la corsa di Roberti, un nome su cui la segretaria Zingaretti si gioca faccia e credibilità. La palla passerà così nella mani di Romeo, che avrà solo due possibilità: promettere un sostegno impossibile o farsi portavoce del messaggio ribellista di Oliverio. C’è chi giura che il capogruppo dem sceglierà la seconda strada, che porterà, inevitabilmente, a frizioni con i vertici romani.
ELEZIONI E INDAGINI A quel punto, Zingaretti non potrà ignorare l’esistenza di un “caso Oliverio”, ma verosimilmente lascerà correre almeno fino a dopo le Europee. Il Pd ha infatti bisogno di centrare l’obiettivo del 25% e, per raggiungerlo, serve il contributo di tutti i cacicchi locali.
Dal 27 maggio in poi, tuttavia, le cose sembrano destinate a cambiare, con il segretario che potrebbe rapportarsi all’indagato Oliverio con lo stesso metro di valutazione usato per la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini, “costretta” a dimettersi dopo gli scandali sulla sanità regionale. Ed è scontato che sul piatto della bilancia di Zingaretti finisca pure l’ultima diserzione dell’area del governatore. Che, comunque, sembra intenzionato ad andare avanti sulla rotta già tracciata. I bene informati assicurano, tra l’altro, che la cena di Riace-Caulonia, fac-simile a parte, potrebbe avere un altro protagonista: non più lo stocco, ma i “surici fritti” tipici della zona. (p.bellantoni@corrierecal.it)
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