di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO “Una nuova Europa, un’Italia più forte”. Questo il tema del tour elettorale del Partito democratico in vista delle elezioni Europee, che ha fatto tappa anche a Corigliano Rossano. Ospiti dell’associazione “Mondiversi”, l’ex procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, che smessi i panni del magistrato è candidato del Pd alle Europee nella circoscrizione Sud, insieme al presidente della provincia di Cosenza Franco Iacucci. Con loro, al tavolo della presidenza anche il segretario del circolo di Corigliano Scalo Salvatore De Luca, il commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, l’ex deputata Stefania Covello ed il vicepresidente della Camera Ettore Rosato.
Tutti a sostenere il medesimo refrain – «l’Italia deve essere più forte e rappresentata meglio in Europa» – e, nel contempo, vista la concomitanza delle prime elezioni amministrative della storia della città di Corigliano Rossano, tutti a tifare il candidato a sindaco Gino Promenzio, intervenuto per un saluto.
«Quando dicono che il Sud non funziona – ha detto Rosato durante l’incontro – invito chi critica a venire a farsi un’idea qui. Due Comuni che hanno compiuto una rivoluzione, unendosi per rendersi più forti. Questo è un segnale di grande cambiamento anche per l’Europa. Le elezioni le vinceremo con i programmi e col sorriso, non convincendo che l’altro è cattivo».
Stefania Covello, tra i vari argomenti, si è soffermata sul «flop del Movimento Cinque Stelle locale: nonostante una folta rappresentanza parlamentare sul territorio, arrivare a non partecipare alle elezioni amministrative della terza città della Calabria è sintomatico rispetto a quanto tengano a questo territorio».
«Ammiro molto l’entusiasmo di realtà come queste che non conoscevo – ha evidenziato poi Franco Roberti –. Entusiasma una fusione così importante ed una proposta di governarla costruendo una “città a misura di bambino” come dice Gino Promenzio».
Non potevano mancare i temi di carattere europeo. «Se cambiamo l’Europa – ha detto Roberti – cambieremo anche l’Italia che deve tornare protagonista delle dinamiche europee dopo un lungo periodo di autoemarginazione. E dovremo farlo con i valori progressisti e del Partito democratico, per rimettere al centro i cittadini e diritti, le risorse e le qualità dei territori. Non ci può essere sviluppo – è la conclusione dell’ex procuratore nazionale antimafia – se non riparte il Mezzogiorno. E tutto ciò sarà possibile se avremo la forza numerica e qualificata per produrre il cambiamento». (l.latella@corrierecal.it)
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