CATANZARO «L’incontro al Ministero del Lavoro che ha visto la presenza di una folta delegazione confederale e categoriale della Cgil Nazionale, della Cgil Calabria, della Funzione pubblica nazionale e regionale e Nidil regionale, ha avuto carattere tecnico ed ha dato delle prime indicazioni positive in merito ad alcune questioni sollevate, che richiedono in ogni caso il coinvolgimento della parte politica per la prerogative di propria competenza». Lo sostengono, in una nota, le segreterie della Cgil Calabria, della Nidil Cgil Calabria e della Funzione pubblica Cgil Calabria.
«Il carattere interlocutorio della riunione – si aggiunge – ha comunque visto la calendarizzazione di un prossimo incontro fissato per il 5 giugno ed ha registrato le rivendicazioni della Cgil che richiedono in ogni caso la presentazione da parte dei Ministeri interessati di specifici emendamenti. Gli emendamenti dovranno riguardare: la proroga al 31 dicembre dei contratti in scadenza al 31 ottobre 2019, anche in funzione dei ritardi del Governo in merito all’emanazione della normativa di accompagno alla procedura di stabilizzazione, prevista dalla legge di Bilancio 2019; la possibilità di destinare congrue risorse ad un Piano di fuoriuscita volontaria dei lavoratori in carico al Fondo nazionale per l’occupazione e la possibilità di riallocazione territoriale dei lavoratori da stabilizzare, anche in Comuni ed Enti che attualmente non hanno a carico ex Lsu/Lpu. Resta da definire il percorso del confronto politico per tutto quanto attiene ad eventuali disposizioni normative in merito alle indispensabili deroghe assunzionali e alle relative risorse aggiuntive».
«Per questi motivi – conclude la Cgil – resta confermato il sit-in previsto a Cosenza per il prossimo 22 giugno in occasione della presenza del ministro Di Maio».
NIENTE SIT-IN PER LA CISL Anche la Cisl definisce «interlocutoria» la riunione romana, alla quale erano presenti per il sindacato il segretario regionale, Enzo Musolino, il segretario generale della Felsa Cisl Calabria Carlo Barletta e Livia Ricciardi della Cisl nazionale. Nel merito la Cisl «ha chiesto garanzie su percorso di stabilizzazione dei lavoratori piano di mobilità territoriale e fuoriuscita volontaria dal bacino per i lavoratori che hanno maturato i requisiti pensionistici. Gli esponenti governativi – si legge in una nota – hanno dalla loro parte garantito da subito un emendamento per prorogare i contratti in essere fino al 31 dicembre 2019. Inoltre sempre con apposito emendamento si proporrà la mobilità territoriale; ancora rispetto alle procedure di definitiva stabilizzazione i rappresentanti del governo hanno fatto presente che occorrerà un’apposita iniziativa politico legislativa per superare tutti gli impedimenti indispensabili alla stabilizzazione dei Lavoratori ex Lsu Lpu». L’aggiornamento al 5 giugno, pensato «per meglio definire e concordare i successivi passaggi sia legislativi che regolamentari che porteranno alla stabilizzazione», per la Cisl, rende «assolutamente superflua la partecipazione a qualunque altra forma di protesta e/o di presidio in occasione delle partecipazioni politiche degli esponenti governativi in vista delle elezioni europee». Dunque, la Cisl rinuncia al sit-in previsto per mercoledì.
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