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Jasmine, Erri De Luca e i balconi che innervosiscono Salvini

La ragazza che ha lanciato a Catanzaro la protesta poi esplosa in tutta Italia si è “ispirata” a una poesia dello scrittore campano. Breve storia di una “rifioritura”

Pubblicato il: 21/05/2019 – 21:48
Jasmine, Erri De Luca e i balconi che innervosiscono Salvini

CATANZARO Mettete insieme la creatività calabrese, un pizzico di poesia e un lenzuolo bianco e avrete la più grossa grana affrontata finora dal potente ministro dell’Interno Matteo Salvini. Se la sua ascesa segna il passo – almeno nelle ultime settimane – è merito della protesta dei balconi. Partita da Catanzaro con il contributo di Jasmine Cristallo (le foto sono tratte dal suo profilo Facebook), la ragazza che ha lanciato l’iniziativa degli striscioni contro Salvini. E ha raccontato che la scintilla per questa forma di protesta è nata leggendo una poesia di Erri De Luca, “I Balconi del 1900”. La storia ha fatto il giro dei media e lo scrittore ha spiegato cosa pensa di questa forma di protesta. Ospite di “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio1, De Luca ha spiegato: «Quest’idea mi piace perché è il contrario di quel che si fa coi social. Lì si è anonimi, qui ci si mette il coraggio civile di esporre il proprio pensiero. Ed è bene che il risultato sia stato così diffuso proprio perché abusivamente le forze di potere hanno rimosso alcuni striscioni, moltiplicando il desiderio di esprimersi. Ora i balconi sono tornati a fiorire».

Se potesse esporre uno striscione sul suo balcone, cosa scriverebbe? «Per molto tempo i balconi sono stati rivestiti dalla parola Pace. Ora si parla di Salvini perché è in costante comizio». A Erri De Luca fa piacere essere l’ispiratore di questa protesta. «Si, affacciarsi è diventato un atto di coraggio civile».
Gli fa piacere al punto da averlo scritto a Jasmine Cristallo, che ha riportato sul proprio profilo facebook il pensiero dello scrittore. Un ringraziamento gradito, quello di Erri De Luca.

Lo scrittore, in un fondo pubblicato sul Fatto Quotidiano, ha ricordato le sue righe dedicate ai balconi del 1900, dai quali «partivano messaggi a voce tra palazzi, richiami dalla strada, panieri calati per l’acquisto di un venditore ambulante», spiegando che nel corso degli anni quei “presìdi” sociali si sono ritirati, chiusi, e a volte sono stati sbarrati. «In questi giorni – scrive De Luca – sono tornati in servizio i balconi». E «a Catanzaro la signora Jasmine ha curato e coordinato la prima esposizione diffusa del libero pensiero ai davanzali». Una rifioritura del pensieri, delle idee, della resistenza. Una «seconda vita». Iniziata a Catanzaro, (anche) grazie a Jasmine.

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