GIOIA TAURO «Questo non è un punto di arrivo per il porto di Gioia Tauro, è un punto di partenza e lo dico con la convinzione di chi ha inseguito in prima persona insieme all’ammiraglio Agostinelli (commissario dell’autorità portuale, ndr) e a tutte le autorità istituzionali preposte, le condizioni, e ce l’abbiamo fatta, per rilanciare quello che rappresenta il cuore economico di una regione tanto importante qual è la Calabria che senza questo cuore economico, probabilmente, avrebbe avuto enormi problemi per un rilancio e una stabilità economica e sociale». Lo ha affermato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, oggi al porto di Gioia Tauro per la firma di un protocollo di legalità tra la Prefettura di Reggio Calabria e l’Autorità portuale di Gioia Tauro. «Questo documento per me – ha aggiunto Toninelli – è un passo ulteriore verso il rilancio economico di questa realtà portuale che occupa tantissime centinaia di lavoratori, il che significa tantissime centinaia di famiglie che non potevano essere lasciate per strada. Chi mi conosce – ha aggiunto – in questi pochi mesi di lavoro all’interno del ministero sa perfettamente che tra i tantissimi dossier che ho cercato di seguire sempre in prima persona, quello del porto di Gioia Tauro era uno di quelli più dibattuti più discussi e più lavorati».
«VIA LE MELE MARCE» «Ora dobbiamo fare squadra ancora di più – ha detto Toninelli – perché abbiamo posto le condizioni per poter rilanciare i porto. Ringrazio tutti gli interlocutori, ringrazio il nuovo terminalista che ha deciso di investire sulla realtà portuale di Gioia Tauro e dico al nuovo terminalista che c’è lo Stato a supportarlo, a difendere questa importante infrastruttura. Le mele marce, a partire dalla criminalità organizzata fino a quelli che pensano di poter sfruttare un posto di lavoro semplicemente perché scritto con un contratto a tempo determinato, devono essere cacciati, denunciati, messi da parte».
«Le condizioni ci sono per potere sfruttare e cogliere tutte queste opportunità, non dobbiamo chiudere nemmeno mezzo occhio», ha insistito Toninelli e «l’investitore – ha sottolineato – c’è, gli investimenti stanno arrivando, il commissario straordinario Agostinelli a fine aprile mi ha mandato una fotografia che mi ha dato profonda gioia, era una mega nave portacontainer con 19 mila teus. Per me rappresentava vita a Gioia Tauro. Stamattina mi ha detto che per ottobre arriveranno altre 57 mega navi portacontainer. Stiamo uniti. Il fatto che lo Stato sia presente non è solo un simbolo, è una realtà concreta».
«Nessuno – ha aggiunto Toninelli – deve pensare di poter sfruttare il contesto economico e lavorativo di Gioia Tauro. Ci sono tutte le condizioni positive, sta a noi adesso poterle cogliere. Io sono e rimango a disposizione dell’autorità di sistema, dei lavoratori, del nuovo terminalista, per condividere con loro tutte le problematiche che si andranno a creare e trovare tutte le soluzioni per poterle risolvere. Tornerò presto perché sono assolutamente interessato a conoscere non solo i numeri che stanno aumentando, ma conoscere anche il buon andamento dell’attività lavorativa all’interno del porto».
«PIÙ FORZE DELL’ORDINE» «Questo protocollo significa che tutti si impegneranno a fare la propria parte, e io mi impegnerò anche all’interno di un Consiglio dei ministri a cercare di ottenere un maggior numero di forze dell’ordine coordinate dalla Procura per far sì che queste iniziative abbiano concretamente la possibilità di potersi realizzare», ha aggiunto il ministro, che ha ringraziato il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, giunto insieme al procuratore aggiunto Gaetano Paci.
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