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Corigliano Rossano, ancora critiche al commissario: «È allergico al confronto»

Rapani (FdI) e Guido (Cgil) prendono posizione dopo la vicenda delle nomine dei dirigenti

Pubblicato il: 22/05/2019 – 15:20
Corigliano Rossano, ancora critiche al commissario: «È allergico al confronto»

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Un conto alla rovescia. Lo spirito col quale i sindacati e parte della politica locale stanno marcando il tempo mancante alla scadenza del mandato commissariale al Comune di Corigliano Rossano è da festa della “liberazione”. Dopo la “riconferma” dei dirigenti nominati grazie all’ex articolo 110, non mancano le polemiche contro il commissario Domenico Bagnato. Giuseppe Guido, segretario comprensoriale della Cgil Sibaritide-Pollino-Tirreno e il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani sono pronti alla “festa”. Guido ci va giù durissimo: «Se qualcuno ha rivisto il proprio pensiero sulla fusione, passando dal sì deciso ai mille dubbi ed addirittura al ripensamento, la colpa è certamente dell’operato della commissione prefettizia».
In città non sono pochi quelli puntano l’indice sulla gestione della commissione prefettizia, accusata di chiusura totale nei confronti del territorio. È questa la sensazione emanata da Guido e Rapani.
Per il sindacalista, la riorganizzazione pensata da Bagnato «giuridicamente senza rilievi da appuntare, ma sicuramente inopportuna ad una settimana dalle elezioni, e intempestiva perché attuata senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, al contrario di quanto il commissario aveva fatto un anno fa». Guido instilla qualche dubbio: «Perché – si chiede – produrre un atto così importante e pochi giorni dal voto e che potrebbe essere annullato dal prossimo sindaco? Non ne afferro la ratio». Sulla nomina dei dirigenti a tempo (qui la notizia), il sindacalista rammenta come abbia già contestato la questione «a chi voleva nominarli prima della fusione (i due sindaci Mascaro e Geraci, ndr). Oggi la posizione non cambia – insiste – pur riconoscendo le competenze dei lavoratori. Ma la tempistica è certamente fuori luogo. Con Bagnato non parliamo più da tempo, è allergico al confronto con i corpi intermedi, ci riserveremo di farlo col nuovo sindaco eletto a cui chiederemo una revisione degli atti promulgati dalla commissione prefettizia».
Giuseppe Guido non è affatto tenero nemmeno quando c’è da tracciare un bilancio sull’operato della commissione prefettizia. «Poco più di un anno drammatico. A maggio 2018, ad un mese dall’insediamento, a Bagnato ho chiesto l’istituzione di una consulta, evidenziando che non era qui per un commissariamento per mafia. Da allora è stato un continuo inseguire. La città non meritava questo ed il processo di fusione necessitava di grande apertura, di confronto e dialogo. Se qualcuno – conclude il segretario territoriale della Cgil – si è pentito della fusione, la colpa è certamente da addebitare al lavoro della commissione prefettizia».
Agli sgoccioli del mandato commissariale e a proposito degli ultimi atti, anche Ernesto Rapani bacchetta Bagnato. «Il commissario avrebbe dovuto dedicarsi all’ordinaria amministrazione – tuona il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia – ed invece è sceso sul campo delle scelte politiche che competono esclusivamente agli organi eletti. Avrebbe potuto tranquillamente evitare di mettere mano alla pianta organica del Comune, considerando proprio che rientrano negli orientamenti politici».
Rapani critica l’operato del commissario che «in tredici mesi avrebbe dovuto attuare soltanto quanto previsto dalla legge, attraverso il coinvolgimento delle parti sociali che, invece, non c’è stato. Mi auguro – chiosa Rapani – che da qui a sabato prossimo si dedichi al riposo dopo un anno di duro lavoro ed eviti di emanare atti politici: nessuno lo capirebbe». Negli ambienti, tuttavia, si mormora che il commissario sia pronto a rivedere anche le posizioni organizzative. (l.latella@corrierecal.it)

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