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Con una “Stanza tutta per sé”, i carabinieri di Cosenza a sostegno di chi denuncia le violenze di genere

Spazio all’interno del Comando provinciale realizzato in collaborazione con l’associazione Soroptimist

Pubblicato il: 22/05/2019 – 13:02
Con una “Stanza tutta per sé”, i carabinieri di Cosenza a sostegno di chi denuncia le violenze di genere

di Michele Presta
COSENZA
«Cosenza è la seconda città in Italia per episodi di violenza di genere e la penultima per numero di denunce». Il Prefetto di Cosenza, Paola Galeone, parte dai dati del suo osservatorio privilegiato per aprire con forza il dibattito della violenza sulle donne. Grazie al contributo del Soroptimist Club di Cosenza, nella caserma “Caruso”, è nata una “Stanza tutta per sé” destinata ad accogliere donne e bambini che, pur tra mille paure, decidono di affidarsi ai carabinieri per denunciare abusi e violenze, reati particolarmente odiosi. «In questa terra Vige sudditanza economica e psicologica che è diventa una violenza silenziosa –aggiunge il Prefetto-. Il dominio maschile è la più pensante oppressione sulle donne ed è per questo che dobbiamo fare in moto che vengano svelati gli abusi che segnano il nostro territorio» Il nostro territorio è segnato da una debole cultura a svelare gli abusi». Nella stanza realizzata grazie alla collaborazione tra Soroptimist e comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza, ogni dettaglio è curato per evitare che le vittime di violenza di genere e familiare si trovino in un ambiente totalmente avulso da quelli tipici della caserma o dalle stanze degli uffici giudiziari. Telecamere di registrazione e trascrizione sistemate in modo indiscreto in modo tale che la vittima non debba ripetere nulla del suo racconto. «Quella che si realizza tra Carabinieri e Soroptimist è la dimostrazione di come possano crearsi delle esperienze funzionali tra associazionismo e mondo delle istituzioni –dice il procuratore Mario Spagnuolo-. La procura di Cosenza persegue questo tipo di reati con quattro magistrati, ma la mole di lavoro che ritroviamo nei nostri uffici è sintomatica di una crisi che riguarda la società attuale e quella cosentina in particolare». Ma c’è dell’altro a preoccupare il capo della Procura della Repubblica di Cosenza. «In un anno le denunce per stalking si sono triplicate, siamo nell’ordine delle 35-40 richieste al mese ed è chiaro che rispetto alla nostra popolazione sono un numero esorbitante». Richieste di aiuto e di sostegno che non sfuggono al comandante provinciale dell’arma dei carabinieri. «La nostra collaborazione mira a mettere in campo azioni concrete per contrastare le violenze di genere – spiega il colonnello Piero Sutera-Grazie al progetto realizzato con Soroptimist abbiamo creato una stanza confortevole e confortante che induce la vittima a sentirsi protetta durante la fase della denuncia che è quella più difficile. Noi mettiamo in campo le nostre competenze anche perché mettiamo al servizio dei cittadini uomini e donne formati non solo dal numero di interventi ma da percorsi professionali». Nel corso della cerimonia i ragazzi dell’Istituto Superiore “Pezzullo” hanno presentato l’app “NoiCiSiamo”, realizzata in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e il Soroptimist di Cosenza al fine di fornire informazioni sulla specifica tematica e di aiutare le vittime di violenza in caso di emergenza. La musica degli allievi del conservatorio di musica Stanislao Giacomantonio ha accompagnato la performance artistica di Alessandra Curia attrice del Teatro dell’Acquario. Infine, il presidente del Soroptimist di Cosenza, la professoressa Rosita Paradiso, e la vice presidente nazionale dell’associazione hanno evidenziato come quella di Cosenza, sia la 122esima stanza realizzata dal club nell’ambito del progetto nazionale. E di come l’impegno e collaborazione con la beneamata continuerà anche nel prossimo futuro.

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