CATANZARO L’ultimo sprint di una corsa che ha tanti risvolti su vari livelli. Nello spirare di una campagna elettorale che in realtà va molto oltre anche le Europee, il governatore Mario Oliverio si fionda nella partita per lui probabilmente decisiva lanciando una serie di messaggi nel corso di un tour in provincia di Catanzaro finalizzato a incontrare amministratori, militanti ne dirigenti democrat e a serrare i ranghi, con tanto di annuncio del sostegno, per l’Europarlamento, che il presidente della Regione riserva ai candidati calabresi Franco Iacucci e Lucia Nucera e all’uscente Andrea Cozzolino. Una terna di nomi dalla quale ne manca uno, il capolista Franco Roberti, già capo della Procura nazionale antimafia e “alfiere” del segretario nazionale del Pd Zingaretti: un dato dal significato politico, evidentemente, di non poco conto.
IL TOUR NEL CATANZARESE Oliverio gira mezza costa jonica catanzarese per presenziare a un incontro elettorale a Sant’Andrea Jonio, nel quale incrocia il parlamentare già suo vice Antonio Viscomi, con cui il governatore si intrattiene a parlare fitto fitto. E poi Oliverio si tuffa nell’abbraccio di una massiccia pattuglia di democrat mobilitati, in un noto locale di Squillace, soprattutto da Enzo Bruno. Oliverio spiega il significato e l’importanza, anche per la Calabria, del voto delle Europee, da considerare come un argine alle ubriacature populiste e sovraniste di questi ultimi mesi, e poi si confida a cuore aperto, facendo anche chiaro riferimento alle vicende giudiziarie che in queste settimane lo stanno coinvolgendo. «Quando si è al centro di vicende di questo tipo – dice il governatore – si ha l’interiorità lacerata perché si è consapevoli di subire un’ingiustizia. E’ come se il mondo si rovesciasse, combatti tutta una vita per la tra speranza, a legalità, la giustizia e di diritti e ti trovi con il mondo rovesciato. Non è semplice, ma proprio la forza interiore ti dà la linfa per combattere, e poi un giudice supremo, che c’è anche in Italia come di dice di Berlino, fa chiarezza e giustizia leggendo le carte e affermando la verità, dà fiducia». E poi: «Io – aggiunge Oliverio – non sono tra quelli che dicono che ci sono complotti, non lo dirò mai, prendo però atto che c’è una sequenza di fatti, che sono stati acclarati dalla magistratura giudicante, non da me, che sono rimasto in silenzio. Non dico nemmeno che ci sono disegni politici. Ho vissuto questa vicenda con il calore larghissimo di amministratori, cittadini e in solitudine, invece, per quanto riguarda i soggetti politici: tutti a nascondersi. Alla luce di un pronunciamento della Cassazione, rifletto a voce alta e combatto a viso aperto e fino a quando avrò una goccia di sangue nelle vene, perché non solo c’è la dignità personale, a cui non si rinuncia mai ma c’è la dignità di una regione che non può essere proiettata all’esterno tutta in negativo, altrimenti non ci sarà futuro. E – rileva il presidente della Regione – quando si sollevano polveroni si rende inefficace anche la lotta alla criminalità e alla corruzione, perché se tutto è mafia e tutto è corruzione i beneficiari di questa tesi sono proprio i mafiosi e i corrotti».
LA “FRONTIERA” DI SAN LUCA Un altro annuncio di Oliverio: «Io mi batto perché si affermi e prevalga la Calabria positiva. Venerdì andrò a San Luca, dove la democrazia è stata sospesa per molti anni, e da San Luca lancerò la proposta di una modifica urgente della legge sugli scioglimenti dei Consigli comunali, perché la legge attuale non va bene, perché finisce con il gettare un’onta su un’intera comunità. Se un consigliere comunale è riconosciuto come mafioso e colluso, va sospeso questo consigliere e non l’intero Consiglio comunale. Andrò a San Luca perché San Luca è il simbolo, e voglio metterci la faccia per difendere le ragioni di una Calabria positiva: se non facciamo questa battaglia, non ci sarà futuro, si proietterà sempre la negatività all’esterno si parlerà sempre di una Calabria come una terra rognosa, da cui bisogna stare lontani. Non va bene: non battersi su questa frontiera e su questa trincea – rimarca il governatore – significa voler galleggiare sul potere, ma a me non interessa galleggiare, non mi interessano i galloni del potere. Voglio spendermi, come mi sto spendendo, anche con limiti e con tutte le critiche che si possono esprimere, per cambiare questa terra: e se non c’è un fronte di forze positive che credono che si può cambiare, non si farà mai un passo avanti. Ecco perché sono profondamente convinto della necessità di continuare questa battaglia: poi, in politica discuteremo, a viso aperto. Lo sciacallaggio di chi pensa di utilizzare vicende di questa natura per fare lotta politica non ci sfugge, e non sfugge nemmeno ai cittadini di buon senso, e parlo di sciacalli anche interni, per capirci».
L’APPELLO AL VOTO PER LE EUROPEE Quindi, l’appello ai presenti in vista delle Europee, con la conferma di un’indiscrezione pubblicata nei giorni scorsi dal Corriere della Calabria: «Io ritengo di dovermi impegnare in questi giorni di campagna elettorale, perché – spiega Oliverio – è una battaglia che ha un significato e un respiro democratico per il Paese e per la nostra regione, che è una regione dell’Italia e in questa battaglia dobbiamo starci a pieno titolo e con profonda convinzione. Chiedo a tutti il massimo sforzo in questi ultimi giorni per raggiungere questo obiettivo: abbiamo due candidati calabresi, Franco Iacucci e Lucia Nucera, ritengo che dobbiamo partire dai due candidati calabresi, poi c’è una terza preferenza, e per quanto mi riguarda la darò a Cozzolino». (acant)
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