COSENZA «Nei giorni scorsi ho incontrato l’amministratore unico di Ferrovie della Calabria, Paolo Marino per avere consegnata la documentazione sul bilancio del 2017, correlato dello stato patrimoniale e conto economico, dalla relazione del collegio sindacale, il conto dei beni patrimoniali e immobiliari e, per ultimo, il Piano industriale predisposto dalla legge regionale 35/2015».
E’ quanto afferma in un comunicato Carlo Guccione, consigliere regionale, che denuncia lo stato di incertezza e le vicissitudini legate alla situazione di Ferrovie della Calabria.
In particolare, si legge che la Regione Calabria in base alle delibere di Giunta numero 424/2017 e 657/2018, lo scorso 20 febbraio avrebbe chiesto a Ferrovie della Calabria di attuare le delibere con le quali si chiede l’alienazione delle azioni, della quota di partecipazione detenuta nel Consorzio Co.Me.Tra. Scarl e comporterebbe di fatto l’indizione di una gara europea per la cessione delle quote e l’affidamento dei servizi.
Cosa che, di fatto, «svuoterebbe» Ferrovie della Calabria di gran parte delle sue funzioni.
«Infatti, considerati i vincoli normativi regionali – continua la nota – la società recedendo dal Consorzio perderebbe tutti i suoi servizi che di fatto sono affidati a Co.Me.Tra Scarl, con la naturale conseguenza che si troverebbe costretta a cedere oltre 400 unità di personale, nonché 350 autobus, beni e servizi».
La Regione, inoltre, sta chiedendo all’azienda il contro delle inottemperanze rispetto al Regime di “Spending review” cui è soggetta. Cosa questa, che produrrebbe un ulteriore aggravio di bilancio. Al contempo, nel Piano industriale, si starebbero elaborando nuove linee guida che prevedono una diminuzione delle percorrenze che erano state ipotizzate nel precedente piano.
«Alla luce di tutto ciò appare difficile affrontare la questione dell’articolo 13 della legge regionale 35/2015 che prevede la costituzione mediante scissione parziale di Ferrovie della Calabria Srl per scorporazione del ramo d’azienda relativo alle attività di gestione e manutenzione delle infrastrutture della rete ferroviaria regionale. Questa scissione – sottolinea il consigliere di opposizione – avrebbe portato alla costituzione dell’Agenzia regionale reti e mobilità. Agenzia che avrebbe consentito oltre all’avvio del riordino del sistema del Trasporto pubblico locale, anche un recupero di 60 milioni di euro che la Regione ha dovuto versare allo Stato come Iva e che potevamo essere risparmiati e reinvestiti nel settore trasporti».
Ricorda poi Guccione dell’interrogazione presentata al presidente della giunta regionale, in risposta alla quale «veniva data come imminente l’assunzione degli atti deliberativi per avviare la procedura di scissione in capo a Ferrovie della Calabria».
Tuttavia, si apprende: «A distanza di sei mesi tutto questo non si è verificato: il quadro complessivo della situazione del trasporto pubblico locale appare ancora più incerto, con gravi criticità per il futuro di un settore che rischia un ridimensionamento dei servizi, tanto da non poter più svolgere in modo efficiente quella funzione sociale per la mobilità dei calabresi. È necessario fare chiarezza sul futuro di Ferrovie della Calabria e intraprendere decisioni nette che vadano nella direzione di un rilancio del settore».
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