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L’amarezza di Noto: «Chissà se vale la pena lottare contro un “sistema”…»

Il presidente dell’Us Catanzaro 1929 squalificato dopo l’eliminazione dei giallorossi: «Farò ricorso ma se non sarà preso in considerazione bisognerà capire se potremo continuare». Il sindaco Abram…

Pubblicato il: 24/05/2019 – 19:57
L’amarezza di Noto: «Chissà se vale la pena lottare contro un “sistema”…»

CATANZARO «Ritengo che per il bene della Catanzaro calcistica, qualora non fosse preso in esame il ricorso che a giorni presenteremo contro questa decisione ingiusta, debba rivedere la mia posizione e quella della mia famiglia». Con profonda amarezza il presidente dell’Us Catanzaro 1929, Floriano Noto, commenta la lunga squalifica che gli è stata comminata dal giudice sportivo dopo l’eliminazione dei giallorossi dai playoff di LegaPro da parte del Feralpisalò. «Un provvedimento – prosegue Noto – assolutamente sproporzionato rispetto all’accaduto. Pur ammettendo di aver agito in modo impulsivo, certo non violento come sembra evincersi dalla motivazione, mai avrei potuto immaginare di ricevere una sanzione del genere che, di fatto, mi estromette dalla guida della società per un anno intero. Quasi fossi un delinquente della peggiore specie e non un imprenditore che, vivaddio, si è costruito negli anni un’immagine rispettata ovunque, a qualsiasi latitudine». Noto, che ha ricevuto moltissimi attestati di solidarietà anche dal mondo politico catanzarese, prosegue: «Dopo aver metabolizzato quanto accaduto e aver riflettuto attentamente, ritengo che per il bene della Catanzaro calcistica, qualora non fosse preso in esame il ricorso che a giorni presenteremo avverso questa decisione ingiusta, debba rivedere la mia posizione e quella della mia famiglia. Bisognerà capire se il gruppo Noto potrà ancora fare calcio senza essere penalizzato da questo “sistema”, o se bisognerà profondere sempre più energie perché siano rispettati i propri diritti e la dignità di una grande società e di una intera città. Eppure – sostiene il presidente dell’Us Catanzaro 1929 – ero convinto (ingenuo!) di poter contribuire a cambiare le sorti di questa terza categoria, anche alla luce del ruolo rivestito in seno al Consiglio di Lega, organo al quale ho partecipato a quasi tutte le riunioni con entusiasmo e proposte che mi sono sempre sembrate finalizzate alla crescita del movimento». Noto conclude: «Per quanto riguarda l’onorabilità della mia persona, offesa dalle insinuazioni calunniose relative al mio comportamento al termine della gara con la FeralpiSalò, saprò difendermi nelle sedi opportune. Restiamo con la grande amarezza del risultato sportivo e di questa “coda” che rappresenta una brutta pagina della mia pur breve esperienza nella Lega Pro ma fiduciosi nella difesa dell’avvocato Chiacchio che, a giorni, depositerà il relativo ricorso». A Floriano Noto è arrivata anche la solidarietà del sindaco Sergio Abramo e dell’assessore comunale allo Sport, Domenico Cavallaro: «La famiglia Noto vada avanti, nonostante gli evidenti torti arbitrali subiti dal Catanzaro ai playoff e nel corso della stagione: noi, come tutta la città, siamo al loro fianco. L’amarezza naturale seguita a un’ingiusta eliminazione, e la successiva, lunga e francamente severa inibizione ricevuta dal presidente, non possano ridurre in nessun modo la portata della grande stagione giocata dal Catanzaro, la lungimiranza della gestione della famiglia Noto, e il patrimonio costruito con impegno, risorse economiche e serietà. Ci auguriamo – aggiungono Abramo e Cavallaro – che quest’annata, durante la quale i giallorossi sono tornati a far innamorare una provincia intera, sia solo un punto di partenza. E ci auguriamo che Noto non molli». Il sindaco ha sottolineato: «Mercoledì, come altri 10mila catanzaresi, ero presente allo stadio nello sky box del presidente. Ho visto Noto prima, durante e dopo l’incontro, essendo stato invitato a seguire la partita al suo fianco, e non mi è sembrato che fosse così fuori di sé da doversi fare allontanare, addirittura, dalle forze dell’ordine: conosco il presidente da un pezzo e non è proprio un uomo che possa anche solo pensare di “vincere la resistenza degli agenti”, come ha riportato il giudice sportivo, per andare a scagliarsi contro l’arbitro dentro gli spogliatoi». Noto e Cavallaro hanno poi rinnovato il proprio sostegno a Noto ritenendosi «fiduciosi che il ricorso che la società ha in preparazione farà luce e giustizia sulla vicenda”» e ribadendo la volontà di continuare la collaborazione sinergica fra società e amministrazione comunale «per un altro grande campionato dei giallorossi».

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