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Nuovo sequestro a Gioia Tauro: 53 kg di cocaina in un carico di frutta

Il carico sequestrato, di qualità purissima e proveniente dal Sud America, avrebbe fruttato circa 9 milioni di euro ai narcotrafficanti

Pubblicato il: 24/05/2019 – 7:02
Nuovo sequestro a Gioia Tauro: 53 kg di cocaina in un carico di frutta

GIOIA TAURO I militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane-Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Dda reggina, hanno individuato e sequestrato 53 kg di cocaina purissima nello scalo portuale della Piana.
Attraverso una complessa attività di indagine eseguita tramite analisi di rischi e riscontri fattuali su oltre 1.200 contenitori provenienti dal continente americano, gli uomini della Guardia di finanza, con il supporto di unità cinofile e grazie ai sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad individuare la cocaina che era occultata in un container che trasportava frutta esotica proveniente dal Sud America. Divisa in 45 panetti, la droga era stata abilmente nascosta sfruttando gli interstizi del container frigo. Il carico sequestrato, di qualità purissima, secondo le forze dell’ordine avrebbe potuto essere tagliato dai trafficanti fino a 4 volte prima di mettere lo stupefacente sul mercato, ad un prezzo che oscilla dai 50 ai 100 euro al grammo, fruttando un introito di circa 9 milioni di euro.
«Le modalità di occultamento dello stupefacente – fa notare la Guardia di finanza – si dimostrano spesso differenti e sempre in via di evoluzione, obbligando le Fiamme Gialle a perfezionare di volta in volta le metodologie operative, nel complesso ed arduo obiettivo di debellare la piaga del narcotraffico. Il mese scorso le fiamme gialle hanno rinvenuto e sequestrato ben 450 Kg di “coca” riposti in 17 borsoni occultati immediatamente dietro le porte di un box proveniente dal Brasile, con il metodo del rip off, il sistema più utilizzato in passato nel porto di Gioia Tauro». Nonostante l’ormai nota tendenza alla delocalizzazione delle spedizioni su altri porti, Gioia Tauro rimane comunque uno dei principali scali di riferimento dei narcotrafficanti.

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