di Pietro Bellantoni
REGGIO CALABRIA Piaccia o no, Nino De Gaetano è ancora indispensabile al centrosinistra calabrese. Malgrado l’inchiesta giudiziaria in cui è stato coinvolto, e malgrado non rivesta più alcuna carica pubblica dal lontano 2015, l’ex assessore regionale è ancora decisivo.
Piaccia o no, il (relativo) buon risultato del Pd calabrese alle Europee è anche merito suo. A dirlo sono i numeri.
De Gaetano appoggiava esplicitamente uno dei candidati di Mdp-Articolo Uno piazzati nelle liste del Pd, Massimo Paolucci. L’europarlamentare uscente non ha riconfermato il suo seggio, ma è comunque riuscito a fare il pieno di voti in Calabria. Delle 58mila preferenze ottenute nella circoscrizione Sud, più di un quinto (12.149) arrivano dal Pollino in giù. De Gaetano non era il suo unico sponsor, ma di certo quello più influente. E infatti circa la metà di quei voti – 5.271, per l’esattezza – arrivano dalla provincia di Reggio, terreno di caccia preferito dell’ex assessore. Più nello specifico, la moral suasion di De Gaetano nella città metropolitana ha permesso a Paolucci, e dunque al Pd, di ottenere un totale di 1.754 voti.
Piaccia o meno, l’apporto del leader reggino di Mdp è stato fondamentale per il risultato finale del partito di Zingaretti, in provincia (20,6%) e in città (24,3%). Il suo contributo non è dunque stato trascurabile nemmeno per il dato regionale definitivo dei dem, che – rispetto alle Politiche 2018 – hanno guadagnato circa 4 punti percentuali (18%).
LA SINISTRA RADICALE Piaccia o no, De Gaetano sembra destinato a svolgere un ruolo di primo piano per i futuri assetti del centrosinistra calabrese. I rumors insistono sulla possibilità che sia di nuovo candidato alle prossime Regionali, nel listone che le varie sigle a sinistra del Pd sarebbero pronte a mettere in campo. La strategia elettorale prevederebbe De Gaetano e il consigliere regionale Giovanni Nucera schierati nel Collegio Sud, il presidente dell’Antindrangheta, Arturo Bova, nel Catanzarese, l’attuale assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, nel Crotonese, forse Luigi Incarnato nel Cosentino.
L’obiettivo sarebbe quello di diventare la seconda gamba del Pd; e i 12mila e passa voti di Paolucci stanno lì a testimoniare che, senza De Gaetano e company, il centrosinistra non avrebbe i numeri nemmeno per giocarsi la partita contro la Lega e la sua coalizione.
L’ex assessore, nonostante l’addio alla giunta regionale successivo all’inchiesta sulla Rimborsopoli calabrese, ha sempre mantenuto un buon feeling con Oliverio. Lo stesso non si può dire sul suo rapporto con il fedelissimo del governatore, il suo “ex amico” Sebi Romeo. I due – dopo una lunga liaison politica che ha permesso a Romeo di centrare l’elezione a Palazzo Campanella – oggi si odiano apertamente, al punto di aver vissuto l’ultimo voto europeo come una sfida personale.
Paolucci, nel Reggino, non è riuscito a superare i candidati Cozzolino e Nucera, “endorsati” da Romeo e da diversi altri maggiorenti dem, ma grazie all’“aiuto” del solo De Gaetano ha realizzato una buona performance elettorale.
Il bello sta dunque per venire. De Gaetano e Romeo si fronteggeranno di nuovo tra pochi mesi, alle Regionali. Forse si ritroveranno nella stessa coalizione guidata da Oliverio, o forse no.
Quel che è certo è che, per il centrosinistra, De Gaetano e la sua area sono ancora decisivi. Piaccia o no. (p.bellantoni@corrierecal.it)
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