L’ex presidente dell’Anm, Luca Palamara, sarebbe indagato per corruzione. Lo riporta oggi La Repubblica scrivendo che si tratta di un’indagine, ancora in corso e durata mesi, sui rapporti che legano il magistrato a Fabrizio Centofanti, lobbista arrestato nel febbraio 2018 per reati fiscali. La Procura competente è quella di Perugia. All’origine dell’inchiesta, i veleni scoppiati per la successione alla carica di procuratore generale di Roma dopo l’uscita di Luigi Pignatone, andato in pensione nei giorni scorsi.
Dalla Procura di Roma – scrive La Repubblica – vengono trasmessi alla Procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati della Capitale, gli atti relativi a una serie di circostanze che documentano una disinvolta amicizia tra Luca Palamara, magistrato della Procura, già consigliere del Csm ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati e Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone.
Affidata al pm Gemma Miliani e al Gico della Guardia di Finanza – continua Repubblica –, l’indagine sulla segnalazione arrivata da Roma procede per corruzione, perché nell’amicizia tra Palamara e Centofanti c’è qualcosa che viene ritenuto vada molto al di là dell’opportuno. Si parla di viaggi e regali galanti. L’inchiesta coinvolgerebbe anche altre persone di spicco alla quale la procura di Perugia sta lavorando.
Palamara ha lavorato anche in Calabria, nella Procura di Reggio, dove è arrivato come sostituto procuratore della Repubblica nel 1997 e si è occupato, tra l’altro, di reati contro la pubblica amministrazione e di procedimenti di competenza della Direzione distrettuale antimafia.
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