LAMEZIA TERME «Sulla mia ricandidatura mi sono già pronunziato, non vorrei ogni volta ritornare come un leitmotiv. Io sto lavorando alla costruzione di una coalizione con liste civiche». Mario Oliverio sceglie la platea di un hotel del Lametino e la manifestazione “La Calabria cambia passo” per ribadire, se possibile con una ulteriore sfumatura, che sarà in campo alle prossime Regionali. La base dei suoi propositi è costituita dall’appello dei sindaci a ricandidarsi, che risale a qualche mese fa. E il Pd? «Il Pd – spiega – avrà un suo percorso e una sua autonomia decisionale. Sono membro del Pd, confermo la mia collocazione dentro il Pd, mi sono impegnato nella campagna elettorale delle Europee perché, in assenza di un partito organizzato, da dirigente del Pd mi sono sentito in dovere di muovermi e di spingere, facendo molte iniziative sul territorio della regione, per far votare l’elettorato e farlo votare per il Partito democratico». E il risultato «sia pure con tanto cammino da fare, ha invertito un trend, passando dal 14% al 18,8%, e siamo sopra la media della circoscrizione meridionale. Credo di aver dato un contributo in questa direzione». Un messaggio tra le righe (neppure troppo): Oliverio va avanti anche senza il Pd, ma il Pd senza Oliverio non avrebbe «invertito un trend». Ad ascoltare, in platea, pezzi di quella che era una maggioranza saldissima e che adesso “balla” sul filo dei numeri in consiglio regionale. Sebi Romeo, Giuseppe Aieta, Domenico Battaglia, Michele Mirabello, Giuseppe Giudiceandrea, Francesco D’Agostino, Flora Sculco, Mauro D’Acri, Franco Sergio.
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«DL CALABRIA, BUGIA DEL MINISTRO SULLE NOMINE» Inevitabile, dopo la bagarre in Parlamento sulle nomine nella sanità calabrese, un passaggio sul Decreto Calabria: «Il dibattito ha confermato una facile profezia – dice Oliverio. Nel corso della mia audizione in Commissione Affari sociali della Camera ho avuto modo di dire che non siamo interessati a intese su nomi: nel decreto il governo ha messo una norma per la totale assunzione anche di questo scampolo di funzione che prima era in capo alla Regione, il governo quindi proceda, non vedo perché noi dovremmo essere coinvolti in inciuci su nomi. Noi siamo interessati alle problematiche dei servizi sanitari, e non ai nomi, l’ho già detto in quell’audizione. È avvilente quello che si è verificato ieri, con un ministro di questo Paese che ricorre alla bugia per giustificare scelte che contraddicono i proclami fatti più volte. Non c’è nessuna intesa da fare con il presidente della Regione – continua Oliverio –. La lettera di trasmissione di sette nomi è pervenuta al protocollo della Regione il 23 maggio: quindi, c’è una procedura già avviata, e nomi già indicati. Perché rispetto ad atti che sono stati compiuti dal commissario e dal sub commissario, nominati dal governo su proposta del ministro della Sanità, bisogna nascondersi? Anche qui c’è una chiara, evidente difficoltà: si tira la pietra e si nasconde il braccio. Invece bisogna avere il coraggio di assumersi la responsabilità delle scelte che si compiono: purtroppo, rispetto al mondo in cui queste scelte sono state presentate, si va in una direzione totalmente opposta. Non vedo perché per la Calabria bisogna derogare dalle regole valide per le altre Regioni. Assunto il fatto che il governo avocasse a sé le nomine, il governo dovrebbe farle rispettando le regole imposte alle altre regioni, e cioè ricorrendo a un albo nazionale che prevede determinati requisiti e scegliere da quell’albo. Perché anche qui si è voluto derogare andando anche oltre, prevedendo la possibilità di nominare soggetti già in pensione. Sono insomma state fatte nome ad hoc per fare determinate scelte. Si è quindi disvelato il vero contenuto di questo decreto, che non ha nulla a che fare con le problematiche dei servizi sanitari ma è solo un’operazione tesa ad avere mani libere per scegliere i commissari da mettere alla guida delle aziende sanitarie. Ci si assuma quantomeno il coraggio delle scelte».
IL «CAMBIO DI PASSO» SUI FONDI POR È sui risultati ottenuti nella programmazione che Oliverio punta per raccontare il “cambio di passo” che dà nome all’incontro. «Abbiamo realizzato importanti risultati e abbiamo cambiato passo rispetto alle precedenti programmazioni, quando – esordisce – la Regione non riusciva a spendere i fondi comunitari ed era sempre fanalino di coda, oggi al 31 dicembre 2018 abbiamo realizzato il 116% per quanto riguarda la performance e all’obiettivo stabilito per quella data e siamo anche la prima Regione del Sud quanto a spesa, e siamo nel gruppo di testa delle prime tre Regioni italiane. Già questo è indicativo del cambio di passo. Oggi presentiamo anche le ricadute che la spesa ha incominciato a realizzare, per quanto riguarda l’edilizia scolastica, le infrastrutture, il sistema delle imprese e l’occupazione». «Certo – ha proseguito il governatore – i dati di partenza sono particolarmente gravi, perché siamo partiti da una condizione pesantissima dal punto di vista economico. Nel corso di questi anni, grazie a questi investimenti e a questa spesa siamo riusciti a cambiare il trend, passando dal segno meno al segno positivo, sia relativamente al Pil, che vede la Calabria tra le più significative in termini di crescita con il + 2% nel 2017, sia relativamente all’occupazione, anche se ancora in un quadro di difficoltà, con risultati significativi sia pure ancora insufficienti e al di sotto della necessità». Il governatore segnala «un trend positivo anche per l’export, grazie a investimenti e alla spesa mirata all’internazionalizzazione delle nostre imprese. Quanto al patrimonio di edilziia scolastica, siamo intervenuti per la messa in sicurezza sismica di migliaia di edifici scolastici. Abbiamo realizzato un grande impegno per quanto riguarda le infrastrutture: abbiamo aperto i cantieri sulla ferrovia jonica per l’ammodernamento e l’elettrificazione da Sibari a Melito Porto Salvo, sulla statale 106 abbiamo sbloccato il megalotto da Sibari a Roseto Capo Spulico per 1,3 miliardi e sugli altri tratti sono in corso progettazioni per risorse che abbiamo già destinato grazie alle intese con il ministero delle Infrastrutture. Oggi presentiamo il quadro di una regione che ha cambiato verso e ha cambiato passo, in presenza di problemi che devono essere affrontati, ma la direzione di marcia è quella di un’inversione di tendenza rispetto al passato. La spesa che abbiamo programmato e cantierato ha incominciato ad avere effetti positivi anche sul sistema delle imprese, inoltre anche con il sistema universitario abbiamo realizzato traguardi importanti: basti pensare che nel 2014 solo il 34% degli studenti aventi diritto percepiva le borse di studio, oggi le percepisce il 100%, e inoltre abbiamo investito nella ricerca per consentire ai nostri laureati di avere uno spazio nelle università calabresi. Il quadro che presentiamo non è solo la performance di spesa, il 116% che abbiamo ottenuto al 31 dicembre scorso, ma riguarda anche le ricadute di questa spesa, perché non si tratta solo di spendere ma di spendere su obiettivi e di verificare l’efficacia della spesa sulla realizzazione degli obiettivi. Abbiamo aperto un cantiere su vaste problematiche e questo cantiere sta avanzando: l’obiettivo è spingerlo sempre più avanti e e non farlo arretrare».
LA RELAZIONE DI RUSSO Se le dichiarazioni politiche del governatore hanno tenuto banco, i lavori sono stati avviati dal vicepresidente della giunta regionale e assessore alla Programmazione Francesco Russo che ha presentato i risultati raggiunti e ha illustrato il quadro generale delle scelte assunte dalla Regione, gli obiettivi di spesa realizzati, l’evoluzione degli indicatori economici generali per tutta la Calabria e i risultati attesi per i prossimi anni. Nel corso del suo intervento il vicepresidente Russo ha posto l’attenzione su quattro temi specifici: ritardi e recuperi nella programmazione; obiettivi di spesa 31 dicembre 2018; avanzamento 2019; indicatori di sviluppo: calabria 2017-2018; programmazione integrata e risultati conseguiti, con il caso dei fondi per la scuola che la giunta considera uno dei propri fiori all’occhiello.
In riferimento al primo punto, Russo ha ripercorso tutte le tappe che hanno caratterizzato Por 2014/2020 e FSC 2014/2020 con la mission di trasparenza dei dati e trasparenza dei programmi.
«Il 7 aprile del 2015 – ha ricordato – la Commissione europea inviò alla Regione una nota di 52 pagine con ben 238 osservazioni. Attraverso un intenso e faticoso lavoro svolto nell’estate 2015 siamo arrivati al 21 ottobre 2015, data in cui è stato approvato il Por Calabria 2014/2020. Al 2015 lo stato di attuazione delle condizionalità, ex ante manovra non soddisfatte, erano ben 22 su 32. Attualmente sono stati compiuti tutti gli adempimenti».
Tra i più importanti adempimenti compiuti, Russo ha evidenziato l’approvazione del Piano di gestione dei bacini idrografici per il distretto idrografico; l’approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti; l’approvazione del Piano regionale dei trasporti; l’aggiornamento della Legge Regionale n. 5 del 19 febbraio 2001 in materia di politiche del lavoro e dell’occupazione; il programma regionale per le politiche attive; il Dgr standard per i servizi per l’impiego e Carta dei Servizi per l’impiego; i dispositivi per l’applicazione efficace delle direttive in relazione alla Via e Vas.
«Per l’obiettivo trasparenza – continua la nota –, chiunque, ovvero non solo gli utenti accreditati, oggi può accedere al Portale della Regione e conoscere l’elenco degli interventi; l’elenco dei beneficiari; la tipologia di finanziamento; la sintesi dell’operazione».
Per il secondo tema, Obiettivi di spesa, al 31 dicembre 2018 è stato evidenziato il dato di 420 milioni di euro a fronte di un target datoci dall’Europa di 363 milioni di euro, «quindi la Calabria – si legge in una nota – è stata capace di spendere ben 57 milioni di euro; al 31 gennaio 2019 la spesa è già pari a 461 milioni di euro».
In riferimento agli indicatori di sviluppo, Russo ha posto l’attenzione su: Pil, export e occupazione. Per quanto riguarda il Pil, il vicepresidente della giunta regionale ha sottolineato il fatto che “con un incremento del Prodotto del 2% nel 2017, la Calabria si colloca al primo posto tra le regioni del Mezzogiorno e quarta in Italia. Anche in relazione al tema occupazione si registra un dato in crescita di almeno il 2%, tra i più alti d’Italia. Per l’Export il dato di crescita nel biennio 2017-2016 della Calabria è del 13%, rispetto al nazionale che è del 7,6%”.
Russo ha concluso il suo intervento dedicando un focus alle scelte specifiche compiute dalla Giunta regionale e si è soffermato, in particolare, sul patrimonio edilizio scolastico, evidenziando tutte le fasi della programmazione integrata e dei risultati conseguiti. E’ stata sottolineata, in particolare, l’attenzione della Giunta regionale sulla “Questione sismica”. In Italia, circa 3.000 edifici scolastici si trovano in “zona sismica 1” di cui circa 1.500 sono in Calabria. Proprio per questo tutti gli interventi strutturali negli edifici scolastici hanno puntato all’adeguamento sismico e non al solo miglioramento.
Russo ha, quindi, rimarcato le scelte fondamentali effettuate dalla Giunta che hanno previsto esclusivamente interventi di adeguamento, concentrazione dei programmi di spesa, burocrazia zero e trasparenza, conoscenza sintetica dello stato di tutti gli edifici,
«Queste scelte, frutto di una programmazione aggiornata e integrata – ha concluso Russo – stanno producendo una serie di positivi risultati con impatti sociali, economici, ambientali e materiali. Il solo impegno economico complessivo è pari a 881,31 milioni di euro per circa 978 interventi. Questo programma è il più importante in tutto il Paese e tra i migliori in Europa, tanto che il caso della scuola in Calabria viene considerato un modello di riferimento».
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