Ultimo aggiornamento alle 17:21
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

'Ndrangheta in Piemonte, chiesti 20 anni per il boss di Asti

La requisitoria del processo in abbreviato scaturito dall’indagine “Barbarossa”. Le richieste di pena più alte riguardano Rocco Zangrà e Michele Stambè

Pubblicato il: 31/05/2019 – 16:15
'Ndrangheta in Piemonte, chiesti 20 anni per il boss di Asti

TORINO Condanne fino a venti anni di reclusione nei confronti dei presunti esponenti della “locale” di ‘ndrangheta di Asti. È la richiesta formulata oggi dai sostituti procuratori di Torino, Paolo Cappelli e Stefano Castellani, al termine della requisitoria del processo che si sta svolgendo con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Torino Stefano Sala. Alla sbarra 17 imputati, 13 dei quali sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Nei confronti del presunto boss, Rocco Zangrà, originario di Rizziconi (Reggio Calabria) ma residente ad Alba, i pm hanno chiesto una condanna a venti anni di reclusione. Lievemente più bassa, 18 anni e 8 mesi, la pena richiesta per Michele Stambè, originario di Gerocarne, nel Vibonese . Inferiori le pene nei confronti di altri quattro imputati accusati di alcuni episodi minori.
Il processo trae origine dall’operazione Barbarossa condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Asti coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino. Il 3 maggio 2018 i militari arrestarono 26 persone tra Asti e Costigliole. La sentenza è attesa per la seconda metà del 2019. Altri indagati affronteranno il dibattimento al Tribunale di Asti.
RISARCIMENTO DA MEZZO MILIONE DI EURO I Comuni di Asti e Costigliole hanno chiesto mezzo milione di euro di risarcimento ai presunti appartenenti alla locale ‘ndrangheta insediata nei loro territori. La richiesta è stata fatta dall’avvocato di parte civile, Giulio Calosso, nel suo intervento in aula oggi. Secondo l’avvocato, in quelle zone agiva «un’agenzia di servizi criminali» che aveva messo sotto il suo controllo la zona di Costigliole e Asti. Il legale delle amministrazioni ha chiesto un risarcimento per il danno d’immagine al territorio e per la lesione alla sicurezza pubblica. L’avvocato Calosso ha quindi chiesto al gup Stefano Sala del Tribunale di Torino che gli imputati siano condannati a pagare 200mila euro per il Comune di Asti e 300mila euro per quello di Costigliole.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x