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Roma, chiesto il processo per Occhiuto. Il sindaco: «Non ho commesso alcun reato»

Arriva allo step della richiesta di rinvio a giudizio l’inchiesta che vede coinvolti anche l’ex ministro dell’Ambiente Clini e l’ex assessore del Comune Hauser. Clini: «Finalmente farò chiarezza»

Pubblicato il: 31/05/2019 – 13:14
Roma, chiesto il processo per Occhiuto. Il sindaco: «Non ho commesso alcun reato»

COSENZA La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex ministro all’Ambiente Corrado Clini, per l’ex assessore al comune di Cosenza, Martina Hauser e per il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. Gli imputati sono 27 in tutto. Secondo i magistrati capitolini, Clini avrebbe costituito un’associazione a delinquere finalizzata a commettere reati quali peculato, corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio (qui la notizia della chiusura delle indagini).
«Mario Occhiuto – scrivono i pm di Roma – attuale sindaco di Cosenza, architetto che, grazie a società a lui riconducibili, ha sviluppato numerosi progetti nella Repubblica Popolare cinese finanziati e/o cofinanziati con fondi provenienti dal Ministero dell’Ambiente italiano e, nello specifico, dalla direzione generale già retta da Corrado Clini. Ha nominato Martina Hauser assessore all’Ambiente del Comune di Cosenza, ed è strettamente legato, anche da rapporti di affari, con Massimo Martinelli».
Che sarebbe «un punto di riferimento per ciò che riguarda i progetti realizzati o da realizzare in Cina, in quanto coordinatore del programma italiano di cooperazione ambientale denominato “Sino Italian Cooperation Program (Sicp) del ministero dell’Ambiente italiano».
«NON HO COMMESSO ALCUN REATO» «Sono sicuro in coscienza di non aver commesso alcun reato che mi viene contestato», così il sindaco Mario Occhiuto in merito alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma riguardo all’inchiesta che lo vede coinvolto insieme, fra gli altri, all’ex ministro Corrado Clini. «Siamo ancora in una fase procedimentale – precisa Occhiuto – nella quale gli elementi istruttori non sono valutati con il rigore della certezza, ma sono convinto che nelle successive fasi processuali sarà riconosciuta la mia estraneità ad ogni ipotesi accusatoria».
CLINI: «FINALMENTE FARÒ CHIAREZZA» «Finalmente avrò l’opportunità di raccontare ai giudici anche i contenuti e i risultati del mio lavoro in 25 anni di attività al ministero dell’Ambiente». È quanto dichiara in una nota Corrado Clini, già ministro dell’Ambiente, commentando la decisione della Procura di Roma di chiedere per lui ed altre 26 persone il rinvio a giudizio per una vicenda legata all’uso di fondi pubblici per finanziare progetti all’estero. «Nel giugno 2018 la procura ha finalmente concluso le indagini su di me e depositato oltre 40 mila pagine di documenti. Finalmente, perché le indagini erano state avviate nel 2013. Avevo messo subito a disposizione tutta la documentazione sul mio lavoro e avevo chiesto inizialmente di essere sentito, invano. Finalmente, perché ho potuto avere visione delle presunte prove della mia colpevolezza: veramente presunte perché dai documenti risulta prevalentemente il mio lavoro, in Italia e in molti altri paesi tra i quali i Balcani, la Cina, i paesi del Nord Africa, le Piccole isole del Pacifico, gli USA, il Brasile».
L’ex ministro afferma che il suo «lavoro (oltre 2.000 progetti cofinanziati con oltre 500 milioni di euro dalla Commissione Europea e dalle Istituzioni finanziarie internazionali) ha avuto riconoscimenti unanimi e molto prestigiosi, dalle Agenzie delle Nazioni Unite alla Banca Mondiale, dalla Commissione Europea alle università italiane e internazionali (Harvard tra tutte), da agenzie e società internazionali di certificazione», aggiunge Clini. «Un anno dopo la conclusione delle indagini – prosegue – apprendo dalla stampa che sarebbe stata richiesto il rinvio a giudizio per me e per decine di esperti e professionisti che hanno condiviso il mio lavoro. E naturalmente le notizie di stampa non riferiscono alcuna informazione sui risultati del mio lavoro: a questo proposito suggerisco di chiedere al Ministro dell’Ambiente Costa come mai sarà in visita il prossimo 13 giugno ‬in Cina nell’Università Tongji di Shanghai dove abbiamo realizzato iniziative “simbolo” per l’Italia che la Procura della Repubblica di Roma considera “corpo del reato”. E ancora non sarebbe male acquisire dal Comune di Cosenza i documenti, tutti pubblici, che fanno riferimento ai risultati raggiunti dal sindaco Occhiuto e dall’assessore Hauser».

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