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Sanità, la nomina alla “Mater Domini” aumenta il caos generale

Varie incongruenze da parte della struttura commissariale nel “concerto” per la designazione del commissario del Policlinico di Catanzaro: l’irritazione dell’Università Magna Graecia

Pubblicato il: 31/05/2019 – 17:32
Sanità, la nomina alla “Mater Domini” aumenta il caos generale

CATANZARO Nel caos della sanità che si sta dipanando tra Roma e Catanzaro attraversando e coinvolgendo tre livelli istituzionali – governo/Parlamento, Regione e Ufficio del commissario – e facendo litigare l’intera politica nazionale, spunta il caso della futura nomina del commissario dell’azienda ospedaliera-universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, nomina che a termini di legge richiede il concerto dell’ateneo Magna Graecia. Secondo quanto trapela da fonti accreditate della Regione, infatti, la vicenda presenterebbe almeno tre incongruenze: la prima è il fatto che la struttura commissariale composta dal commissario Saverio Cotticelli e dal sub Thomas Schael, nell’ormai famosa lettera del 21 maggio al presidente della regione Mario Oliverio ai fini dell’intesa prevista dal “decreto Calabria”, avrebbe chiesto all’Università il concerto su un nome già bello e confezionato, quello della romana Isabella Mastrobuono, e la cosa non sarebbe stata gradita nemmeno dai vertici dell’Università di Catanzaro.

La seconda incongruenza ne racchiuderebbe in realtà due al tempo stesso, perché il nome della Mastrobuono sarebbe stato proposto per l’azienda ospedaliera-universitaria “Mater Domini-Pugliese Ciaccio” ex legge regionale sull’integrazione numero 6 del 2019, legge impugnata dal governo nazionale su sollecitazione – per sua esplicita ammissione parlando con alcuni giornalisti – dello stesso Cotticelli: inoltre non si terrebbe conto del fatto che alla guida del “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro c’è al momento non un commissario ma un direttore generale, Peppino Panella, che non ricadrebbe nelle “maglie” del decreto governativo. Insomma, un po’ di “pasticci”, secondo fonti della Regione, una vicenda che sarebbe emblematica della confusione che avrebbe in queste ultime ore afferrato la struttura commissariale, certo non aiutata da un decreto governativo che non aiuta a dipanare le matasse e da un quadro politico alla maggioranza di governo non propriamente sereno. (acant)

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