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Il cane Bruce fiuta la droga nascosta nella stanza dei bambini, arrestata una coppia

È successo a Corigliano Rossano. I panetti di hascisc erano occultati in una cassaforte sistemata dietro una presa elettrica

Pubblicato il: 01/06/2019 – 11:36
Il cane Bruce fiuta la droga nascosta nella stanza dei bambini, arrestata una coppia

CORIGLIANO ROSSANO La polizia giudiziaria del commissariato di Corigliano-Rossano, coadiuvato da personale il reparto Cinofili della polizia di Stato di Vibo Valentia e del reparto Prevenzione crimine Calabria settentrionale di Rende, ha tratto in arresto in flagranza del reato un uomo e una donna, già noti alle forze di polizia.
Il personale della polizia di Stato, con l’ausilio del cane “Bruce” condotto da personale appartenente al reparto Cinofili della polizia di Stato di Vibo Valentia, ha effettuato una perquisizione domiciliare a carico di M.M. di anni 37 e della compagna M. M. di anni 38.
All’interno della casa veniva rinvenuta della sostanza stupefacente, un bilancino di precisione, un fucile calibro 12 con la canna mozzata e relativo munizionamento, illegalmente detenuti.
Il fucile, da verifiche immediate, è risultato provento di un furto; successive indagini stabiliranno se lo stesso è stato utilizzato in altri eventi criminosi.
Determinante l’apporto del cane antidroga della polizia di Stato che, in più occasioni, segnalava una presa di corrente posizionata sotto a un letto nella stanza dei figli della coppia.
“Bruce” azzannava la presa di corrente quasi a cercare di strapparla dal muro.
Smontata la presa, infatti, ivi era stata occultata una piccola cassaforte. All’interno venivano rinvenuti 6 panetti di sostanza stupefacente del tipo hascisc, per un peso complessivo di 550 grammi, il caricatore di una arma corta calibro 12 e circa 6.900 euro in banconote di piccolo taglio, proventi probabilmente dell’attività di spaccio.
Degli avvenuti arresti in flagranza di reato veniva data notizia al pm di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal dottor Facciolla, il quale disponeva la traduzione dell’uomo presso la casa circondariale di Castrovillari e per la donna gli arresti domiciliari.

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