RENDE Baruffe e accordi elettorali in vista del ballottaggio di domenica. Marcello Manna e Sandro Principe si sfideranno a colpi di preferenza ma entrambi, al di là del risultato delle urne, si giurano dura opposizione. Troppo diversi i due candidati: il primo quello per cui “il futuro è presente”, il secondo che chiede ai rendesi “riprendiamoci il futuro”. I cittadini d’oltre Campagnano sono ad un bivio e i due candidati stanno tentando in tutti i modi di ingraziarsi le loro simpatie. Al ballottaggio il calo fisiologico dei votanti è un dato assodato nella storia elettorale. Forse a Rende la percentuale di votanti sarà ancora più bassa, anche perché sono ormai archiviate le preferenze da accordare agli oltre 500 candidati. E quindi ai due sfidanti non resta che ammiccare ai votanti fedeli così come ai leader di coalizione capaci di orientare la scelta dei cittadini.
PRINCIPE APRE AI RIFORMISTI Sotto l’ala del leader socialista nell’ultimo mese di campagna elettorale hanno trovato riparo tutti i riformisti e le liste attive sul territorio rendese già ai tempi di Cecchino Principe. Schierati con l’ex assessore regionale non ci sono stati i candidati del Psi che alla memoria del padre hanno intitolato la sezione rendese e a forse con loro si è consumato lo strappo più duro visto che con loro sembrerebbe non essersi avviato nessun dialogo. Infatti, il candidato a sindaco, dopo aver incassato l’appoggio di Sergio Trusi Prato chiama alle armi anche Mimmo Talarico e Massimiliano De Rose.
«Stiamo dialogando con le altre coalizioni dove ci sono culture affini alla nostra – ha dichiarato Sandro Principe -. Mi riferisco chiaramente al candidato Mimmo Talarico, agli amici del movimento Noi, Massimiliano De Rose e agli altri riformisti». Principe e Talarico, maestro e allievo in termini politici, potrebbero ritrovarsi in un fronte comune, ma nel frattempo quello che conta sono gli intenti politici dei due sfidanti.
Anche Marcello Manna non ha fatto mistero di aver incontrato i due (qui la notizia) oggi tocca a Principe. «Abbiamo fatto un appello al mondo progressista e riformista che ha una visione evolutiva della società disposte a sostenere ed a integrare in termini migliorativi il nostro programma e con cui ci auguriamo di raggiungere un’intesa politica. È chiaro che, in caso di vittoria, – conclude Sandro Principe – terremo conto di queste sensibilità, mettendo in campo un governo in cui ci sia una ricomposizione unitaria del mondo riformista, progressista e del mondo della sinistra».
GLI “ACCORDUNI” CHE MANNA PROVA A STANARE L’acredine politico del sindaco uscente è diviso in pari modo tra Principe e la lista “Rende al centro” che ha sostenuto al primo turno Mimmo Talarico. Marcello Manna, punzecchia i suoi rivali nell’orgoglio di una città scevra da ogni «sudditanza». Il collegamento è presto fatto: “Rende al centro” è espressione diretta del duo Pino e Antonio Gentile sul territorio rendese. Tra i leader Gianfranco Ponzio che non è direttamente candidato ma la sua consorte Annarita Pulicani è cheap leader dell’intera tornata elettorale con ben 632 voti. « Non capisco perché Sandro Principe non voglia dire la verità e cioè che ha un accordo con Gianfranco Ponzio, che prevede spartizioni di potere e di poltrone – scrive Marcello Manna in una nota -. Forse Principe ha l’imbarazzo di condividere un accordo con quello stesso gruppo che definiva “ascari che vogliono trasformare Rende come via Popilia”. I rendesi – conclude Manna – non vogliono essere più sudditi, né tantomeno essere amministrati da chi pensa solo al potere personale e ha provocato danni che sono sotto gli occhi di tutti, dalla sanità pubblica regionale ai servizi. La nostra campagna elettorale, invece, non mira a spartizioni di poltrone, ma è basata sulla condivisione, con i cittadini, di un progetto concreto sul futuro della città». (mi.pr.)
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