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Codex, il vescovo invita Mattarella a Corigliano Rossano

Monsignor Satriano: «Ci donerebbe gioia e commozione poterle far sfogliare questo meraviglioso manoscritto, trasudante amore»

Pubblicato il: 05/06/2019 – 18:12
Codex, il vescovo invita Mattarella a Corigliano Rossano

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO «Nel porgerle questo dono la invitiamo, signor presidente, a venirci a trovare per contemplare da vicino le tracce luminose di una storia bizantina che, in diversi luoghi, trova ancora respiro. Ci donerebbe gioia e commozione poterle far sfogliare questo meraviglioso manoscritto, trasudante amore, realizzato col cuore dal genio umano dei nostri padri».
Il caloroso invito di monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo della diocesi di Rossano-Cariati, rivolto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a recarsi a Rossano per vedere da vicino il Codice e le ricche testimonianze monumentali bizantine della chiesa locale, fra le più belle e suggestive d’Italia, è solo il prologo dell’importante cerimonia di consegna di una copia del Codex Purpureus Rossanensis al Capo dello Stato.
Un evento tenutosi nello al palazzo del Quirinale, nello studio privato di Mattarella, martedì scorso, durante il quale monsignor Satriano e il ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli hanno donato una delle cinque copie realizzate in marocchino bruno tinto al vegetale con filetti e titolo al dorso e contrassegnata ad personam.
Il presidente Mattarella ha espresso particolare apprezzamento per il Codex Purpureus Rossanensis, definendolo un vero gioiello di straordinaria bellezza, le cui pagine sono, tutte, un capolavoro. Il Capo dello Stato ha ringraziato l’Arcivescovo, complimentandosi anche per l’azione di valorizzazione che l’Arcidiocesi sta costruendo attorno all’evangeliario. Il presidente ha usato, infine, parole di apprezzamento per l’iniziativa editoriale e si è congratulato per la straordinaria bellezza della copia facsimile.
Durante la cerimonia il ministro Bonisoli, che nel gennaio scorso si è recato a Rossano per prendere visione del prezioso e antico Codice nel Museo diocesano, ha parlato del Codex Rossanensis quale patrimonio Unesco e capolavoro assoluto di arte antica, ma, soprattutto, testimonianza di straordinario valore culturale, storico e religioso.
Monsignor Satriano, dopo aver ringraziato il presidente della Repubblica, ha sottolineato i valori del Codex, a partire dalla sua preziosità ed unicità e tracciato anche i cenni storici.
«Il manoscritto – ha detto l’arcivescovo – è in onciale greca, contenente preziose miniature, finemente realizzate, e i testi dell’evangelista di Matteo e parte di Marco. Il Codex Rossanensis è stato rivalutato dopo il suo ritrovamento, nella sagrestia della nostra cattedrale, da Adolf von Harnack nel 1879, successivamente nel 1883, Oscar von Gebhardt pubblica il primo fondamentale studio scientifico sul Codex. Avvolto dal mistero, il Codex non fa registrare la sua data di arrivo in terra calabra, ma ne rappresenta ormai un punto di riferimento per la sua storia che ha profonde radici bizantine. Il riconoscimento dell’Unesco e il prezioso lavoro svolto dal Mibac mediante l’Istituto di restauro e di patologia del libro (ICRCPAL), hanno restituito alla collettività un tesoro di ineguagliabile valore».
«Oggi l’essere qui a nome dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati e della terra di Calabria – ha aggiunto – mi permette di esprimere tutta la nostra gratitudine per quanto Ella ci dona attraverso la Sua testimonianza di Capo dello Stato e uomo, profondamente credente in quei valori attestati da questo stupendo evangeliario.
Il Codex, infatti, realizzato nel vicino Oriente, con la sua storia millenaria, rappresenta quei valori, culturali e di bellezza che da sempre l’Italia ha espresso rivestendo nell’aerea del mediterraneo il ruolo significativo di casa dell’umanità. Il prezioso evangeliario, giunto dai primi secoli del cristianesimo, è testimonianza forte della centralità dell’incarnazione del Cristo, per la storia di quel tempo. Anche oggi, intorno ad esso, andiamo realizzando, come piccola Chiesa locale, un autentico percorso d’incarnazione nei confronti di quelle fatiche e speranze che vive la nostra gente. La valorizzazione del Codex ci sta aiutando in un significativo percorso di umanizzazione, consapevoli dell’essere ambasciatori di storia millenaria e di religiosità viva, che hanno attestato il nostro popolo nella capacità di essere accogliente e inclusivo. Anche sul piano sociale – ha terminato mons. Giuseppe Satriano – il Codex ci ha richiamato alla centralità della persona, cogliendo ogni opportunità per sostenere e valorizzare la crescita del territorio e nuovi spazi di lavoro per i nostri giovani».
Folte le delegazioni che hanno preso parte alla cerimonia. Per il Mibact erano presenti tra gli altri il segretario generale, Giovanni Panebianco, il capo di gabinetto, Tiziana Coccoluto. Per la Diocesi di Rossano-Cariati, il vicario generale e direttore del Museo Diocesano e del Codex, don Pino Straface, il commissario prefettizio del Comune di Corigliano Rossano, Domenico Bagnato, il già sindaco di Rossano, Stefano Mascaro, il responsabile dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, don Nando Ciliberti, il segretario dell’Arcivescovo, don Domenico Simari, la vice direttrice del Museo Diocesano e del Codex e responsabile di “Insieme per camminare” ente gestore del Museo, Cecilia Perri; il consigliere delegato del Gruppo editoriale “Franco Cosimo Panini” che ha realizzato il facsimile, Lucia Panini. (l.latella@corrierecal.it)

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