SAN GIOVANNI IN FIORE «Si torna a nascere nell’ospedale di San Giovanni in Fiore. Questa mattina è venuto alla luce Giacomino di 4kg e 300 grammi a cui auguro una vita colma di serenità e salute». È quanto afferma il sindaco di San Giovanni in Fiore, Pino Belcastro appena appresa la notizia del lieto evento.
«Si è trattato – prosegue il primo cittadino sangiovannese – di un evento straordinario, reso possibile anche e soprattutto grazie alla professionalità dei medici del nosocomio e, in particolare, della ostetrica e di tutto il personale che ha prestato assistenza alla partoriente. Sia la puerpera che il neonato stanno bene. Non oso pensare, però, a cosa sarebbe potuto succedere se la donna in travaglio fosse dovuta essere trasferita nei nosocomi di Cosenza e/o Crotone. Non oso pensarci e non voglio pensarci. Di certo, comunque, è arrivato il momento di ridare dignità alla nostra sanità pubblica, partendo proprio dai servizi di ostetricia e ginecologia. Ed, infatti, non solo da anni siamo stati usurpati del diritto di far nascere normalmente i nostri figli presso l’ospedale cittadino, per via della chiusura del reparto, quanto le prestazioni necessarie per la prevenzione e la cura delle patologie ginecologiche, nel tempo, stanno registrando pericolosi impoverimenti che devono essere immediatamente sanati. È il caso dell’ambulatorio di ginecologia che rischia di rimanere senza medico perché il ginecologo attualmente in servizio,da oltre un anno non viene retribuito per il lavoro che svolge a San Giovanni in Fiore. Anche per chiarire e definire questa vicenda ho chiesto un incontro urgente al commissario ad acta alla sanità calabrese, Saverio Cotticelli».
Il sindaco Belcastro ha, infatti, inviato una missiva al commissario Cotticelli in cui sono state elencate una serie di disservizi e lacune gravi presenti nel sistema sanitario sangiovannese, che rendono impossibile garantire i livelli essenziali di assistenza.
«Nella mia lettera al commissario Cotticelli – incalza Belcastro – ho dettagliato le pesanti criticità presenti nella sanità pubblica cittadina, dettagliando le gravi carenze che si riscontrano nella medicina del territorio e soffermandomi sulle vecchie e nuove emergenze dell’ospedale. Alla mancanza di medici nel reparto di medicina ed alla chiusura alle prestazioni esterne del servizio di cardiologia e di oncologia, per fare solo pochi esempi, si è ultimamente aggiunta la chiusura dell’ufficio ticket nei pressi del nosocomio che come denunciato da giorni sta creando nuovi gravi disagi ai cittadini/utenti».
«Mi auguro e spero – conclude Pino Belcastro – che il commissario Cotticelli ci riceva quanto prima, così da avviare un percorso di rinascita per la nostra sanità. Se ciò non dovesse accadere, ovviamente, si agirà di conseguenza»
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