RENDE «È il Sud il grande assente nelle scelte e nei provvedimenti del governo. Per questo saremmo in piazza il 22 giugno a Reggio assieme ad Annamaria Furlan, Maurizio Landini, Carmelo Barbagallo, segretari nazionali confederali di Cisl, Cgil e Uil, per ribadire che senza lo sviluppo del Mezzogiorno non c’è alcuna crescita per il Paese». Lo ha detto il segretario generale di Cisl Calabria Tonino Russo nel corso della conferenza regionale “Noi Cisl siamo nelle periferie con i giovani per il lavoro e per la Calabria” che si è svolta all’hotel “Europa” di Rende. All’evento sono intervenuti anche Enzo Musolino, Rosaria Miletta della segreteria regionale della Cisl, Rosy Petrone (segretaria regionale di Cisl Reggio Calabria), Francesco Mingrone (segretario generale di Cisl ‘Magna Grecia’), Giuseppe Lavia (segretario generale di Cisl Cosenza) nonché il segretario confederale della Cisl Giulio Romani che ha concluso i lavori dell’iniziativa.
Parlando della manifestazione unitaria “Futuro al Lavoro. Ripartire dal Sud per unire il Paese” in programma il 22 giugno a Reggio, Russo ha ribadito l’importanza dell’azione unitaria dei sindacati per «contrastare azioni del governo che stanno mettendo in discussione valori fondanti della democrazia, della solidarietà, dell’etica comune e della coesione». «Siamo impegnati a scuotere le coscienze – ha detto Russo – e ad unire quelle forze sane della società per portarle in piazza il 22 a gridare contro questa politica miope soprattutto nei confronti di questa parte del territorio nazionale. Sarà una giornata importante, storica, per la nostra Regione, per il Sud, per la democrazia. Una giornata che vedrà la partecipazione dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, di donne e uomini provenienti da tutta l’Italia per unire il Paese fondato sul Lavoro, per dare un segnale al Governo, per dire che i tanti Sud d’Europa si salvano se si rilanciano gli investimenti e si danno prospettive, futuro e speranza alle nuove generazioni».
A questo proposito Russo ha richiamato alla mobilitazione «per dire al Governo che l’alta velocità e la mobilità sono un diritto di tutti, che vanno sbloccati i cantieri, che gli investimenti sulla logistica, sui trasporti, sulle manifatture, vanno fatti in tutto il Paese, che la lotta alla ‘ndrangheta e alla corruzione deve diventare la vera priorità della politica, che la sanità deve occuparsi del diritto alla salute dei cittadini e non deve continuare ad essere terreno di scontro e divisione ideologica e politica, che le classi dirigenti devono essere all’altezza delle sfide e dei compiti».
«Il 22 giugno a Reggio – ha detto ancora Russo – ricorderemo che il rilancio del Mezzogiorno non deve essere demandato solo ai Fondi comunitari e al Fondo Sviluppo e Coesione, ma sostenuto da una corretta distribuzione territoriale della spesa pubblica ordinaria per investimenti, con la piena applicazione della clausola del 34%. Abbiamo assistito in questi anni – ha aggiunto – al declino della spesa in conto capitale che dal 2000 al 2017 si è dimezzata, passando dal 1,4% allo 0,7% del Pil».
«Cgil-Cisl-Uil – ha spiegato – hanno elaborato una Strategia per il Mezzogiorno che abbraccia più temi d’intervento: dalle infrastrutture, sia di collegamento che sociali, all’industria, in una logica innovativa ed attenta all’ambiente, dalla qualificazione dei servizi, formativi scolastici e universitari, al rilancio della amministrazione pubblica, dalla qualificazione e messa in sicurezza del territorio al contrasto dell’economia sommersa. Lo scopo è creare nuovo lavoro di qualità soprattutto nel settore privato e contribuire a facilitare la vita dei cittadini del Sud attraverso una riqualificazione dei collegamenti e dei servizi, tale da rendere il territorio più proattivo, e non più determinato dalla migrazione e dalle difficoltà economiche».
E poi un attacco all’autonomia differenziata e alle pre-intese fra Governo e Regioni Lombardia-Veneto-Emilia Romagna,«vanno in una direzione opposta e contraria – ha denunciato – e costituiscono una minaccia al principio di solidarietà nazionale».
«Saremo in piazza a Reggio – ha detto ancora – per dire con forza che al regionalismo differenziato opponiamo i principi di integrità nazionale, sussidiarietà e solidarietà. Saremo in piazza per rompere il muro della rassegnazione, per dire che serve una nuova grande stagione di politiche contro la precarietà, per il lavoro e la sua dignità, di investimenti per la crescita ed infrastrutture per lo sviluppo». «Alla Calabria – ha concluso – il compito di dare un contributo fondamentale per il successo della manifestazione, alla Cisl calabrese il compito di colorare Reggio con le tinte delle nostre bandiere, di verde, di bianco, e un po’ di rosso, per una partecipazione che sia straordinaria anche dal punto di vista della visibilità».
https://youtu.be/Kfy4veNTQMU
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