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Fi: «Dl Calabria incostituzionale». M5S: «Difendete il passato»

Mangialavori presenta una pregiudiziale. Sapia e Granato: «Opposizioni contribuiscano al testo»

Pubblicato il: 12/06/2019 – 12:09
Fi: «Dl Calabria incostituzionale». M5S: «Difendete il passato»

ROMA «Il decreto legge sulla sanità calabrese è incostituzionale perché in primo luogo toglie poteri devoluti alla Regione e perché invece di occuparsi delle problematiche vere che affliggono i malati e gli operatori della sanità, mira a occupare poltrone. È un decreto che fa fare passi indietro alla sanità calabrese e per tali motivi ho presentato una pregiudiziale di costituzionalità». Lo dice il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori presentando nell’Aula di palazzo Madama una pregiudiziale di costituzionalità al decreto legge sulla sanità in Calabria.
«Con questo decreto si offende la dignità dei calabresi – ha aggiunto il senatore Marco Siclari – che vengono considerati dal governo tutti come potenziali criminali. È un decreto che affosserà definitivamente la sanità calabrese, chiuderanno laboratori, ospedali e i calabresi saranno abbandonati a se stessi. Bisogna approvare i nostri emendamenti che interpretano le esigenze vere del territorio e che possano garantire servizi di qualità per tutti. Il 18 giugno verremo tutti a protestare davanti a Montecitorio e chiediamo con forza di essere ascoltati».
SAPIA E GRANATO (M5S): «LE OPPOSIZIONI COLLABORINO» «È indispensabile il dl Calabria, che nel momento più critico interviene sulla gestione delle Aziende del servizio sanitario regionale e sull’acquisto di beni e servizi per la tutela della salute dei calabresi». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Francesco Sapia e Bianca Laura Granato, che aggiungono: «Alle opposizioni abbiamo già chiesto di contribuire, al Senato, a migliorarne il testo nel solo interesse dei cittadini. Tuttavia l’arroccamento dei nostri avversari, specie quello dei senatori di Forza Italia, dimostra la loro volontà di difendere e preservare il sistema del passato, che ha portato a un disavanzo annuo di 170milioni, al conseguente blocco delle assunzioni, a un’emigrazione sanitaria da 320milioni all’anno, agli oltre 500milioni di mobilità passiva incontrollata nell’arco di 10 anni, ai 400milioni di pignoramenti all’Asp di Reggio Calabria, all’esclusione degli accreditamenti per ben sei scuole di specializzazione dell’Università di Catanzaro e all’impossibilità, per tutte le Aziende, di garantire servizi adeguati a fronte di un’elevata morbilità e co-morbilità e di una prevenzione insufficiente». «Non sappiamo – proseguono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – se in Forza Italia si siano accorti che al momento le Aziende del Servizio sanitario calabrese, rette da vertici provvisori, sono paralizzate e se sia loro chiaro che a questo punto è urgente concludere i lavori del dl Calabria, in primo luogo per ottenere il previsto sblocco del turnover del personale. Troppe figure professionali attendono da tempo lo scorrimento delle graduatorie e la possibilità di nuovi concorsi, troppi pazienti non ricevono assistenza adeguata per carenza cronica di risorse umane e troppi operatori sono costretti a turni massacranti». «A prescindere – concludono Sapia e Granato – dai singoli colori della politica, siamo chiamati a una grande assunzione di responsabilità, al fine di tutelare la salute dei calabresi come ci impone la Costituzione e la coscienza».

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