ROMA «Si vira su Viola, sì ragazzi». Il 6 maggio l’ex sottosegretario renziano Luca Lotti parla con il pm Luca Palamara e con gli altri consiglieri del Csm travolti dallo scandalo che sta scuotendo la magistratura italiana. Palamara, con Lotti e il deputato del Pd Cosimo Ferri, discute di chi dovrà essere il successore di Giuseppe Pignatone alla Procura di Roma, dove lo stesso Lotti è imputato per il caso Consip. E nelle loro conversazioni, intercettate da un trojan piazzato sullo smartphone di Palamara, emerge più volte il nome di Giuseppe Creazzo (foto). Reggino, già procuratore di Palmi e oggi alla guida della Procura di Firenze, Creazzo non è evidentemente ben visto dalla “corrente” Lotti-Palamara. È lui, peraltro, ad aver condotto le indagini che hanno coinvolto i genitori di Matteo Renzi.
Le intercettazioni sono tra le carte che il Gico della Guardia di finanza ha depositato alla Procura di Perugia e al Csm e che sono state pubblicate dal Sole24ore.it, da La Verità e da La Stampa. Il retroscena sullo scandalo delle nomine alle Procure insomma si arricchisce di nuovi, inquietanti particolari. «Io strategicamente vi darei il suggerimento di chiudere tra il 27, il 28 il 29», dice Lotti ai suoi interlocutori. E Viola nei fatti risulterà vincitore in Quinta commissione del Csm, quella che delibera le nomine. Quella di Creazzo è una delle tre proposte (oltre a lui e a Viola c’è anche il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi) su cui la Commissione si esprime il 23 maggio, e certamente non è gradita ai «ragazzi» finiti al centro dell’inchiesta sulle “toghe sporche”.
Palamara sa che sul procuratore di Firenze, e su un aggiunto, è stato presentato un esposto alla Procura di Genova per un’inchiesta sulla sanità di Firenze. «Ha raccolto tutte le cose – dice Palamara – che non andavano su questa inchiesta e su Creazzo… Non è una cazzata, voglio dì». Ferri chiede: «Ma secondo te poi Creazzo se una volta che perde Roma, ci vuole andare a Reggio Calabria». E Palamara risponde: «Gli va messa paura con l’altra storia, no?». Insomma c’era da mettergli paura, così «liberi Firenze».
Anche Lotti è ovviamente interessato all’eventuale destino di Creazzo: «Però a Torino, chi ci va?», chiede l’ex sottosegretario riferendosi a un’altra Procura rimasta vacante dopo che Armando Spataro è andato in pensione. Uno dei presenti fa notare che il procuratore di Firenze non ha fatto domanda per Torino, e la questione evidentemente riguarda anche la guida della Procura di Reggio. Lotti infatti risponde: «Se quello di Reggio va a Torino, è evidente che quel posto è libero e quando lo capisce che non c’è più posto per Roma fa domanda… E che se non fa domanda non lo sposta nessuno». (spel)
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