di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Nell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” prima vengono pubblicati i bandi per assunzioni a tempo determinato di dirigenti biologi, si pubblica sul Burc e sulla Gazzetta Ufficiale, addirittura si procede alla costituzione di una commissione esaminatrice, salvo poi, a quasi un anno esatto dal termine per la presentazione delle domande, decidere di attingere le figure professionali da una graduatoria dell’Asp di Crotone. Una scelta che ha lasciato impietriti i biologi che avevano fatto domanda e che hanno chiesto alla dirigenza del Pugliese Ciaccio di annullare o revocare in autotutela la delibera con al quale si è disposta l’utilizzazione della graduatoria dei dirigenti biologi dell’Asp di Crotone. Tanto più che tra il Pugliese-Ciaccio e l’Asp di Crotone non esiste nessuna convenzione per cui la prima possa attingere dalla graduatoria della seconda. Ma procediamo con ordine.
QUATTRO CONCORSI Quattro separati concorsi pubblici per l’assunzione a tempo indeterminato di cinque dirigenti biologi nell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro. Le delibere per indire i concorsi sono state firmate dal direttore generale Giuseppe Panella tra il 30 maggio e il 4 giugno 2018. All’Azienda servono due biologi per il servizio di Procreazione medicalmente assistita (come asserisce la delibera 243 del 2018), un biologo per il servizio Immunotrasfusionale (delibera 254/2018), un biologo per il servizio di Anatomia e Istologia (delibera 245/2018) e un biologo per il Laboratorio Chimico Clinico (delibera 244/2018). Quattro separati concorsi pubblici perché i biologi ricercati devono rispondere a precisi requisiti rispetto alle esigenze delle unità operative per le quali vengono selezionati. Invece picche! Il termine di presentazione delle domande è scaduto il nove agosto 2018, dopo che il bando era stato pubblicato su Bur e sulla Gazzetta ufficiale. Non solo. Come risulta dall’istanza di revoca in autotutela presentata al direttore generale del “Pugliese Ciaccio” e al commissario ad acta per il piano di rientro, da alcuni concorrenti – assistiti dall’avvocato Paolo Mascaro – il cinque aprile scorso si era proceduto anche (con delibera 231 del 2019) a costituire la commissione esaminatrice del concorso per il servizio Immunotrasfusionale. Picche, dicevamo. Perché il 16 aprile 2019 il direttore generale Panella firma la delibera 289 che prende atto dell’esistenza di una graduatoria di dirigente biologo (disciplina Patologia Clinica) all’Asp di Crotone, redatta in seguito a un concorso per l’unità operativa di Anatomia patologica. Quindi, si procedeva all’utilizzo di tale graduatoria per scorrimento, con conseguente assunzione a tempo indeterminato del dirigente biologo da destinare sia all’Anatomia Patologica, al Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e al Servizio Immunotrasfusionale.
Con buona pace del concorso e dei concorrenti.
«GESTIONE CREATIVA» Di «gestione creativa» parla in una nota di denuncia, il presidente dell’associazione “I quartieri” di Catanzaro, Alfredo Serrao. «Questa creatività raggiunge la nomination all’Oscar – scrive Serrao – proprio all’interno dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, dove procedure concorsuali bandite, diventano improvvisamente “fantasma”, come assumono condizione di mistero alcune delibere della direzione generale». «La direzione generale del Pugliese-Ciaccio con la delibera 289/2019 del 16.04.2019, nonostante quando già prodotto e nonostante la necessità di garantire la diversità delle specifiche funzioni espletate presso i distinti Servizi ed Unità, da cui nascevano i diversi concorsi, decide motu-proprio di attingere alla graduatoria dei dirigenti biologi dell’Asp di Crotone, coprendo le esigenze della Unità operativa complessa di Anatomia e Istologia e giustificando il tutto sulla base di una specifica richiesta del direttore della struttura organizzativa complessa di Anatomia patologica della medesima azienda ospedaliera». In effeTti, fa notare l’avvocato Mascaro nella sua istanza di revoca, che inizialmente il direttore generale del Pugliese Ciaccio aveva «correttamente» indetto separati concorsi pubblici «Ciò in quanto si era sin dall’inizio tenuto conto della diversità delle specifiche funzioni espletate presso i distinti servizi e unità; di ciò si era, quindi, tenuto conto anche nella composizione delle commissioni esaminatrici». «Appare, quindi, non solo inopportuno ma finanche illegittimo che, a fronte di tale ponderata scelta e consequenziale adozione di atti, si sia poi ritenuto di attingere a graduatoria non solo di diversa Azienda ma che addirittura ineriva a concorso pubblico per dirigente biologo finalizzato all’Unità operativa di Anatomia patologica e quindi ad aspetto ben diverso sia dal servizio Immunotrasfusionale che dal Laboratorio Chimico Clinico; d’altronde, la diversità delle discipline, e la necessità di dover procedere diversamente, si deduce dalla stessa deliberazione contestata che non utilizza la detta graduatoria per i posti di dirigente biologo relativi al servizio di Procreazione Medicalmente Assistita, pur essi messi a concorso».
LA CONVENZIONE CHE NON C’È «Appare utile ora che chi deputato operi una verifica, per restituire legalità alle procedure in presenza di un vulnus, che peraltro non ha tenuto conto di una convenzione – che non c’è – fra le diverse aziende ospedaliere e che l’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio operi una revoca di quanto fatto quantomeno in autotutela», scrive il presidente dell’associazione “I quartieri” che procede di pari passo con la richiesta di revoca in autotutela avanzata dall’avvocato Mascaro: «Deve, altresì, evidenziarsi sin d’ora che la graduatoria dell’Asp di Crotone alla quale si è attinto, per la cui utilizzazione non risulta, però, esservi stato l’indispensabile previo accordo né la stipula della relativa convenzione tra Aziende, trae origine da procedimento inficiato da illegittima costituzione della commissione esaminatrice». Questa dovrebbe essere composta per legge dal Presidente, che deve essere il dirigente del secondo livello dirigenziale nel profilo professionale delle disciplina oggetto del concorso, preposto alla struttura”, dai componenti, che devono essere due dirigenti del secondo livello dirigenziale appartenenti alla disciplina ed al profilo oggetto del concorso, di cui uno sorteggiato fra il personale ed uno designato dalla regione, tra il personale di cui sopra”, e dal segretario, che deve essere un funzionario amministrativo dell’Azienda Ospedaliera appartenente ad un livello non inferiore al settimo. Invece nella commissione esaminatrice di Crotone, costituita con delibera 020 del 30 novembre 2018, non sono stati rispettati i parametri di legge «in quanto uno tra i componenti indicati, e precisamente il dottore De Santis Antonio, non risulta essere appartenente alla disciplina ed al profilo oggetto del concorso». A maggior ragione si chiede, dunque, di procedere all’immediata revoca e/o annullamento di una deliberazione che ricorre a graduatoria di altra azienda che è stata redatta a seguito di concorso svoltosi con composizione della Commissione Esaminatrice non conforme alla disciplina legislativa», scrive Mascaro.
ESPOSTO IN PROCURA «Bisogna in questo caso tutelare la trasparenza degli atti amministrativi, che non possono e non devono essere creativi su un bisogno di qualcuno, peraltro ben identificabile – scrive Serrao –. Un procedimento che lede il diritto di quanti hanno presentato domanda di partecipazione ai singoli concorsi banditi, nei termini previsti e che non possono continuare a vedere operare la pubblica amministrazione in dispetto di ogni regola. Le stesse regole che hanno già portato all’attenzione dei cittadini, assolutamente in negativo, l’operare della direzione generale del Pugliese-Ciaccio, ormai divenuta famosa per i concorsi ultimamente esperiti, ci riferiamo a quelli per Infermieri ed Oss, la cui storia è nota a tutti, per come è nota anche all’autorità giudiziaria, presso la quale procederemo a depositare regolare esposto per l’accertamento dei fatti e delle singole responsabilità». (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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